Femminicidi, costituita la commissione bilaterale d’inchiesta

Si è costituita, con l’elezione della presidente, delle vicepresidenti e delle segretarie, la commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere che per la prima volta è bicamerale. La presidente eletta è la deputata Martina Semenzato di Noi moderati. Le vicepresidenti sono la senatrice Cecilia D’Elia (Pd) e la deputata Laura Ravetto (Lega). Le segretarie sono la deputata di Avs Luana Zanella e la senatrice di Fdi Elena Leonardi. Il M5s non ha partecipato al voto, non avendo ritirato la scheda.

La Commissione Femminicidio e Violenza di Genere è un punto di partenza che riguarda non solo le donne, ma soprattutto gli uomini. Le donne devono capire che hanno istituzioni cui fare riferimento per uscire da quei meccanismi tossici che spesso, sempre di più, sfociano in atti di violenza inauditi” ha osservato Martina Semenzato, aggiungendo poi: “Le donne devono avere autonomia e indipendenza, lavorative ed economiche, ma soprattutto mentale. Per questo famiglia e, soprattutto, scuola hanno un ruolo fondamentale. Ma va cambiato anche il valore sociale di questa figura patriarcale assunto dalla società”.

Passaggio di testimone

Auguri di buon lavoro alla Presidente Martina Semenzato e a tutto l’ufficio di Presidenza neoeletto della Commissione Bicamerale di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere, che mi auguro inizi al più presto la sua preziosa attività. La Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio nella passata legislatura ha avviato un percorso, indagando su tante delle cause e delle dinamiche del femminicidio e della violenza di genere, abbiamo scelto di farlo sempre all’unanimità, lasciando molte indicazioni che mi auguro possano essere raccolte“.

La senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione nel corso della scorsa legislatura e prima firmataria del ddl per istituire la prima Bicamerale di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere, passa così il testimone a chi raccoglie ora l’eredità del lavoro fatto negli ultimi anni.

Il mio augurio è che non si riparta sempre da zero, ma si prosegua nel solco del lavoro avviato nel rispetto ovviamente delle scelte e dell’autonomia della nuova commissione – prosegue -. Personalmente, anche alla luce dell’esperienza maturata, resto convinta che la Bicamerale possa e debba essere un presidio prezioso perché per lo Stato e le istituzioni tutte il contrasto alla violenza contro le donne sia una priorità assoluta. La sfida che abbiamo davanti è quella di promuovere, prima di tutto il resto, una rivoluzione culturale, un salto di qualità: iniziare finalmente a credere alle donne che denunciano e smettere di giustificare o sottovalutare il comportamento degli uomini – aggiunge Valente -. Un’adeguata valutazione della pericolosità sociale dell’uomo violento e un’attenta e tempestiva valutazione del rischio che corre la donna possono fare la differenza tra la vita e la morte. Per questo però servono specializzazione, formazione degli operatori, ma anche e prima di tutto abbattimento di stereotipi e pregiudizi da parte di una società intera“.

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