Clara Simon e le donne rivoluzionarie nella Cagliari del 1906

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In quel delitto c’è qualcosa che non torna. Troppo facile pensare alla pista socialista. Un finale troppo semplice per scoprire chi ha ucciso, in un agguato, la coppia di nobili e l’autista nella Cagliari dei primi del 900. E questo Clara Simon, collaboratrice senza firma del quotidiano L’Unione Sarda, lo intuisce da subito. Perché lei, giovane, ricca e bella, a cui non viene perdonato il fatto di essere «mezzosangue», per metà cinese e per metà sarda e di voler diventare la prima giornalista investigativa d’Italia , non si arrende. E indaga. Clara la rivoluzionaria in una città, Cagliari, in cui le donne lasciano il segno. 

Clara è la protagonista de “Il complotto dei calafati” di Francesco Abate, giornalista dell’Unione Sarda, che in maniera «scanzonata» e divertente porta il lettore in un viaggio storico culturale nella Cagliari del 1905. Nel suo racconto, in cui si ironizza e non mancano slang cagliaritani, Francesco Abate racconta le donne. Che sono rivoluzionarie. Con il personaggio, di fantasia, che però rappresenta «la sintesi di tutte le donne incontrate nella professione». 

Dalle importanti figure della sua famiglia «donne sarde che all’inizio o a metà del 900  sono state indirizzate subito agli studi e quindi hanno maturato una coscienza culturale e politica importante» come la zia «Elvira Aresu anarchica che vendendo a contatto con gli scalpellini toscani venuti per fare il nuovo municipio aderì agli ideali anarchici» a quelle del presente «mia moglie Grazia Pili che collabora alla realizzazione e alla editor Rosella Postorino, con cui faccio libri dal 2007». 

E poi c’è Clara che indaga e approfondisce, scontrandosi anche con muri e steccati, luoghi comuni che però non la scoraggiano. Le sua indagini sono lo strumento che fanno conoscere l’altra Cagliari giacché, come sottolinea Francesco Abate, il capoluogo sardo «non è solo pizzetta e aperitivo», ma anche storia, economia, impresa e cultura. 

E rivoluzione femminile. «Non è solo una questione di appellativo, ma di fatti, perché queste donne la rivoluzione la compiono nei fatti, con le loro azioni». 

Attraverso le indagini, lo “sgambettare” di Clara alla ricerca di elementi utili alle sue indagini si scopre (come rimarcato nelle presentazioni che dalla Sardegna sono arrivate a  Torino, Milano, Bologna, Mantova,  e ora a Bellaria e Fano) una Cagliari che cerca diritti. Non a caso il viaggio di Clara fa scoprire le 4 giornate di Cagliari del 1906. Quando esplose la protesta contro il caro viveri. E dove le operai della Manifattura tabacchi (500 donne su 600 operai totali) si fecero interpreti del malessere diffuso. Eppoi la rivolta che coinvolse operai, portuali, fornai, manovali, fruttivendoli e negozianti, tutti chiamati a mobilitarsi contro le istituzioni.

«Una di loro è l portabandiera e alcune fanno parte del comitato che proverà a trattare, sono rivoluzionarie nei fatti, donne che attuano la protesta». Poi c’è Cagliari delle imprese, dell’economia e anche internazionale, con la comunità cinese che proprio nel capoluogo sardo comincia a mettere radici. 

E le donne, oggi come allora, protagoniste. Come Clara Simon.

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Titolo: Il complotto dei calafati
Autore: Francesco Abate
Editore: Einaudi Stile libero Big
Prezzo: 18,50 €

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