Voglia di estate e di vacanza sì, ma non senza bimbi al seguito. Le mamme italiane, nonostante gli sforzi dei mesi di pandemia trascorsi a destreggiarsi fra smartworking, dad e famiglia, con la riapertura e la possibilità di riprendere a viaggiare preferirebbero, nella maggior parte dei casi, partire con la famiglia piuttosto che farlo da sole per evadere ritagliandosi un momento tutto per sé, che pure sarebbe sacrosanto. Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto Piepoli ben il 66% delle donne con figli sotto i 18 anni pensano a una vacanza con figli e famiglia, nonostante il maggior tempo trascorso a casa nell’ultimo anno. Solo il 27% preferirebbe lasciare i bimbi al papà, ai nonni o alla babysitter per dedicarsi qualche giorno e provare a ricaricarsi dopo lo stress legato a chiusure e lockdown. Cambia un po’ la percezione degli uomini che per il 40% si dice convinto che le proprie compagne preferirebbero godersi una vacanza senza figli e famiglia per staccare la spina e allontanarsi un po’ da una routine pesante.
Secondo Livio Gigliuto, vicepresidente dell’Istituto Piepoli, “il dato più interessante è la differenza di percezione maschile e quella femminile. Gli uomini immaginano che le mamme vogliano partire senza figli e famiglia, per riprendersi dallo stress di questa lunga fase di emergenza. Le madri, invece, smentiscono questa ipotesi”. Perché? Forse perché, spiega Gigliuto, “alcuni uomini tendono ancora a concepire la condizione genitoriale come un ‘fardello’, e pensano che lavorare e avere una famiglia siano due cose alternative. È certamente così, ma non per noia o stress dovuto alla convivenza, quanto per questioni pratiche, organizzative. Pur avendo tutto il diritto di scegliere di staccare, con questa ricerca, le madri italiane ci dicono che amano la famiglia, apprezzano la possibilità di vivere più tempo con i loro figli e il loro partner, e non subiscono il peso emotivo di convivere con i figli. Semplicemente, fanno fatica a conciliare i due mondi (lavoro e famiglia) se non ci sono servizi che le aiutino a gestirne l’organizzazione. Insomma, non hanno bisogno di fuggire dalla famiglia per andare su un’isola deserta, hanno solo bisogno, come tutti, di una società che si ponga il problema di come aiutarle per gestirla”.
Ecco la testimonianza di alcune mamme lavoratrici
Abbiamo chiesto ad alcune mamme di raccontarci qual è stato il loro primo desiderio di viaggio alla ripartenza dopo l’impossibilità di spostarsi per mesi a causa della pandemia che le ha costrette a quotidiani incastri fisici e mentali.
Per Janina, giornalista 47enne, mamma di due ragazzi di 13 e 16 anni, l’unico desiderio adesso è quello di staccare la spina e riprendere fiato. “Per me, come per tutti, è stato sicuramente un anno complesso e faticoso. Non ho fatto smartworking, ho continuato tutti i giorni, anche durante il primo lockdown ad andare in redazione. A conti fatti – dice Janina – quello che più mi è pesato è non avere avuto la possibilità di poter fare, dalla scorsa estate ad oggi, qualche giorno di vacanza. Durante l’anno, infatti, mi ritaglio dei weekend da sola con mio marito, magari in moto, mentre nei viaggi più impegnativi i nostri figli ci hanno sempre accompagnato. Oggi come oggi il mio unico desiderio e ‘staccare la spina’ e riprendere fiato. Questa estate è ancora un’incognita, ma se sarà possibile andremo per dieci giorni tutti in Israele e poi in montagna, in Friuli. Da quando sono piccoli ci siamo sempre portati i nostri figli in giro per il mondo. Non lo vedo né come un peso né come una limitazione, anzi. I ragazzi vedono le cose con occhi diversi, sono curiosi e si adattano molto più alle circostanze di noi grandi. Soprattutto dopo un periodo così lungo in cui anche il ménage familiare è stato piuttosto ripetitivo, ritrovarsi insieme a condividere una nuova esperienza, non può che far bene a tutti”.
