Serve un trampolino di lancio alle professioniste del cinema e della serialità, e a realizzarlo ci hanno pensato Netflix e Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Rivolgendo lo sguardo alle nuove generazioni, hanno creato il percorso Becoming Maestre, iniziativa di mentoring di alto livello e accesso al lavoro per scovare e valorizzare i talenti femminili dietro la macchina da presa. Con un bando lanciato a giugno 2021, sono state selezionate ventiquattro candidate under 35 che aspirano a diventare registe, direttrici della fotografia, montatrici, montatrici del suono e/o foniche di mix. Ora siamo al termine del percorso, e il 22 giugno sono stati annunciati i nomi delle quattro professioniste che avranno la possibilità di ricevere una proposta di lavoro come assistenti su un film o serie Tv italiana in cui Netflix è coinvolta.
Ma al di là del riconoscimento finale, che è senz’altro il momento che ha avuto più appeal per la partecipazione alla selezione delle candidate, il percorso è stato arricchente in modi talvolta anche inaspettati, giocando su diversi livelli di competenze, hard e soft. Strutturato appunto come un mentoring più che come un’accademia frontale, ha permesso di raggiungere consapevolezze e obiettivi come quelli raccontati da una delle partecipanti, Bettina Zironi, montatrice: “Ho imparato a non dover sempre entrare in punta dei piedi nelle situazioni, mi ha dato il coraggio di chiedere, ricevere dei no e magari anche dei sì. È un progetto che ti spinge a coalizzarti con chi rincorre i tuoi stessi sogni e le tue stesse passioni. La chiave è crescere insieme”.
Fare gruppo, dunque, creare scambio e relazione, sono alcuni dei valori che le professioniste hanno fatto propri in questo percorso. Lo racconta Federica Corti, regista: “Io credo che Becoming Maestre mi abbia insegnato il valore delle relazioni vere, non parlo solo di meri contatti lavorativi, ma di fare gruppo tra donne, lasciando da parte la competizione a cui ci hanno abituato, aiutandoci a vicenda per costruire qualcosa di bello insieme”. E aggiungono le sue compagne di percorso: “È questo il vero motivo di crescita: il confronto con l’altro e la costruzione di una rete solida di relazioni che ti permette la libertà di essere autentici” (Gaia Cannizzaro, regista); “Mi hanno aiutato a credere di più in me stessa, a credere nelle mie capacità, e grazie a loro e a questo progetto ho trovato la confidenza e la forza per poter raggiungere i miei obiettivi” (Morgana Tinebra, montaggio).
Tutto questo accade naturalmente supportato dall’acquisizione di competenze lavorative, portate in campo dai nomi eccellenti che si sono avvicendati nel corso dei mesi: da Francesca Comencini alla produttrice Francesca Cima (La Grande Bellezza, This Must Be The Place), dalla casting director Laura Muccino (L’Amica Geniale, Gomorra) alla sceneggiatrice e produttrice Laura Paolucci (L’Amica Geniale, Diaz, Caos Calmo), fino ai nomi internazionali di Nina Hartstone, sound editor e premio Oscar per “Bohemian Rapsody” e Suzanne Mackie, produttrice esecutiva per la serie Netflix “The Crown”, premiata tre volte ai Golden Globe come Miglior serie drammatica.
Finisce la prima edizione e già si è anticipato, nel corso dell’evento di chiusura, che è in programma una seconda edizione. Intanto festeggiano le quattro giovani professioniste che riceveranno una proposta di lavoro come assistenti su un film o serie TV italiana in cui Netflix è coinvolta. Si tratta di Emma Gasparini Papotti (regia), Elisabetta Giannini (Montaggio), Martina Zerpelloni (Direzione della fotografia) e Provvidenza Tesauro (suono), che con i ringraziamenti ha lasciato una testimonianza importante sulla necessità di interventi come questo: “L’esperienza di Becoming Maestre è la costruzione di universo dove improvvisamente abbiamo preso coscienza di noi stesse come donne e professioniste“.
Per tutte quante dunque il percorso continua, proprio perchè il valore del mentoring e del confronto con le protagoniste e le eccellenze sta nel relazionarsi a modelli positivi che impattano sulla definizione dei nostri stessi desideri: “Innanzitutto ho ritrovato i miei obiettivi lavorativi! Spesso si tende ad abituarsi a un lavoro per esigenza, accantonando i propri obiettivi e sogni. Grazie a questo percorso sono ritornata in careggiata”, racconta Sara Di Stefano, montaggio. Ma colpisce anche l’esperienza di Paola Piscitelli, regista, over 30 e con una carriere eterodossa alle spalle, che non ha creduto fino all’ultimo di poter essere selezionata per questo percorso: “Becoming Maestre mi ha donato una comunità di riferimento, per lo spessore umano e professionale che la contraddistingue, per il cinema che sogno di fare e una fiducia inattesa nei percorsi individuali, anche i più eterodossi e tardivi, quando sostenuti da vera passione e determinazione. E ha contribuito a farmi tornare in Italia”!
Restiamo in attesa dell’avvio della seconda edizione di Becoming Maestre, n contributo importante per arricchire l’ecosistema creativo italiano e valorizzare i talenti femminili, in un mondo, quello del cinema, già impenetrabile per definizione, tanto più per chi deve vedersela anche con le barriere culturali.
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