Dalla Sicilia, una t-shirt d’artista contro il cancro al seno

Approda in Sicilia SOUL & T-SHIRTS, la moda contro il cancro. Spiritualità e creatività sono le note di un progetto che si deve alla collaborazione tra Pietro Paradiso  e Belinda Mauceri. Il fashion designer pugliese e la co founder, un’imprenditrice attenta agli eventi e al sociale, hanno fatto dono all’Associazione nazionale donne operate al seno di Catania degli originali delle t-shirts, volute per ridisegnare la vita di quante hanno vissuto e vivono la malattia. Le donne si sono scoperte pittrici, avvolte in un’atmosfera ipnotica pervasa dal mantra dell’OM.

«Concentrarsi sui colori, le forme e le sfumature, lasciando andare le sensazioni negative e imparando così ad accettarsi e a esaltare la propria bellezza e ricchezza interiore» sottolinea Paradiso.

Ma la catarsi è solo la nota di fondo di queste creazioni. Le ricadute sono più che concrete e vanno a sostenere l’A.N.D.O.S.

Belinda Mauceri che cura la diffusione dei pezzi a tiratura limitata, nei concept store e nei circuiti on line, lo dice senza nascondere l’entusiasmo: «Soul and t-shirts unisce moda e meditazione. Un processo che trasmuta la sofferenza del cancro in opera d’arte indossabile. In ognuno di noi esiste un artista dormiente che attraverso il dolore riesce a trasmutare la sofferenza in opera d’arte».

I protagonisti parlano di un processo di economia circolare etica e sostenibile e la definiscono “moda a servizio” che, in fondo, è una declinazione artistica dell’attivismo in un settore importantissimo.

A Catania, a Palazzo della Cultura, le opere saranno esposte il prossimo 16 maggio, mentre il 3 giugno l’evento arriverà a Siracusa.

I dati del tumore alla mammella in Italia

Il tumore del seno colpisce una donna su otto. 

I dati diffusi dai report di AIRTUM-AIOM-Fondazione AIOM ci consegnano, ogni anno nel nostro Paese, 55.500 nuove diagnosi (55.000 donne e 500 uomini).

Dal Ministero della Salute arrivano i numeri del 2023 e dicono che quello al seno rappresenta il 30% di tutti i tumori delle donne. Quanto a incidenza, insomma, è la neoplasia più frequente nel genere femminile in Italia, a ogni fascia d’età. I principali fattori di rischio sono l’età, ma anche fattori riproduttivi, ormonali, dietetici e metabolici, come pure lo stile di vita, le pregresse radioterapie, le precedenti displasie o neoplasie mammarie, ma anche ovviamente familiarità ed ereditarietà.

La prevenzione resta la chiave di volta

C’è una frazione di casi incidenti e di decessi per cancro al seno – dice il report diffuso dal dicastero – attribuibile al consumo di bevande alcoliche.

Dall’analisi dei dati ISTAT si è rilevato che tra il 2015 e il 2019 al consumo moderato di alcol nelle donne italiane sono risultate attribuibili circa 5.300 nuove diagnosi e 1.300 decessi per tumore della mammella. Nello stesso periodo, al consumo elevato sono risultati attribuibili 6.600 nuovi casi e 1.700 decessi.

«Sebbene non ancora del tutto compreso, il ruolo eziopatologico dell’alcol nell’oncogenesi del tumore della mammella sembrerebbe legato all’aumento della concentrazione di estrogeni (…) Alcuni studi hanno evidenziato anche rischi per un consumo basso/moderato» si legge nel sito del ministero della Salute.

Ciò che davvero dovrebbe farci riflettere è che non c’è, forse, piena consapevolezza. «Il rischio risulta sottostimato nell’opinione pubblica», conclude il ministero.

Di cancro si guarisce molto più che in passato

Va detto e va detto a voce alta: calano i decessi. Dalla fine degli anni novanta si registra una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno). A pesare sono, finalmente, la maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce ma anche i progressi terapeutici.

Dal dossier, numeri confortanti: nelle donne, nel periodo 2007-2019 per tutte le sedi tumorali insieme sono state stimate in 62.233 le morti in meno rispetto a quelle attese, equivalente a una  diminuzione del 6,1%.

Sappiamo insomma che se ne sono salvate in molte: il numero delle morti evitate è salito da 614 (-0,9%) nel 2007 a 9.346 (-11,0%) nel 2019. Non va taciuto inoltre che i maggiori vantaggi si sono fatti registrare oltre che nei casi di cancro al seno (-10.223; -6,0%), anche per i tumori dello stomaco (-16.724 morti; -24,1%) e del colon-retto (-11.067 morti, -8,9%).

La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è pari all’88%; sale al 91% la probabilità di vivere ulteriori 4 anni, dopo aver superato il primo. Sono 834.200 le donne in Italia che hanno avuto il cancro e l’hanno sconfitto.

Cosa ci ha lasciato di buono la pandemia

Il forte impulso allo sviluppo dei vaccini ad mRNA, nel periodo della lotta al Covid-19, ha avuto conseguenze che non si sono fatte attendere, specie per l’immunoterapia (seppure non si sia ancora giunti all’utilizzo in pratica clinica ).

Sempre dal dossier del Ministero della Salute:

«L’obiettivo è indurre o potenziare una efficace risposta del sistema immunitario contro le cellule neoplastiche. L’ottimizzazione della struttura dei vaccini, della stabilità e delle modalità di somministrazione, associata alla riduzione dei costi ed alla possibilità di produzione su larga scala, potrebbe consentire ai vaccini ad mRNA di divenire una delle strategie nella terapia dei tumori».

Se la strada imboccata sembra quella giusta, serve l’aiuto di tutti. E l’arte può fare molto. Chissà che davvero non sia la bellezza a salvare il mondo.

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