Conte-bis, 7 donne su 21 ministri. Ecco chi sono

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Non siamo al 50%, ma il 30% è stato garantito. Finiscono così tutti gli appelli dei giorni scorsi sia al presidente Sergio Mattarella sia al “nuovo” premir Giuseppe Conte. Sette dicasteri su 21 vanno a donne, compreso il ministero degli Interni. Altra novità, da mettere subito in evidenza, è la costituzione, dopo anni, del ministero delle Pari Opportunità, che fino ad oggi era rimasto una Cenerentola come dipartimento presso la Presidenza del consiglio.

lamorgeseMa chi sono le sette donne scelte da Conte e dagli alleati di governo? Partiamo senz’altro da Luciana Lamorgese, che è la terza donna ministra dell’Interno nella storia della Repubblica dopo Rosa Russo Iervolino (1998-1999, governo D’Alema) e Annamaria Cancellieri (2011-2013, governo Monti). Potentina di origine (classe 1953), dal luglio 2013 al febbraio 2017 è stata capo di gabinetto proprio del ministero dell’Interno con Alfano, prima di diventare prefetto di Milano. Carica che ha mantenuto fino all’ottobre del 2018. Laureata in giurisprudenza e avvocato, nel 2010 è stata nominata prefetto di Venezia e in precedenza ha prestato servizio alla prefettura di Varese, al ministero, nella direzione generale per l’amministrazione generale e per gli affari del personale e all’ufficio centrale per gli affari legislativi e le relazioni internazionali. Al di là delle indubbie competenze specifiche, Lamorgese rappresenta una scelta in discontinuità rispetto al governo giallo-verde: i commentatori si attendono che non ponga la questione immigrazione come “problema principale dell’Italia” e riapra i ponti con l’Europa per un dibattito costruittivo che riporti il problema immigrazione in ambito appunto europeo magari con la revisione della Convenzione di Dublino, chiesta da più parti.

catalfoLuigi Di Maio viene, invece, sostituito al dicastero del Lavoro da Nunzia Catalfo, sempre del M5S. Classe 1967, Catalfo, diploma superiore, è stata eletta senatrice nel 2013 nella circoscrizione della Sicilia. Eletta nel 2018 nel collegio unico di Catania, il 21 giugno 2018 diventa presidente della 11ª commissione permanente Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale del Senato. Nel Blog delle Stelle lei stessa si presenta così: “Da sempre sensibile ai temi sociali, per quasi 30 anni mi sono occupata di formazione, dispersione scolastica e aiuto all’inserimento in collaborazione con i centri per l’impiego e i servizi per l’impiego in generale“. Fra i suoi cavalli di battaglia il reddito di cittadinanza.

demicheliPaola De Micheli (Pd) guiderà, poi, il ministero per le Infrastrutture. Classe 1973, è stata assessore al Bilancio e al personale del Comune di Piacenza dal 2007 al 2009, poi sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri dal 23 settembre 2017 al 1º giugno 2018. Laureata in Scienze Politiche, De Micheli è una manager nel settore agroalimentare per il “Consorzio Cooperativo Conserve Italia”. È stata deputato della Repubblica nella XVI legislatura, membro della Commissione “Bilancio” e componente della Commissione bicamerale “per la semplificazione”. Oggi è deputata e vice capogruppo vicario del PD alla Camera dei deputati ed è stata scelta da Nicola Zingaretti come vicesegretaria del Pd con Andrea Orlando. Nel suo passato anche commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016.

bellanovaPer Teresa Bellanova (1958), invece, un ritorno alle radici della sua esperienza sindacale con il dicastero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Il suo profilo su Wikipedia racconta che appena ventenne ha iniziato la carriera di “sindacalista nel settore dei braccianti e come coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti. Ha lavorato nel sud–est barese per poi spostarsi in provincia di Lecce, a Casarano, per contrastare la piaga del caporalato. Nel 1988 viene nominata Segretaria Generale provinciale della Flai (Federazione Lavoratori AgroIndustria), nella provincia di Lecce”. Eletta in Parlamento per la prima volta nel 2006 con l’Ulivo, Bellanova il 28 febbraio 2014 è nominata sottosegretario di stato al lavoro nel Governo Renzi e il 29 gennaio 2016 è nominata viceministra dello Sviluppo Economico, incarico mantenuto sia nel Governo Renzi, sia nel Governo Gentiloni.

