Se diciamo “Foligno” le immagini che evochiamo hanno a che fare con la natura e con la storia. E non a torto: nel cuore dell’Umbria, incastonata tra colline e paesaggi di roccia e di piante, Foligno è una città che coniuga davvero una ricca storia artistica con la generosità della natura, ma anche con un’affascinante archeologia industriale troppo spesso sottovalutata. Perciò può essere una meta sorprendente per le famiglie in cerca di avventure culturali e esperienze en plein air, purchè si sia disposti a stanare quegli eventi e particolarità che possono mettere insieme un viaggio tutt’altro che scontato.
Esplorare la natura
Dai sentieri che si snodano tra le valli dell’Appennino fino alle passeggiate lungo il fiume Topino, c’è sempre qualcosa da scoprire per chi ama l’aria aperta e il contatto con la natura. Percorrere con una guida l’itinerario della palude, adatto a tutte le età e con diversi percorsi in base all’esperienza di trekking, vuol dire fare un viaggio nella storia e nella preistoria naturalistica di questi territori, scoprendo quanto e come l’uomo ha saputo integrarsi con esso.
La passeggiata può partire dal museo naturalistico situato presso le “casermette” di Colfiorito, e prima o dopo, vale la pena visitare il museo per scoprire quanta e quale fauna è possibile incontrare nel percorso a piedi. Da marzo a settembre, il periodo migliore per un vero e proprio birdwatching attorno alla palude, e non sarà difficile incontrare fotografi con armamentari di tutto rispetto che documentano gli uccelli più o meno rari che si possono incontrare sul territorio. Da loro i meno esperti possono farsi raccontare cosa osservare e, soprattutto, come.
Arte e cultura
Che i borghi umbri vantino una ricca tradizione artistica, non è certo una sorpresa per nessuno. Monumenti, chiese, musei e una grande attenzione verso forme d’arte non necessariamente tradizionali. La Calamita Cosmica, ad esempio, è un gigantesco scheletro umano lungo 24 metri, perfettamente corretto da un punto di vista anatomico tranne che per il lungo naso a becco. L’opera è di Gino De Dominicis, esposta per la prima volta presso il Centre National d’Art Contemporain de Grenoble, finchè poi la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ne ha acquisito la proprietà nel 2004.
La si può ammirare presso l’ex Chiesa della SS. Trinità in Annunziata, un gioiellino poco fuori dal centro storico, raggiungibile a piedi, perfetto simbolo del volto neoclassico della città.
Da segnalare anche gli originali laboratori realizzati dal polo museale di Palazzo Trinci, che coinvolgono bambini e famiglie nella scoperta del patrimonio artistico di Foligno attraverso il gioco. Nella domenica di Pasqua, ad esempio, tra Palazzo Trinci, l’Oratorio della Nunziatella, il Museo della Stampa e l’Oratorio del Crocifisso, una caccia al tesoro attraverserà le vie del centro e si imparerà a conoscere le opere d’arte coinvolte, esplorare l’utilizzo dei colori e le tecniche di realizzazione, giocando.
Archeologia industriale: un viaggio nel passato
Altro aspetto affascinante di Foligno e del suo territorio è rappresentato dall’archeologia industriale, testimone di un passato legato al fare, all’artigianato e alla lavorazione della carta. Presso la località Pale, vicino alla vecchia cartiera smantellata di cui rimane solo la struttura, alcune volontarie si adoperano per far conoscere ai bambini (e ai loro genitori) lo storico ruolo che hanno avuto le cartiere nello sviluppo del territorio. I bambini sono accompagnati a realizzare il proprio foglio di carta seguendo un’antica tecnica di produzione, e intanto raccolgono la memoria storica dei luoghi dal racconto delle mastre cartaie.
Sulla stessa scia, vale anche la pena visitare la C’ereria le Conce, che è sì un ristorante che propone cucina tradizionale umbra, ma nascendo all’interno dei locali di un’antica cereria, ha conservato uno spazio per portare avanti la tradizione di produzione delle candele dalla cera d’api. Il laboratorio è visibile e le candele si possono acquistare, mentre i più fortunati si imbatteranno in una delle date in cui il pubblico (i bambini!) possono realizzare la propria candela e portarla a casa ancora calda e morbida.
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