Il periodo di pandemia che abbiamo vissuto nell’ultimo anno è sicuramente difficile da definire per molte famiglie. Siamo stati messi di fronte a nuove sfide e opportunità nella gestione domestica e nel rapporto con i nostri figli. A un anno di distanza stiamo facendo i bilanci e stiamo cercando di rispondere alla domanda: “Abbiamo vinto la sfida? Siamo riusciti a trasformare la difficoltà in opportunità?” Dietro le mascherine forse a sorridere sarebbe un numero esiguo di genitori che non ha dovuto destreggiarsi tra lavoro e vita familiare con fatica e senza l’adeguata assistenza soprattutto per i più piccoli.
In Italia, la pandemia ha evidenziato ancor di più quelle disuguaglianze che erano profondamente radicate prima ancora che il Covid-19 ci travolgesse, soprattutto per quanto riguarda il lavoro femminile: lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha sottolineato nel suo discorso programmatico che l’Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa.
Lo studio: per le madri con il Covid aumentano ansia e depressione
Le donne inoltre hanno maggiori probabilità di essere impiegate in modo precario, guadagnare di meno e assumersi la maggior parte dei compiti domestici, delle responsabilità di assistenza all’infanzia. Come riporta il World Economic Forum, un recente studio canadese ha rilevato come le madri abbiano inoltre riportato tassi più elevati di depressione e ansia durante la pandemia, procuranti essenzialmente dalle difficoltà lavorative. La ricerca ha messo però in evidenza come, nonostante le difficoltà delle madri derivino dal proprio reddito, le possibilità di aiuto non devono essere solo e sempre economiche. Lo studio è canadese, ma fotografa una situazione universalmente condivisibile in molte parti del mondo.
I ricercatori hanno analizzato il modo in cui le sfide legate alla nuova situazione pandemica hanno creato difficoltà di salute mentale, in particolare modo nelle mamme.
I primi rapporti durante la pandemia indicavano tassi elevati di depressione e ansia, soprattutto per le madri. Quello che non si sapeva era se questi tassi dimostrassero veramente un cambiamento nei sintomi di ansia e depressione delle madri, rispetto a prima della pandemia. Per trovare le risposte a questa domanda, sono stati utilizzati i dati di madri che hanno preso parte a ricerche a lungo termine ed è stata confrontata la loro salute mentale pandemica con periodi precedenti. Negli ultimi 12 anni, lo studio All Our Families ha seguito quasi 3.000 madri canadesi e i loro figli per comprendere meglio la loro salute e il loro benessere. Le madri sono state reclutate nello studio quando erano incinte e i loro figli hanno ora dai 9 agli 11 anni. In una recente analisi, è stato dimostrato che tra maggio e luglio 2020, le madri dello studio hanno riportato tassi di depressione e ansia più elevati rispetto a quelli riportati in precedenza.
L’aumento delle difficoltà di salute mentale materna non viene però sperimentato in modo uniforme da tutte le madri. Nello studio gli aumenti particolarmente elevati dei problemi di salute mentale hanno riguardato soprattutto le madri che hanno riferito di aver perso il lavoro o il reddito familiare. È stato anche riscontrato un aumento maggiore dell’ansia e della depressione nelle madri che avevano difficoltà ad accedere all’assistenza all’infanzia e che hanno riferito di essere alle prese con l’equilibrio tra istruzione domiciliare e responsabilità lavorative, indipendentemente dal reddito.
Quali possono essere le strategie che promuovono il benessere familiare?
Quando le madri stanno bene, spesso anche i loro figli e tutta la famiglia stanno bene. Per garantire questa situazione di benessere, le madri, per prime, hanno bisogno di accedere alle risorse e al sostegno per superare questo momento difficile. La salute mentale e il benessere materno dovrebbero essere una priorità per il recupero dalla pandemia. Gli esperti canadesi hanno individuato tre aree di aiuto alle madri.
1. Supporti psicologici per le madri
È necessaria una maggiore disponibilità di servizi di salute mentale facilmente e ampiamente accessibili. Un aumento della diffusione dei servizi di salute mentale (supporto per la salute mentale fornito online o per telefono) ha il potenziale per fornire alle madri l’opportunità di ottenere supporto per la salute mentale riducendo le barriere che spesso limitano l’accessibilità, come la posizione o il tempo.
2. Responsabilità condivise per l’istruzione domestica, l’assistenza all’infanzia e le attività domestiche
Le madri con più difficoltà a bilanciare più ruoli hanno tassi più elevati di depressione e ansia. Sebbene i padri abbiano aumentato la loro partecipazione al lavoro non retribuito nel corso della pandemia, compresi l’assistenza all’infanzia e i compiti domestici, rimane un deficit ancora da colmare.
3. Supporto continuo per i redditi familiari
Un importante fattore di stress associato all’aumento dei sintomi di salute mentale è la perdita o l’interruzione del reddito familiare a seguito della pandemia e la ricerca ha dimostrato che l’occupazione materna è stata colpita più duramente durante la pandemia rispetto a quella paterna. Quindi una maggior attenzione alle politiche riguardanti il lavoro femminile.
Molte reti di supporto tradizionali sono cambiate da “di persona” a “virtuali” e questo dovrebbe rappresentare un vantaggio per rendere quanto più accessibili punti di incontro e aiuto per famiglie psicologicamente in difficoltà al fine di garantire una salute mentale ottimale per bambini e giovani, i primi beneficiari del benessere familiare.
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