dadoneFabiana Dadone, la più giovane della squadra di governo con la data di nascita nel 1984, è la nuova ministra alla Pubblica Amministrazione. E’ laureata in giurisprudenza ed è stata praticante avvocata. E’ stata eletta deputata la prima volta nel 2013 e ha fatto una carriera tutta interna al Movimento: il 16 settembre 2018 Il Blog delle Stelle annuncia in un post che Fabiana Dadone sarà il nuovo referente di Rousseau, la piattaforma di Gianroberto Casaleggio. Il 25 giugno 2019, dopo essere stata scelta dal capo politico Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle, viene votata dalla base degli iscritti per divenire Probiviro. Sì tratta di un collegio di 3 persone stimate incaricato di esprimere pareri autorevoli e di risolvere divergenze all’interno del Movimento 5 stelle.

pisanoPaola Pisano (M5S) giurerà domani come ministra dell’Innovazione tecnologica e digitalizzazione. Assessore al comune di Torino, è stata eletta “donna più influente nel digitale” in Italia. Da una parte una scelta importante per la direzione del Paese, ultimo in europa in quanto ad alfabetizzazione informatica, dall’altro c’è da considerare che il ministero sarà senza portafoglio. Docente di Gestione dell’Innovazione all’Università degli Studi di Torino, Pisano dal 2013 è presidente della commissione Aziende del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e dal 2014 direttore del Centro di innovazione tecnologica multidisciplinare dell’ateneo piemontese (IcxT).

bonettiIl governo Conte-bis ha rirpistinato anche le Pari Opportunità come ministero, che sarà guidato da Elena Bonetti (Pd). Sul sito del partito si presenta così: “Lavoro presso l’Università di Milano come professore associato di analisi matematica. Ho studiato matematica presso l’Università di Pavia, alunna del Collegio Ghislieri, laureandomi nel 1997. Ho poi conseguito il PhD in Matematica presso l’Università di Milano nel 2002“. Mamma di Tommaso e Chiara, moglie di Davide (particolari che lei stessa sottolinea nella sua biografia anche sui social), Bonetti (classe 1974) fa parte della direzione nazionale PD. Era stata inserita nella segreteria da MAtteo Renzi, pur essendosi iscritta al partito solo poco tempo prima. Non ha quindi una carriera politica di lunga data. Nel suo cv spicca l’esperienza fra gli scout Agesci. Diversi i dossier che si troverà ad affrontare e non solo relativi alle differenze di genere. Le sue competenze stem, ad esempio, potrebbero far ripartire i finanziati per i 300 campi estivi stem realizzati negli ultimi 3 anni. Oppure potrebbe far riprendere anche la la vigilanza sulle quote di genere nelle controllate pubblcihe (Legge Golfo Mosca) ferma da 8 mesi. Per non parlare di tutto il capitolo sulla riforma del diritto di famiglia e quello sulla lotta alla violenza sulle donne, magari con la revisione del Codice Rosso approvato dal governo giallo-verde. Insomma, il lavoro non manca e ci sono misure che non richiedono copertura finanziaria ma che darebbero un bel segnale di cambiamento al Paese.

Abbiamo sette donne al governo e da loro, è inutile negarlo, ci aspettiamo più di quanto non ci aspettiamo dagli uomini. Ma tanto ci saranno abituate e quindi a loro buon lavoro.

  • Fiammetta Perrone |

    Un grosso Augurio di Buon lavoro alle nuove Ministre,donne di grande passioni e competenze, che sicuramente sapranno rappresentare con Tenacia il processo di innovazione avviato negli anni.

  • Carla |

    Chiamatele per favore ministro, avvocato, non ministra o avvocata (solo Maria Vergine è invocata come avvocata…), non come ai tempi della Boldrini, ciò non sminuisce in alcun modo, è solamente più corretto.

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