Francesca, 34enne property manager e mamma di un bimbo di 6 anni a causa dello stop al turismo ha subito un grave calo dell’attività economica, ma si è rimboccata le maniche e adesso nonostante lo stress sceglierebbe comunque di partire con suo figlio. “Durante i mesi di pandemia – racconta Francesca – ho sofferto molto la distanza del mio compagno e la perdita del lavoro, stare con mio figlio mi ha aiutata a rimanere ancorata alla vita e continuare a vederne il senso più bello. Quindi, anche se sono oggettivamente molto stanca della situazione in generale, sceglierei comunque di viaggiare con lui sia perché non mi pesa la sua presenza sia perché vorrei condividere un bel momento con lui e mi piacerebbe che questo gli lasciasse un bel ricordo allontanando le ansie di questi mesi. Vorrei che visitasse gli stessi luoghi che ho visto io negli anni passati o da piccola. Quest’anno vorrei ripartire dall’Italia per riprendere a poco a poco a organizzare viaggi più importanti. Nella top five delle mie mete con il mio bimbo c’è l’aurora boreale in Norvegia, New York perché è il suo momento dei Ghostbusters, il Canada e la Patagonia in Argentina”.
Il primo pensiero di Fiorella, 44 anni esperta di comunicazione istituzionale e mamma di 2 bimbe di 6 e 8 anni, alla ripartenza, è stato “quello di evadere…ma con tutta la famiglia! Perché – racconta – adoro stare con le mie figlie e con mio marito. Quest’anno la cosa che ci è mancata di più è sicuramente la relazione sociale e il non aver potuto godere delle meraviglie del mondo alla scoperta di luoghi nuovi. Infatti, andremo in Sardegna con amici che non vediamo da tempo. A fine giugno, per avere l’impressione di iniziare subito l’estate! Le mie figlie hanno avuto la fortuna di fare pochissima dad (solo 2 settimane in tutto l’anno e organizzate benissimo dalla scuola, quindi con poco carico per me) e poi io e mio marito abbiamo lavorato in presenza, sfruttando pochissimo lo smartworking. Insomma – dice Fiorella – in apparenza una vita normale, quella di sempre, e invece… Come dicevo quello che è mancato è la relazione sociale: niente più feste il fine settimana, niente più cene fuori, niente pomeriggi con i compagni di scuola a casa, poche attività extrascolastiche. La chiusura, il non poter uscire, non potersi incontrare con gli altri, ha iniziato a far sentire i suoi effetti sulla voglia di evadere, di incontrarsi e di visitare quei luoghi diversi e insoliti capaci di farti sognare e di farti affrontare meglio anche la vita di tutti i giorni, sempre uguale, e a volte per questo un po’ monotona, anche se piena di tutte le gioie che puoi desiderare. Ecco perché il desiderio è stato quello di partire con tutta la famiglia. Tutti abbiamo bisogno di evadere, soprattutto i bimbi a cui è stato tolto tanto da questa pandemia: gli abbracci delle maestre, il contatto con gli amici, le feste dove giocare, scatenarsi e confrontarsi con i compagni”.
