Sono 401.766 i bambini e ragazzi presi in carico dai servizi sociali in Italia, 77.493 dei quali sono vittime di maltrattamento. Questi i primi e pesanti dati che emergono dalle pagine della seconda Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, condotta da Terre des Hommes e Cismai, per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Se nel mondo un bambino su due è vittima di violenza, ogni 1000 bambini residenti in Italia ce ne sono 9 che subiscono maltrattamenti. E su mille bambini maltrattati, 7 sono italiani e 23 stranieri. Nel 90% dei casi i bambini subiscono i maltrattamenti da un loro familiare.
La forma di maltrattamento principale è rappresentata dalla patologia delle cure (incuria, discuria e ipercura) di cui è vittima il 40,7% dei minorenni in carico ai Servizi Sociali, seguita dalla violenza assistita (32,4%). Il 14,1% dei minorenni è invece vittima di maltrattamento psicologico, mentre il maltrattamento fisico è registrato nel 9,6% dei casi e l’abuso sessuale nel 3,5% .
Se ad essere seguiti dai Servizi Sociali, in generale, sono più i maschi, bambine e ragazze sono invece più frequentemente in carico per maltrattamento (sono 201 su 1000, rispetto a 186 maschi). Anche gli stranieri lo sono di più rispetto agli italiani: ogni 1000 bambini vittime di maltrattamento 7 sono italiani, 23 stranieri.
L’indagine, realizzata tra luglio 2019 e marzo 2020, su dati del 2018, si conferma un’esperienza robusta e significativa dal punto di vista statistico: ha infatti coperto un bacino effettivo di 2,1 milioni di minorenni residenti nei 196 Comuni italiani coinvolti e selezionati dall’ISTAT. Questa seconda indagine ha modificato, ampliandola, la griglia di raccolta dati utilizzata in passato, consentendo di esplorare nuovi aspetti del fenomeno; sappiamo così che i minorenni vittime di maltrattamento multiplo sono il 40,7% e nel 91,4% dei casi il maltrattante afferisce per lo più alla sfera familiare (genitori, parenti stretti, amici dei genitori, ecc.). Quanto alla fonte della segnalazione del maltrattamento, per la maggior parte dei casi, è l’autorità giudiziaria ad attivarsi in tal senso (42,6%). Seguono agli ultimi posti ospedali e pediatri.
L’intervento dei servizi sociali risulta più frequente al Nord che al Sud e nel 65,6% dei casi ha una durata maggiore di 2 anni. Di fronte a queste segnalazioni i principali interventi adottati dai Comuni sono l’assistenza economica e l’assistenza domiciliare (rispettivamente per il 28,4% e 23,9% dei casi, ossia un totale del 52,3% dei casi), a cui si ricorre molto di più rispetto all’allontanamento del minore dal nucleo famigliare (in totale il collocamento in comunità e l’affido famigliare si attestano sul 35%).
I dati raccolti raccontano un aumento del fenomeno sotto ogni profilo: cresce infatti sia il numero dei minorenni in carico ai Servizi in generale, sia di quelli in carico per maltrattamento. Parliamo di un +3,6% di bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali in generale e di un + 14,8% di bambini e ragazzi in carico perché maltrattati.
L’indagine, dettata dalla necessità di allineare l’Italia agli altri Paesi e rispondere alle raccomandazioni internazionali e alle sollecitazioni del Comitato ONU per i diritti dell’Infanzia, dimostra che anche nel nostro Paese è possibile realizzare una raccolta dati sul maltrattamento significativa in termini quantitativi e qualitativi e un monitoraggio sull’andamento del fenomeno. I rappresentanti delle Istituzioni e i policy maker hanno il dovere di confrontarsi con il fenomeno della violenza sui minori e assumersi la responsabilità di affrontare il problema in maniera sistematica e prioritaria.
Terre des Hommes e Cismai si rivolgono al Governo italiano affinché si faccia carico dell’istituzione di un sistema informativo nazionale permanente di raccolta dati sul maltrattamento e promozione di banche dati sul fenomeno. L’indagine costituisce una proposta concreta affinché anche il nostro Paese possa adottare politiche efficaci contro la violenza in danno di bambini e bambine, a cominciare dalla messa in atto di adeguati strumenti conoscitivi e di azioni di prevenzione di un fenomeno che insiste in modo preoccupante su tutto il territorio. Le due organizzazioni ricordano che esiste già uno strumento istituzionale che potrebbe rispondere a questo obiettivo, ossia il Casellario dell’Assistenza che, con minimi adeguamenti, potrebbe svolgere una puntuale e permanente rilevazione del fenomeno.
“Siamo estremamente orgogliosi di questo lavoro di ricerca sul maltrattamento, che condotto con metodologia scientifica è un unicum nel panorama italiano. Ci preoccupa al contempo lo scarso interesse dimostrata dalle istituzioni. Il nostro impegno insieme a Cismai non terminerà certo qui, continueremo a lavorare alla raccolta di dati e al monitoraggio del fenomeno e continueremo a spronare le istituzioni affinché dedichino la dovuta attenzione a questo problema.” Dichiara Donatella Vergari, Presidente Terre des Hommes. “L’infanzia deve tornare ad essere una priorità delle agende politiche per garantire diritti, protezione e cura a tutti i bambini, specialmente ai più fragili. E l’ideazione e programmazione di politiche efficaci passa necessariamente da una valutazione scientifica e continuativa dei dati. Ne va del benessere, della cura e dei diritti dei nostri bambini e delle nostre bambine e quindi anche del futuro del nostro Paese”.
“Da tempo esistono leggi e piani con i quali il Governo ‘si impegna nel reperimento dei dati relativi a questo fenomeno e nella mappatura dei servizi e delle risorse disponibili nel settore’ (Piano 2000-2001), ma sono rimasti tutti senza seguito. Così come senza alcun seguito sono rimaste le raccomandazioni del Comitato ONU all’Italia perché adotti un sistema nazionale di raccolta dei dati.” Afferma Giovanni Visci, Presidente di CISMAI “Almeno due gli aspetti macroscopici dell’indagine pubblicata oggi che richiamano la nostra attenzione: il numero rilevante di minori seguiti dai Servizi Sociali e quelli maltrattati tra questi; tra le fonti di segnalazione del maltrattamento, ospedali e pediatri continuano ad essere latitanti. Rivolgiamo un appello affinché questa sia l’ultima indagine che viene proposta da CISMAI e TERRE DES HOMMES nel silenzio delle istituzioni e ci auguriamo che presto sia predisposto un sistema di monitoraggio nazionale che consenta davvero di programmare i servizi a tutela dei minori di età”
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