T.R.U.St, il linguaggio della street art colora la città di Taranto

Si chiama T.R.U.St ed è l’acronimo di Taranto Regeneration Urban and Street, il progetto di arte pubblica promosso dal Comune di Taranto che dal 2020 ad oggi ha regalato alla città pugliese più di 30 opere murali, trasformandola in una delle capitali mediterranee della street art e posizionandola sulle mappe dei maggiori epicentri artistici europei.

Il progetto T.R.U.St. punta a dare continuità alla rivalutazione delle aree urbane già avviate e sostenute dall’amministrazione pugliese. Da quest’anno, dunque, Taranto aggiunge alla sua collezione permanente undici nuove opere che, sommate alle ventidue già presenti, compongono una vera e propria pinacoteca a cielo aperto. A conferma del valore ambizioso dell’iniziativa che in soli tre anni ha portato a Taranto alcuni tra i più importanti artisti continentali.

Le origini della street art

Per capire quali siano state le origini della street art, bisogna fare un salto indietro di quasi un quarto di secolo. Siamo a Parigi, alla fine degli anni ’90. La capitale francese si scopre essere la culla di questo nuovo (e poco compreso) modo di comunicare. Gli artisti cosiddetti “graffitari” sono menti creative in continua evoluzione. E allora, pur mantenendo lo stile tipico del graffito, cominciamo a rappresentare soggetti diversi. Scompare quindi il nome dell’autore e appare l’immagine, elemento grafico che diventa più di un semplice schizzo colorato perché rimane impresso nella memoria della collettività, riconoscibile dalla gente in ogni momento.

A facilitare la diffusione di questo linguaggio colorato, poi, ha contribuito in maniera rilevante anche la nascita contemporanea dell’era di internet e dei siti web. Gli artisti di strada hanno potuto così caricare online le foto delle loro opere, intercettando un pubblico più ampio a cui comunicare il proprio sentimento. Ovvero, che il disegno non era uno scarabocchio creato da un vandalo ma un’espressione artistica in grado di trasmettere messaggi sociali, politici e culturali. E perché no, utile perfino all’abbellimento delle aree urbane.

E’ il caso, per esempio, dell’artista classe ’78 conosciuto con il nickname L’Atlas (all’anagrafe Jules Dedet Granel), uno dei nomi storici della street art francese che ha cominciato il suo percorso artistico dipingendo nelle strade di Parigi proprio negli anni ’90:

“Ho passato tante notti in questura ma non mi sono mai considerato un vandalo. Ho sempre avuto la consapevolezza di fare un regalo alla città portandole vita e colore. Ma mai di distruggerla”.

Ed era tanta la passione di Jules, che per evitare di continuare a farsi arrestare, decise di indossare un’uniforme per confondere le idee e farsi scambiare per un addetto comunale.

T.R.U.St tra i migliori progetti di street art in Europa

La terza edizione consecutiva di T.R.U.St si è conclusa da poco. Nelle due settimane di evento (11-19 ottobre e 4-13 novembre) che ha attraversato tre diverse zone della città, dalla periferia di Salinella e Paolo VI fino al centro, Taranto ha ospitato undici artisti provenienti da tutta Europa tra cui diverse donne come lolandese JDL, tra i migliori talenti europei, la spagnola Anna Taratiel le cui opere vibrano di colori ed emozioni, l’italiana Alessandra Carloni che ha portato in scena un surrealismo magico e la belga IOTA che, ispirata alla pittura figurativa classica e all’art nouveau, realizza opere che rappresentano l’anima umana in tutte le sue forme.

Tra i protagonisti maschili, invece, ci sono stati lo spagnolo Dadospuntocero che ha realizzato un’opera sul tema del riciclaggio sbagliato, l’italiano Etsom che ha raffigurato il delfino, simbolo della città di Taranto, e Super A, uno dei migliori street artist dei Paesi Bassi che ha regalato a Taranto un personaggio classico dei cartoni animati e della cultura pop “spogliato”, con l’intento di rivelare il suo lato più realistico e umano.

La lista di artisti che hanno realizzato ed “esposto” al T.R.U.St si compone anche di Vesod, painter torinese capace di fondere in uno stile unico un’attitudine innovativa e dinamica verso la materia su piani astratti e figurativi, dell’irlandese Aches che ha realizzato la sua opera utilizzando le tecniche dei sub-pixel e della teoria additiva del colore, e il padovano Joys specializzato in geometrie, linee, lettering e finestre.

Grande emozione ha suscitato anche l’omaggio “sentimentale” di Claudio Morne, in collaborazione con gli abitanti del quartiere Salinella, a Nadia Toffa, la giornalista Mediaset scomparsa nel 2019 che si è fortemente spesa per le cause importanti e le battaglie della città di Taranto: Anche quest’anno T.R.U.St. si conferma tra i migliori progetti di street art in Europa per la qualità degli artisti coinvolti e le dimensioni delle pareti dipinte – ha dichiarato Rinaldo Melucci, Sindaco della seconda città pugliese per numero di abitanti – e sono orgoglioso della solida collaborazione nata nel 2020 tra la nostra Amministrazione e la direzione artistica del progetto a cui vogliamo dare ulteriore continuità”.

Contaminazione di esperienze ed espressioni

Il progetto T.R.U.St., organizzato e coordinato dalle associazioni Rublanum e Mangrovie, non è solo un contenitore artistico-culturale capace di alimentarsi di anno in anno. Questa terza edizione, infatti, ha visto affiancare alle opere murali anche dei laboratori creativi e da momenti di incontro tra gli artisti e la comunità.

Spazi di contaminazione umana e artistica che hanno dato a giovani e bambini l’opportunità di partecipare attivamente alla realizzazione di opere creative. Un esempio sono i laboratori di produzione musicale e video, il laboratorio grafico per bambini finalizzato alla realizzazione di una fanzine (rivista di carattere culturale), quello pensato per riqualificare gli ormai desueti spazi di affissione che popolano la città e il laboratorio di “urbanismo tattico” che ha visto come oggetto la realizzazione di una micro architettura con funzione di landmark su un’area progettuale di 400mq.

Taranto piazza per l’arte urbana

A spiegare il senso che questi laboratori hanno avuto, ed hanno, per la città di Taranto, è stato il vice Sindaco Fabrizio Manzulli, primo promotore del progetto: “T.R.U.St è una grande scommessa vinta, un’iniezione necessaria di contemporaneità e cultura nella nostra Taranto. Non solo opere murali ma momenti di condivisione che promuovono la contaminazione di esperienze ed espressioni tra i nostri ragazzi e gli artisti arrivati a Taranto da tutte le parti del mondo per partecipare ai laboratori creativi. Taranto – conclude Manzulli – è diventata una piazza importante per l’arte urbana, dove l’arte è per tutti, a partire dai più piccoli. Il bello di quest’esperienza è vedere gli artisti perfettamente integrati in un tessuto cittadino cucito sempre più su misura per i giovani e con un approccio mentale verso la città decisamente migliore”.

Il mix tra cultura, giovani e politiche inclusive, si conferma quindi tra le ricette migliori per la crescita culturale e lo sviluppo di un territorio. In soli tre anni, il progetto T.R.U.St. ha raccontato la vocazione della città alla rigenerazione urbana, periferie incluse, affermandosi anche a livello europeo. Sono arrivate così le citazioni di importanti riviste e guide di settore e si sono registrati anche numeri importanti di visitatori. L’intenzione dell’Amministrazione Melucci è quella di arricchire ancora di più l’offerta artistica che la città propone, inserendo T.R.U.St. come appuntamento annuale.

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