Dietland, dall’obesità alla violenza, per il rispetto del proprio corpo

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Obesità, body shaming, autolesionismo, antidepressivi, abusi sessuali. “Dietland” svuota un vaso di Pandora, condensando il tutto in un’unica citazione di Virgina Woolf: “E’ molto più difficile uccidere un fantasma che uccidere una realtà”. Sarai Walker racconta un mondo di demoni. L’autrice porta uno scheletro di acciaio, si può dire che tocca tanti temi, è percorsa da un dolore angelico, mai sedato che continua a pugnalare fino alla fine del romanzo.

Un libro diabolico, scritto nel 2015, fatto conoscere in Tv dalla serie che ne è stata tratta tre anni dopo, adattamento curato da Marti Noxon in onda su Amazon Prime Video, una “dark comedy” interpretata da Joy Nash e Julianna Margulies.
Ma non c’è stata una seconda stagione. Cancellata, sebbene definita “ardita, originale e coraggiosa”, meritevole di avere portato alla ribalta voci e tematiche importanti.
La serie non riesce a rivelare il potere della presenza della scrittura (delle parole) come terapia di una rabbia repressa, senso del romanzo, che conserva l’incanto di essere stato composto in un’unica dolorosa sessione di flusso di coscienza, in quasi 400 pagine.

Tutto inizia con “Alice nel paese delle meraviglie”, la dedica della Walker all’immagine di sé nel timore di rimpicciolire ulteriormente come una candela che si consuma, e l’intitolazione del primo capitolo “La tana del coniglio”. Plum Kettle pesa 136 chili, e lavora al periodico per adolescenti “Daisy Chain”, rispondendo a Cara Kitty, la posta delle lettrici, che le confidano i loro tormenti di giovani donne, dove spesso il seno è causa di un’ asimmetria, delle molestie di un fratellastro, un istinto all’autolesionismo. Del suo passato confida di un tentativo di morte tragica al college, e dell’assunzione dell’antidepressivo Y.

Vive nell’ossessiva frequenza radio emotiva dell’incapacità di stare a dieta, sentirsi guardiana del suo girovita, e decide di puntare sulla chirurgia dimagrante. Ma una ragazza misteriosa con collant sgargianti e anfibi neri comincia a pedinarla. Si chiama Leeta, e un giorno nel bar dove Plum si rifugia a scrivere e preparare dolci per gli altri, le lascia il libro “Adventures in Dietland”, Avventure nel paese delle diete, scritto da una certa Verena Baptist. L’inizio: “Prima della mia nascita, mia madre era una giovane sposa magrissima”.

Dal secondo capitolo “Alicia e Plum” si entra in un gioco di specchi deformanti. Plum e la sua ossessione di nascondersi agli sguardi, i vuoti e i pieni delle frustrazioni alimentari, come il canto delle sirene della pasta al formaggio, l’ingozzarsi dei biscotti al cocco. Le avventure nel paese delle diete riportano Plum indietro negli anni, alla pubblicità di una certa Eulayla, un’ex cicciona che con un “Boom!” strappava il poster che la raffigurava obesa, e la mostrava al pubblico nella sua magrezza. Violini tristi, e poi… Boom! Rosa era diventata magra.

L’incontro con Leeta porta Plum a conoscere Verena, figlia di Eulayla nonché autrice del libro. E’ nel magazzino sotterraneo del beauty di Austin Media, sede della rivista “Daisy Chain”, che viene introdotta alla setta di Verena. Lei sta cercando di ribaltare l’eredità dei suoi genitori, ideatori di un piano di dimagrimento che ha derubato milioni di persone (compresa Plum), trasformandola in una casa di accoglienza per donne in difficoltà chiamata “Calliope House”, dove si promuove l’accettazione di sé al posto del mantra del perdere peso.

Trasmissioni televisive e giornali esibiscono corpi di donne perfetti, “scopabili” secondo la teoria di Marlowe, ex attrice ed ex sex symbol, autrice del libro “Teoria della scopabilità”. Un manuale esemplare, a cui Plum si applica in diversi appuntamenti al buio con alcuni uomini, parte della cura di una nuova accettazione di sè nel “New Baptist Plan” consigliato da Verena a Plum, ma che finiscono tutti con un rifiuto.
Calliope House e una comunità di donne che non vogliono conformarsi alla società, che hanno cercato la realizzazione di loro stesse a prescindere dagli stereotipi che la società stessa diffonde. Ed è proprio quando Plum inizia il suo percorso con Verena con l’obiettivo di non eseguire l’operazione, che inizia a trattarsi con amore e gentilezza.

