Bergamo chiama, gli artigiani rispondono

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La laboriosità “made in Bergamo” per cui è nota la mia provincia d’origine – e che da settimane vedo tristemente solo nei bollettini dei telegiornali – anche stavolta non si è smentita. Alla richiesta d’aiuto degli alpini che stanno allestendo un ospedale da campo presso la Fiera della città hanno risposto centinaia di artigiani.

09-artigiani_ospedale-fieraLa “chiamata alle armi” è arrivata lunedì pomeriggio. L’Associazione Nazionale Alpini si è rivolta a Confartigianato Imprese Bergamo chiedendo la disponibilità di 12 operai. “Abbiamo bisogno di posatori di pareti e imbianchini per rispettare i tempi di apertura dell’ospedale da campo alla Fiera di Bergamo” è stato l’appello via email delle penne nere. Poche ore dopo, martedì mattina, al cantiere si sono presentati in 250: muratori, carpentieri, cartongessisti, imbianchini, idraulici, impiantisti tecnici del gas e elettricisti specializzati.

Artigiani che a titolo gratuito in sei giorni hanno offerto la loro competenza e un totale di 10mila ore di lavoro per trasformare la fiera di via Lunga in molto più che un ospedale da campo. Coordinati dagli alpini e in squadra con i volontari e le imprese alle quali sono affidati i lavori, gli operai si sono messi all’opera senza sosta per trasformare l’installazione di tende in una struttura permanente. Tra pochi giorni sarà tutto pronto: 140 posti letto di cui 72 di terapia intensiva e i restanti per chi sta uscendo dalla fase critica del Covid-19.

04-artigiani_ospedale-fieraUn grande orgoglio artigiano quello delle imprese bergamasche che stanno fronteggiando l’emergenza da Coronavirus con grande senso di responsabilità, impegnandosi a rispettare i vincoli imposti dalle Istituzioni e attrezzandosi con tutti gli strumenti necessari per tutelare dipendenti, clienti e fornitori” ha commentato Giacinto Giambellini, presidente di Confartigianato Imprese Bergamo.

I lavori sono iniziati il 24 marzo e l’ospedale dovrebbe essere operativo dall’1 aprile. Prima è stato posato il pavimento, poi allestite le corsie. Tutto dovrebbe essere pronto in otto giorni, in una corsa contro il tempo per dare una boccata di ossigeno alle aziende ospedaliere al collasso. La struttura sarà coordinata come un reparto dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e vedrà all’opera oltre ai volontari dell’Ana, anche personale di Emergency e medici militari russi. A occuparsi dei pasti per il personale sanitario e per i pazienti del nuovo ospedale (circa 500 persone) sarà la famiglia Cerea del ristorante tristellato “Da Vittorio“.

03-artigiani_ospedale-fieraL’emergenza ha piegato Bergamo. Secondo l’ultimo bollettino i positivi al Covid-19 hanno toccato quota 8527, 178 in più di ieri. Le morti però sono nettamente superiori: esiste un ‘sommerso’, ovvero persone decedute a cui non sono stati eseguiti i tamponi, che mostrano la fragilità delle statistiche ufficiali. Lo ha dichiarato per la prima volta il sindaco del capoluogo lombardo Giorgio Gori e la percezione è stata confermata dalla maggior parte dei sindaci interpellati dall’Agi a riguardo. Le decine di pagine di necrologi de L’Eco di Bergamo poi hanno fatto il giro del mondo arrivando fin sul Washington Post.

Il trend però è in discesa e fa essere un minimo fiduciosi. Sabato l’aumento di positivi era stato di 289 persone e – come ha dichiarato Danilo Cereda, responsabile delle malattie infettive della Dg Welfare della Regione Lombardia – “il livello di pressione sui servizi di emergenza e urgenza degli ospedali lombardi è in diminuzione“. Non solo a Bergamo ma anche Brescia e Milano. L’emergenza Coronavirus oltre che sanitaria è anche economica. Come ricorda Giambellini: “sono 30,408 le imprese artigiane registrate nella bergamasca, che danno lavoro a quasi ottantamila persone e rappresentano il motore economico della nostra provincia, oggi in ginocchio ma sempre pronte a rispondere e ad agire”.

  • Lorenzo Bonacquisti |

    Ho conosciuto il signor Giambellini in fiera. Strepitoso .grazie a voi

  • Greta Ubbiali |

    ciao Lorenzo, grazie per la tua testimonianza!

  • Lorenzo |

    Io c’ero e posso testimoniare che il lavoro è proceduto speditamente per vari motivi . Progettazione perfetta, un esempio i corridoi di servizio tra le camere , direzione da parte di Confartigianato che si è affidata alla professionalità di persone che da anni fanno questi lavori, logistica da parte degli alpini impeccabile come la loro immagine che ha contribuito a stimolare il cuore di tanti volontari , come ad esempio i ragazzi della curva e tanti altri come i donatori di materiali e soldi. Per ultimo ma indispensabile il lavoro di ditte di impiantistica specializzate in lavori simili . Grazie a tutti . Forse dimentico qualcosa ma ci penso.(la volontà politica dei vari rappresentanti bergamaschi di farlo.io avrei detto si dieci giorni prima ma va bene così ormai)

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