In Italia sono oltre 400.000 i bambini e i ragazzi che assistono a episodi di violenza dentro le mura della propria casa. I numeri del nostro Paese raccontano purtroppo quanto la violenza contro le donne sia un fenomeno drammaticamente diffuso, che solitamente si protrae negli anni e comporta l’esposizione dei bambini. Secondo l’Istat circa il 50% dei figli delle donne vittime di abusi assiste ad atti di violenza, mentre il 10% la subisce, ricorda SOS Villaggi dei Bambini in occasione del lancio della campagna “La violenza non è un gioco”.
Quando per un bambino la famiglia si trasforma da elemento primario di protezione a fattore di rischio, lascia segni indelebili che possono compromettere il suo sviluppo fisico, cognitivo e comportamentale. Un dramma ancora troppo sottovalutato che necessita di essere conosciuto e affrontato anche con l’aiuto di professionisti che garantiscano il supporto e cure adeguate. Con questo obiettivo SOS Villaggi dei Bambini lancia la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “La violenza non è un gioco”, un messaggio di attenzione verso questi drammi sommersi, ma anche un contributo concreto al programma “Mamma e bambino” volto a tutelare il benessere psicofisico della mamma e dei bambini, soprattutto nei casi di maltrattamento, trascuratezza e deprivazione socio culturale, rafforzando e sostenendo così le capacità genitoriali della mamma per mantenere il legame con il bambino.
Il programma “Mamma e bambino” sostiene madri e figli
Dal 16 al 29 ottobre 2023 con sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45590, si può sostenere il Programma “Mamma e Bambino” che l’organizzazione porta avanti attraverso una rete di alloggi che accoglie in media 48 mamme con i loro figli, per un totale di oltre 110 beneficiari l’anno. L’Organizzazione da 60 anni è impegnata in Italia a sostenere i bambini e ragazzi a rischio di perdere le cure genitoriali o temporaneamente allontanati dalla famiglia d’origine. “La violenza non è mai un gioco, è un fatto serio che va preso in considerazione dagli amministratori, dai servizi consultoriali, dalle scuole.” afferma Samantha Tedesco, responsabile programmi e advocacy Sos Villaggi dei Bambini. “Nei nostri 60 anni di lavoro a favore dei bambini più vulnerabili, mettiamo sempre al centro il superiore interesse del bambino e la capacità di intervenire prendendo in considerazione sempre la famiglia e la complessa rete di relazioni in cui è immerso. In questa cornice ci impegniamo affinché nelle situazioni di violenza domestica verso le donne, il binomio mamma-bambino venga protetto, accolto e possa rimanere unito e tornare a vivere serenamente.”
Le cicatrici dei minorenni vittime di violenza assistita
L’esposizione del minorenne alla violenza perpetrata all’interno delle mura domestiche da un genitore nei confronti dell’altro o di un fratello o sorella, influisce in maniera negativa sul suo stato di benessere dal punto di vista dello sviluppo fisico, cognitivo e comportamentale non solo quando è testimone visivo della violenza ma anche quando questa è indiretta perché prende coscienza di quello che sta accadendo osservando gli effetti stessi della violenza sul corpo della vittima (lividi e ferite), sulla sua psiche (stress/umore diverso dal normale nella vittima), sull’ambiente in cui vive (tavoli e porte rotte), nell’alterazione della normale vita familiare (entrando in contatto con gli assistenti sociali, il sistema giudiziario o il personale sanitario).
In entrambi i casi le conseguenze che si possono riscontrare sui bambini vanno da deficit nella crescita e ritardi nello sviluppo psico-motorio, fino a effetti negativi sull’autostima, sulla capacità di empatia e sulle competenze intellettive, passando per l’acuirsi di emozioni particolarmente negative quali la paura costante, il senso di colpa, la tristezza o la rabbia dovute al senso di impotenza. La violenza domestica, inoltre, può mettere a rischio il rapporto tra una madre che la subisce e il figlio che vi assiste. Una mamma turbata e traumatizzata dalla violenza, infatti, ha più probabilità di mettere in atto comportamenti contraddittori verso il proprio figlio, comportamenti che denotano paura e che a loro volta spaventano i bambini.cA tutto questo si aggiunge la difficile situazione economica con cui spesso vivono le mamme sole e i loro bambini: secondo i dati più recenti sulla disoccupazione, sono ben 192.000 le mamme sole con bambini disoccupate su un totale di oltre 1 milione di nuclei mamma-bambino mono genitoriali. Senza interventi mirati i bambini sono sempre più a rischio emarginazione sociale ed economica.
Come funziona il programma: case e appartamenti per rafforzare l’autonomia
Il programma “Mamma e Bambino”, che si vuole sostenere con la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “La violenza non è un gioco”, offre accoglienza e rafforzamento delle capacità genitoriali e mira a tutelare la relazione tra la mamma e il suo bambino. Il progetto si concretizza all’interno dei Villaggi Sos in Italia attraverso diverse tipologie di servizi: la Casa mamma con bambino, che accoglie giovani madri con bambini e gestanti che hanno bisogno di un sostegno; la Casa per donne vittima di violenza, dedicata alle donne vittime di violenza o a rischio di possibili maltrattamenti che sono costrette ad allontanarsi da casa, e gli Appartamenti per l’autonomia, per lavorare sul recupero della genitorialità e l’acquisizione di un’indipendenza lavorativa, economica e abitativa. Il progetto, inoltre, offre numerose attività per il consolidamento delle capacità genitoriali come sostegno psicoterapeutico, mediazione familiare, sostegno al ruolo genitoriale e percorsi di formazione e lavoro.
Come sostenere “La violenza non è un gioco”
Si può sostenere la campagna “La violenza non è un gioco” di Sos Villaggi dei Bambini con sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45590 dal 16 al 29 ottobre 2023. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun sms inviato da cellulari Windtre, Tim, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa Tim, Vodafone, Windtre, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da Twt, Convergenze, PosteMobile.
Un altro gesto per aiutare l’Organizzazione è con Amazon, che scende in campo al fianco di Sos Villaggi dei Bambini per la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi. In occasione del “Charity Month” di Amazon, infatti, il negozio online metterà in vendita il bracciale #nonèmaiungioco simbolo della campagna “La violenza non è un gioco”, realizzato da SOS Villaggi dei Bambini, in cui due cerchi d’argento uniti tra loro rappresentano il legame indissolubile tra la mamma e il figlio. Con un solo click sarà possibile acquistarlo e fare così una donazione a favore del Programma “Mamma e Bambino”.
Per maggiori informazioni basta cliccare qui.
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Se stai subendo stalking, violenza verbale o psicologica, violenza fisica puoi chiamare per avere aiuto o anche solo per chiedere un consiglio il 1522 (il numero è gratuito anche dai cellulari). Se preferisci, puoi chattare con le operatrici direttamente da qui.
Puoi rivolgerti a uno dei numerosi centri antiviolenza sul territorio nazionale, dove potrai trovare ascolto, consigli pratici e una rete di supporto concreto. La lista dei centri aderenti alla rete D.i.Re è qui.
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