La bellezza di Jacqueline Sassard, il volto imbronciato di Anna Magnani, passando per la simpatia di Franca Valeri, e poi ancora le indimenticabili Anna Karina, Silvana Mangano, Elsa Morante fino allo sguardo ipnotico di Maria Callas, di cui ricorrono i 100 anni dalla nascita. Sono solo alcune delle donne del cinema e dell’arte protagoniste della mostra collettiva “Sane come il pane” curata da Giada De Martino, in collaborazione con la Cineteca Bologna, visitabile fino al 24 agosto presso la Torre aiutante del Castello di Carlo V, a Crotone.
La mostra
Il titolo “Sane come il pane” è un rimando all’opera dell’artista femminista Ketty La Rocca, intitolata appunto, Sana come il pane quotidiano del 1965.
Attraverso un filo narrativo che comprende una sezione documentaria di 20 fotografie che ritraggono i volti di attrici iconiche della storia del cinema, e l’installazione audiovisiva del documentario versione integrale La canta delle marane (1965) regia di Cecilia Mangini con testi di Pier Paolo Pasolini, “Sane come il pane” intende restituire un ritratto collettivo di alcune delle personalità che hanno influenzato e contribuito a scrivere parte della storia del cinema in Italia. Artefici, spesso non consapevoli, di immaginari senza fine.
La memoria delle donne nella storia del cinema
Il desiderio della curatrice è quello di ripercorre l’esperienza artistica delle donne, spesso rimaste ai margini della memoria nella storia delle arti in generale; così poche nei musei, nella saggistica negli archivi. Cercando di spogliare quegli stereotipi che ancora oggi si legano alla tematica del femminile e provando a raccontare, in piccola parte, un percorso lungo e complesso scoppiato negli anni Settanta e che è arrivato fino ai giorni nostri.
“L’installazione attraverso cui viene proiettato La canta delle marane di Cecilia Mangini è la figura centrale di Sane come il pane. È una stanza nella stanza, un cubo sospeso che ricorda il talamo nuziale. Un talamo destrutturato, leggero, sospeso appunto, in cui si può entrare e cambiare il proprio punto di vista. La proiezione del documentario della Mangini è una sorta di paradosso, dal momento che non vi è rappresentata alcuna donna, perché per parlare di donne si deve anche parlare di uomini. Ma gli uomini della Mangini non sono ancora uomini, sono ragazzi giovani, in quell’età in cui non si è ancora definiti, in cui si è quasi degli ermafroditi, un attimo prima di essere divisi dal pensiero che governa la società, dal mondo adulto” commenta la curatrice Giada De Martino
“Sane come il pane” sarà visitabile presso la Torre aiutante del Castello di Carlo V fino al 24 agosto con i seguenti orari: martedì, giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 20. L’iniziativa è prodotta dall’associazione Calabria Movie, con il contributo della Calabria Film Commission attraverso l’Avviso pubblico per il sostegno alla realizzazione di festival e rassegne cinematografiche e audiovisive in Calabria 2023 e dal comune di Crotone. Main sponsor: Marino Bus, Confartigianato Imprese Calabria, Michele Affidato Orafo, Trony Crotone, Romolo Hospital e InBroker.