Cara Alley, il valore di una persona è una qualità che non cambia, qualunque cosa succeda.Convivo con una salute delicata da sempre; per lei, in ambito lavorativo ho dovuto ricominciare daccapo più volte ma sempre con la profonda convinzione di farcela e così è stato.
Della disabilità non se ne parla mai abbastanza. Si può “vivere” e si possono fare tante cose lo stesso. Ho una disabilità quasi del 70%, ma non mi sono mai fermata. Nonostante tutto la mia vita è sfidante, strana e meravigliosa. Ho lavorato per diversi anni nelle risorse umane e l’argomento lavoro mi ha sempre appassionato. Un interesse che come nelle migliori storie d’amore, con gli anni è rimasto inalterato e che nel pieno delle difficoltà mi è rimasto accanto trasformandosi in un’altra possibilità; quella di scriverne.
Scrivo raccontando il lato positivo del lavoro attraverso le persone e le parole. Mi sono proposta ai portali di informazione locale ed è andata bene. Perchè reinventarsi significa creare scenari nuovi e trovare soluzioni alternative. La malattia non deve essere la protagonista e conviverci è un’arte. Certo, svariate volte ho paura e non ho difficoltà ad ammetterlo. Ma non c’è cosa più bella che essere autentici.
Ed è proprio alle mia fragilità che oggi devo la versione più risoluta di me stessa. A volte sono seria, più spesso invece sono ironica, perché l’ironia è un inno alla dignità. Il punto è che la vita non è fatta solo di percorsi lineari. La vita è imprevedibile e a volte ti mette davanti a cose che non puoi evitare. Mai come in questi casi la speranza è l’attesa fiduciosa del meglio che verrà. Certo ci sono dei periodi no, ma sono solo degli intervalli. Le difficoltà superate, così come gli insuccessi, sono ‘abilità’ preziose nella vita come nel lavoro. Non bisogna essere perfetti per avere un lieto fine!
Francesca Monari