Nadia, brand manager 43enne e mamma di due bimbe di 2 e 4 anni, è combattuta. Sceglie in prima battuta di condividere il tempo libero con la propria famiglia, ma strizza l’occhio al sapore di una vacanza solo adulti quando finalmente puoi rilassarti con un buon mojito durante una bella festa in spiaggia. “Sarei disonesta a negare che in tutto questo lunga clausura non ci sia stata quasi ogni sera la voglia di essere su una spiaggia con un mojito in mano, un filo di trucco in viso e il ronzio di una musica dal testo senza senso nelle orecchie. Proprio in quelle ore che precedono la notte fonda e le due piccoline sono finalmente a letto e ti puoi concedere almeno con la mente di abbandonare la modalità robot fatta di incastri fisici e mentali, di slalom tra smartworking, zone rosse, tamponi, gel disinfettante. Quando – scherza Nadia – puoi finalmente non pensare ad una casa che ormai è diventata un bazar, dove il tuo letto matrimoniale si è trasformato in tappeto elastico da far invidia ai più rinomati lunapark e le folli notti di passione sono ormai solo un lontano ricordo, quando sei lì finalmente sola pensi solo al fatto che vorresti staccare la spina un attimo. Quando però finalmente si concretizza la possibilità di ricominciare e puoi decidere in autonomia della tua vita, ecco proprio in quel momento capisci che la sensazione di libertà e di rinascita non avrebbe senso se fossi da sola senza le tue piccoline accanto con cui godere della gioia ritrovata. E a quel punto realizzi che il mojito è solo rimandato… al weekend successivo, senza famiglia questa volta”.
Prendersi del tempo per sé per alleggerire il carico di mesi difficili
Niente di male, tuttavia, a pensare di programmare un viaggio tutto per sé. Diventare mamma vuol dire anche stravolgere la propria vita dividendosi tra lavoro, casa, famiglia e bambini. E le difficoltà di questi mesi hanno di certo appesantito il carico. Le mamme che lo desiderano meritano quindi una pausa per prendersi del tempo per potersi rilassare, vedere i propri amici, dedicarsi ai propri hobby.
Una voce fuori dal coro che rispecchia il sentire di molte donne con figli è quella di Chiara, funzionaria pubblica di 47 anni e super mamma di cinque ragazzi under 18. “Direi che la vacanza di cui avrei bisogno in questo momento è qualcosa che mi porti lontano da una routine oggettivamente pesante. Viaggiare senza i bambini – dice Chiara – mi darebbe la possibilità di non dovermi occupare di nessun altro al di fuori di me stessa, cosa che non mi accade praticamente mai. In più quello che veramente mi è mancato tanto in quest’ultimo anno di pandemia è stata la possibilità di viaggiare senza troppi programmi, con leggerezza. Non sceglierei, infatti, in questo momento una vacanza con i bambini perché andrebbe programmata al millimetro e quindi, pur essendo sicuramente molto piacevole non sarebbe un’evasione! Opterei per una capitale, una città come Parigi o Berlino dove poter girare per musei, vedere i posti, passeggiare per le strade, fermarsi nei bar. Insomma, un viaggio per adulti!”.
Anche Clorinda, ingegnera 47enne, mamma di due bimbi di 8 e 11 anni sogna un viaggio con le amiche alla scoperta di luoghi sconosciuti per assaporare la lentezza e ritrovare il gusto per le piccole cose. “Nonostante il lockdown e il periodo di isolamento abbia riguardato sia me che la mia famiglia – e quindi una bella vacanza gioverebbe anche a loro – potendo fantasticare sceglierei senza dubbio un viaggio con amiche che, come me, amano mete poco battute e itinerari improvvisati. Questa pandemia – spiega Clorinda – mi ha infatti costretta ad interpretare, per troppo tempo senza soluzione di continuità, i tanti ruoli che ricopriamo nella nostra vita (l’essere moglie, madre, approvvigionatrice di viveri, contabile, organizzatrice del ménage familiare ecc.) ai quali si sono aggiunti, imposti dalla straordinarietà del periodo, l’essere insegnante, compagna di scuola, collaboratrice familiare nonché, come nel mio caso, lavoratrice dai super poteri tali da riuscire a mantenere i medesimi livelli di concentrazione, risolutezza, capacità realizzativa ai quali avevamo abituato i nostri datori di lavoro, operando da remoto e in un contesto ben diverso, fatto di distrazioni, richieste continue, isolamento. Ecco, questo immenso e prolungato sforzo al quale siamo state sottoposte ha generato in me una profonda voglia di ritrovare un contatto con il mondo e di immergermi, anche solo per il breve tempo di una vacanza, in un contesto fatto di ritmi lenti, persone semplici, piccole cose che troppo spesso diamo per scontate”.
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