A questa storia si intreccia il contatto di Plum con un un fantomatico movimento terrorista di ispirazione femminista, Jennifer, che uccide influenti personaggi che si sono macchiati di violenze sessuali. Un metaracconto narrato a intervalli all’interno del romanzo, che inizia con il caso di una ragazzina violentata da due uomini, ma questi vengono assolti perché la madre, soldato dell’esercito americano, è sempre lontana in missione.

In seguito al tragico suicidio della vittima, comincia il rapimento di uomini dall’ambigua moralità e minacce a giornali pornografici firmati da Jennifer, che mettono ko l’industria del sesso. La misteriosa vendicatrice impone che vengano pubblicati giornali dove sia l’uomo a mostrare le proprie parti intime in pose sexy. Si scopre che Leeta fa parte di questo gruppo di assassini anonimi dal nome Jennifer, a cui si era unita come consulente di vittime di stupro. Ha un mandato di cattura internazionale, e Plum riesce a vederla per poco tempo in un nascondiglio all’interno del magazzino in Austin Media, per darle del denaro. Il romanzo si conclude con Plum che corre pensando alle ultime parole di Leeta, che “era bello essere liberi”, lanciandosi nel vasto mondo che improvvisamente sembrava troppo piccolo per contenerla. Boom!

Alicia è il sogno di Plum, quello per cui sarebbe persino disposta a morire. Il modo che Plum ha individuato per ricongiungersi con Alicia è un rischioso intervento di riduzione dello stomaco. Ma le organizzazioni femministe interferiscono col progetto di Alicia di sottoporsi all’operazione dimagrante. L’incontro con Leeta proietta Plum in un mondo che incoraggia le donne a punire tutti gli uomini che le mortificano, ribellandosi al patriarcato con un gruppo terroristico che ripaga i maschi violenti con la stessa moneta.
Oltre ad “Alice in Wonderland” di Lewis Carroll, l’altra ispirazione della Walker per Dietland è “Fight Club”, il libro di Chuck Palahniuk diventato uno dei più grandi capolavori di David Fincher. “Lo considero un film –  ha scritto la Walker – che critica la mascolinità tossica in maniera brillante. La mia è un’interpretazione più sovversiva, femminista: che cosa succederebbe se le donne si sentissero in diritto di comportarsi nello stesso modo aggressivo degli uomini?”.

In molte recensioni si nota il fatto che Dietland sia uscito due anni prima del caso Weinstein e della nascita di un movimento come #MeToo. Qualcuno ha scritto che Walker ha anticipato i tempi raccontando la rabbia e il bisogno di ribellarsi delle donne. “Quando ho iniziato a scrivere – ha detto la Walker – sono partita da una domanda: perché le donne grasse sono tanto odiate? Gli studi mostrano che umiliare qualcuno per il suo corpo ha effetti negativi sul fisico e sulla mente. Chiunque si dica interessato alla salute dovrebbe smetterla col body shaming“.

Difficile non pensare alla recente copertina di Vanity Fair con Vanessa Incontrada senza veli contro il body shaming. La conduttrice e attrice ha affermato che il suo intento era quello di invitare donne e uomini di tutte le età a volersi bene come si è. Ha fatto propria
l’idea di accettazione di sé dell’autrice Sarai Walker, dei corpi, di fat positivity e fat activism, il movimento che combatte i pregiudizi contro le persone grasse. La storia di Plum/Alicia testimonia quanto sia importante accettare se stessi, ribadendo come la felicità non sia legata alla taglia indossata.

La sua scrittura è leggera, nonostante i tanti temi (e tempi) trattati. Peccato che questi, tra cui la critica dell’industria del dimagrimento americana e la fobia del grasso, restino schiacciati dalla resa televisiva della serie, che si muove con superficialità e goffaggine tra registri diversi.

Per la trasformazione di Plum, è essenziale una rete di donne solidali. Grazie al sostegno reciproco, tutto è possibile, anche la sensazione della libertà che nasce dalla conoscenza e dal rispetto di se stessi.


Autrice: Sarai Walker
Titolo: Dietland
Libri Mondadori
Prezzo di copertina euro 19,00