Le aziende lanciano progetti per le donne vittime di violenza

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Di violenza economica nei confronti delle donne ha parlato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver letto gli 11 nomi delle donne vittime di violenza maschile nel 2021, in poco più  di due mesi. La parità dei diritti tra donne e uomini, d’altronde, passa anche dall’eliminazione della violenza economica che si verifica quando il partner ha il controllo sulle finanze della vittima, le impedisce lo sfruttamento delle sue risorse o le vieta di lavorare e diventare indipendente. Una donna che lavora, autonoma a livello economico, è anche una donna meno ricattabile e meno facilmente vittima anche di violenza fisica. In occasione dell’8 marzo, giornata dedicata ai diritti delle donne, diverse realtà, associazioni e aziende hanno lanciato le loro iniziative che vanno nella direzione proprio di favorire l’inclusione delle donne a livello lavorativo.

Dla Piper, Bnl, MicroLab e BeFree assieme per favorire l’inclusione finanziaria
Uno di questi progetti è quello nato dalla collaborazione tra lo studio legale Dla Piper, Bnl, l’associazione MicroLab Onlus e la cooperativa sociale BeFree per favorire l’inclusione finanziaria e l’accompagnamento alla micro auto-imprenditorialità di donne che hanno subito violenza e che attualmente si trovano nelle case-rifugio del Lazio, del Molise e dell’Abruzzo. Il progetto si compone di due fasi, l’una propedeutica all’altra. In una prima parte, che durerà quattro settimane, viene impartita alle partecipanti una formazione economica di base, offrendo elementi di diritto del lavoro, nozioni su come funziona un bilancio familiare, come si apre e gestisce un conto corrente. In una seconda fase, che si compone cinque lezioni, si accompagneranno le donne nel cammino verso la micro imprenditorialità, partendo dalle idee di business delle stesse partecipanti.  A ricoprire il ruolo di project manager di questo processo di empowerment della durata di tre mesi (marzo-maggio) sarà poi una sopravvissuta a violenza maschile assistita proprio dalla cooperativa BeFree che è il soggetto beneficiario del progetto.

Donne e impresa filo conduttore per Pangea con Fondazione Finanza Etica
Donne e impresa è il filo conduttore anche  dell’iniziativa “Giovani donne: che impresa!”, un progetto di Fondazione Pangea Onlus per l’empowerment femminile e il contrasto alla dipendenza economica finanziato da Fondazione Finanza Etica grazie agli utili devoluti da Etica Sgr, la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Etica. In particolare Fondazione Pangea, con il supporto di Fondazione Finanza Etica, ha realizzato un percorso di accompagnamento, supporto, informazione e formazione per reinserirsi nel mondo del lavoro, attraverso l’avvio all’impresa, la creazione di autoimpiego e con la possibilità di accedere al microcredito, rivolto alle donne che stanno soffrendo in ambito lavorativo le conseguenze di questa pandemia o la cui dipendenza economica è peggiorata a causa dell’emergenza Covid. In particolare Pangea propone un percorso di 12 mesi nel proprio Centro Donna di Roma, che sia informativo ma anche formativo, di accompagnamento e supporto. Le donne coinvolte acquisiranno diversi strumenti per trasformare la loro idea di impresa o auto-impiego e trasporla nella vita reale. Insieme a loro verrà intrapreso un percorso per definire al meglio l’idea imprenditoriale. “Questo modello di accompagnamento e formazione – afferma Simona Lanzoni, vice presidente di Pangea Onlus – è già stato sperimentato da Pangea in passato, per ben tre anni e abbiamo visto che funziona perché le imprese che hanno aperto non hanno chiuso l’anno dopo”. Tutto il gruppo Banca Etica, -spiega Barbara Setti, referente per l’Area Ricerca ed Erogazioni Liberali di Fondazione Finanza Etica, “è impegnato da tempo in azioni concrete di sostegno in tal senso“.

Snam per le vittime di violenza e le mamme con bambini in grave difficoltà
Donne vittime di violenza o mamme con bambini in grave difficoltà sono al centro del progetto di Snam e Fondazione Snam: si tratta di una nuova iniziativa di “payroll giving” che coinvolgerà gli oltre 3.300 dipendenti dell’azienda. Per tutto il mese di marzo, infatti, le persone di Snam potranno donare il corrispettivo economico di una o più ore di lavoro a iniziative di sostegno alle donne in difficoltà. Gli importi raccolti saranno poi raddoppiati da Fondazione Snam. I progetti ai quali saranno devoluti i fondi sono due: il primo è il programma nazionale di WeWorld contro la violenza sulle donne, che offre un servizio di prevenzione e di sensibilizzazione e presidi antiviolenza SOStegno Donna a Napoli (Scampia), Milano (Giambellino), Roma (San Basilio), Cosenza e Bologna. Il servizio offre un ambiente aperto 24 ore su 24, sette giorni su sette per accogliere e proteggere le donne vittime di violenza e, se necessario, anche i loro figli. Il secondo progetto è dell’associazione Domus de Luna, che sostiene tutte le donne e in particolare le mamme con bambini in situazione di grave difficoltà. I fondi raccolti aiuteranno il centro Exmè, in Sardegna, nella distribuzione di beni di prima necessità e forniranno supporto psicologico e terapeutico nel centro di cura Sa Domu Pitticca.

Le nuove iniziative di Vodafone: il progetto  #ScrivoPerUnamica
Le donne vittime di violenza sono al centro anche del nuovo progetto di Vodafone, che per contrastare la violenza contro le donne, ha già introdotto misure a tutela delle proprie dipendenti e, attraverso Fondazione Vodafone, ha sviluppato e promosso l’app Bright Sky per mettere a disposizione della comunità un sostegno concreto grazie alla tecnologia. Per sensibilizzare e promuovere una sempre maggiore consapevolezza sul tema della violenza di genere, anche attraverso l’utilizzo di Bright Sky, Fondazione Vodafone ha ora lanciato anche il nuovo progetto #ScrivoPerUnamica. Si tratta di una raccolta di storie, contenute in un e-book gratuito scaricabile dal sito della Fondazione Vodafone, dedicata alle diverse forme di violenza di genere, con le introduzioni di Ambra Angiolini e della Presidente di Fondazione Vodafone Marinella Soldi. Le storie sono raccontate da un collettivo di scrittrici composto da Cristina Caboni, Cristina Chiperi, Clizia Fornasier, Giulia Muscatelli, Marzia Sicigano e Giada Sundas.

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