Libere e Sovrane, la storia della Repubblica che non ci hanno raccontato

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Libere e Sovrane esce in libreria per edizioni Settenove ai primi di giugno di questo 2020 e basta uno sguardo alla copertina per capire subito che è un testo speciale. Tra gli scaffali della biblioteca, luogo pensato per una conoscenza universale, è pietra d’inciampo. Lo è certamente per chi vuole sapere qual è la storia della Repubblica, finalmente, attraverso il lavoro delle madri e non solo quello dei padri costituenti.

È un libro per ragazzi e per ragazze. Ogni pagina è un ritratto, meravigliosamente a colori: la provenienza culturale e quella politica fanno da sfondo alle idee, sulle quali si sono intrecciati i ragionamenti di ciascuna delle 21 donne che hanno scritto la carta costituzionale. E che questo libro arrivi in tempi incerti come i nostri, è segnale preciso.

Le pagine iniziali sono occupate da una preziosa Linea del tempo che dal 1914 al 1948 disegna la storia moderna del nostro paese. Libere e Sovrane è, possiamo ben dirlo, un album di prime volte. Dalla liberazione dal nazifascismo, il 25 aprile 1945, alla prima volta in cui le donne italiane si scoprono elettrici. La prima volta delle molte battaglie, dentro le istituzioni e fuori da esse, troppo spesso terreni minati ancora oggi.

Teresa Mattei apre la carrellata e racconta l’orrore delle persecuzioni e delle leggi razziali ma insieme la forza della Resistenza e il riscatto: il ruolo delle donne per troppo tempo taciuto è finalmente alla portata di tutti i nostri figli e di tutte le nostre figlie.

Ci sono nomi arrivati fino a ieri, perché si tratta di donne politicamente attive per decenni. C’è Nilde Iotti, la prima a diventare presidente della Camera, resterà al Parlamento per ben tredici legislature; Angelina Merlin che è madre dell’art.3 della Costituzione nella sua accezione più femminista e paritaria e la cui modernità sconcertante è sotto gli occhi di tutti.

Angela Maria Guidi, eletta all’Assemblea costituente e poi al Parlamento. Con lei è la prima volta in cui a Montecitorio non risuoni la voce di un uomo. Ma è anche quella della prima sottosegretaria di Stato nel Ministero dell’industria e del commercio.

Adele Bei, di estrazione comunista. La guerra all’oppressione fascista l’ha condotta prima in esilio e poi in clandestinità, fino alla liberazione cui ha partecipato tanto attivamente da guadagnarsi il grado di “capitano”, ovviamente in una declinazione ancora prettamente al maschile.

E poi la compagna di partito Maria Maddalena Rossi, una scienziata che starà in Parlamento per tre legislature e presiederà l’UDI fino al 1956. Posano come in un poster, dentro le illustrazioni splendide di Michela Nanut: ci sono ancora Angela Guidi Cingolani, Maria Agamben Federici, Rita Montagnana, Nadia Gallico Spano, Vittoria Titomanlio, Angela Gotelli, Maria Nicotra, Teresa Noce, Maria de Unterrichter, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Laura Biachini, Bianca Bianchi, Filomena delli Castelli, Elisabetta Conci, Angiola Minella.

La novità e il maggior pregio di questo libro è proprio la freschezza, un testo che si rivolge a tutti con un linguaggio che è quello della storia narrata coi pennarelli.

Nella I legislatura, per cui si è votato il 14 aprile 1948, su 982 parlamentari le donne erano 49: il 5 per cento. Le deputate erano 45 su 613 (7 per cento), le senatrici 4 su 369 (1 per cento). Ci sono voluti 30 anni e 7 legislature per avere più di 50 donne al Parlamento: è accaduto nel 1976. Quota 100 è stata superata nel 1987 e quota 150 nel 2006”, dati e numeri per chi volesse avvicinarsi al tema dei diritti e alle battaglie per una rappresentanza nelle istituzioni li troverà in Parità vo cercando. Il dossier curato dal Senato della Repubblica scandaglia settant’anni di storia d’Italia. C’è poi la Fondazione Nilde Iotti presieduta da Livia Turco che si fa presidio di memoria.

Ecco, allora, svelata la cifra autentica di questo libro, la restituzione di verità che esso ci consegna. La presenza, riportata là dove fino a ieri c’era l’assenza. È questo il tesoro inestimabile che dobbiamo a Micol Cossali, Giulia Mirandola, Maria Rossi, Novella Volani e Michela Nanut, autrici in grado di riportare a noi Le donne che hanno fatto la Costituzione.


Titolo: “Libere e Sovrane. Le donne che hanno fatto la Costituzione”
Autore: Micol Cossali, Giulia Mirabdola, Maria Rossi, Novella Volani e Michela Nanut
Editore: Settenove
Prezzo: 17 euro