‘Ciao, sono Linor Goralik, e questo è il podcast ‘Novosti 26’: un progetto sulla politica russa per adolescenti. Forza proviamo a parlare di ciò che è accaduto quest’ultima settimana. Vi prometto che come sempre, anche se ci toccherà parlare di notizie difficili, questo podcast si concluderà con una buona notizia’.
Ogni settimana Linor Goralik presenta una puntata del suo podcast, cura i rapporti via Telegram e le pagine Instagram, Youtube e TikTok di ‘Novosti 26’. Nata a Dnepropetrovsk nel 1975, è scrittrice, poeta, saggista, traduttrice dall’ebraico e dall’inglese. Dal 2000 si è trasferita a Mosca, ma ora per motivi di sicurezza lavora in Israele.
Il progetto per i ragazzi era una suo un sogno nel cassetto racconta Goralik ad Alleyoop:
‘Erano anni che pensavo di creare un canale di notizie per adolescenti. Credo profondamente che gli adolescenti abbiano il diritto di essere politicamente consapevoli: la politica è una parte importante della loro vita, specialmente in Russia. Eppure pensavo erroneamente che richiedesse troppe risorse: molti soldi, uno studio, una grande squadra… Ma quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022, ho capito che non si poteva aspettare: i ragazzi sono sopraffatti sia dall’informazione che dalla propaganda, aiutare anche uno solo di loro a capirci qualcosa era una spinta sufficiente. Pubblichiamo su Telegram, Instagram, TikTok, YouTube, Spotify, Apple Podcasts e molte altre piattaforme. Raggiungiamo almeno 7500 persone con ogni pubblicazione del nostro podcast settimanale e almeno 6000 con i nostri testi quotidiani. La politica è intorno a noi e ci tocca direttamente. Le persone hanno diritto di conoscere e capire, cosa accade nel loro mondo e cosa decide il loro destino, anche se hanno 12 anni’.
Parlare ai ragazzi
Sono sempre gli adulti a parlare e scrivere di politica. L’adolescente è circondato dai loro discorsi, ma raramente qualcuno glieli spiega. Inoltre il contenuto creato per gli adulti il più delle volte non è adatto ai ragazzi, non inquadra il contesto ed è caratterizzato da un registro linguistico complesso. Il target della trasmissione sono i ragazzi tra i 12 e 14 anni, ecco perché si chiama Novosti 26, che è appunto la somma delle due cifre.
La trasmissione è stata ufficialmente bannata in Russia e ‘il nostro sito non è raggiungibile dal territorio russo (se non tramite VPN). La buona notizia è che, lavoriamo con il nostro pubblico attraverso il canale Telegram e al momento non possono interromperlo’. I commenti ai post sono disattivati – spiega la scrittrice ad Alleyoop:
“Per proteggere i ragazzi da troll e haters, ma diamo sempre la nostra e-mail e riceviamo lettere da loro, talvolta queste lettere mi fanno a pezzi il cuore. Mi scrivono, ad esempio, di essere sopraffatti dalla propaganda, di sentirsi impotenti di fronte a ciò che sta accadendo in Russia, di non avere alcuna possibilità di fare qualcosa contro di essa. Rispondo a ognuna di queste lettere (non ce ne sono troppe, credo che scrivere una lettera come questa sia una mossa molto coraggiosa)’.
Gli adolescenti comunque sentono le notizie, ma se non sono spiegate come si deve, le interpretano da soli e spesso finiscono per spaventarsi, soprattutto in un contesto difficile come quello russo. Eppure da un punto di vista meramente intellettivo, l’adolescente non è diverso dall’adulto, non riesce tuttavia a orientarsi nel contesto e possiede una consapevolezza minore del significato di alcune parole. Tutto questo ha spinto Linor Goralik ad aprire quel cassetto e a cominciare a dare forma al progetto.
I principi dell’informazione
Sono tre i principi fondanti di Novosti26, che sono il risultato di diverse interviste fatte ad adolescenti russi…in queste chiacchierate hanno infatti espresso tre desideri: ‘Parlateci in modo chiaro e diretto, non ci spaventate, spiegateci anche quello che provate!’
- Parlateci in modo chiaro e diretto!
La propaganda russa nasconde le verità dietro a degli eufemismi. ‘Gli assassini vanno chiamati assassini e la guerra va chiamata guerra’. Certe parole poi sono difficili, vanno spiegate: un ragazzo ha raccontato a Goralik: ‘mio padre cercava di spiegarmi le conseguenze delle sanzioni, senza però definire il termine sanzione’. - Non ci spaventate!
La notizia non deve spaventare, si deve cercare di raccontarla aggiungendo per esempio qualche aspetto positivo: storie di solidarietà o racconti di chi è sopravvissuto. Bisogna mostrare una prospettiva di salvezza, mai la notizia nuda e cruda. Parlare in modo onesto e comprensibile, ‘tenendo a mente che stiamo parlando a persone forti e intelligenti’: è importante che percepiscano fiducia, speranza e un senso di stabilità del mondo. Per questo motivo l’ultima notizia di regola è una storia di ottimismo come promette Goralik all’inizio del podcast: un nuovo libro o gli abitanti di San Pietroburgo che si mobilitano per aiutare i terremotati turchi… - Raccontate quello che provate anche voi!
L’adolescente in questo modo non si sente manipolato: chi racconta prova delle emozioni proprio come lei o lui che è all’ascolto o che sta leggendo, che in questo modo capisce che le sue emozioni sono adeguate, perché condivise. Non è solo.
Il lavoro di Linor Goralik è grande non solo in termini quantitativi, ma anche per gli obiettivi che si prefigge. È dura con la repressione alla libertà di espressione che sta afflliggendo la Russia. Uno dei post più popolari si chiama “Parlare o restare in silenzio?”, è un piccolo vademecum che aiuta i giovani russi a decidere a chi affidare le loro opinioni politiche e quando evitare di parlare perché è pericoloso.
Perché la democrazia è potersi esprimere liberamente ma anche potersi informare da fonti diverse, non avere la pretesa che la verità sia una sola. Così ogni podcast si conclude con le parole di Goralik che stimolano i ragazzi a crescere custodendo e coltivando la libertà di pensiero: il dono più bello che ci sia:
‘Per favore non credete a nessuno ciecamente. Non è nemmeno obbligatorio credere a me. Leggete, verificate, discutete e pensate in modo autonomo….grazie per aver ascoltato. La speranza c’è sempre e tempi migliori arriveranno sicuramente’.
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