Alla fine del mare: i disegni dei bambini raccontano la vita dei migranti

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Un libro che non doveva essere un libro, non cercato, non voluto, non pensato. Un libro che è nato da sé, da una giornalista che è andata per un mese come volontaria in Grecia, nei campi dei migranti arrivati a cercare una via d’uscita o di fuga. Ma, una volta lì, la scelta di non scrivere, di non raccontare o raccogliere le storie non ha avuto più ragion d’essere: “Hanno bisogno di qualcuno che sappia la loro storia, che la possa raccontare“, le hanno detto. E allora, raccontare con i disegni, con i colori, è sembrata la scelta migliore a Martina Castigliani, che ha raccolto la traccia delle storie, di bambini e di adulti, con i colori, le matite, i fogli.

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Quando hanno dovuto disegnare la loro storia – racconta – quasi tutti hanno scelto il pennarello di colore blu del mare o rosso del sangue che hanno visto scorrere. Non c’era nient’altro da colorare”. E allora, nel libro c’è il disegno di Dlonan, 8 anni, dal’Iraq, che scrive il suo nome, disegna un gommone e quattro figure stilizzate e spiega che suo papà ha pianto per tutto il viaggio ma lui no, lui non ha avuto paura perché è motlo forte. Oppure il disegno di Simasa, 7 anni, dalla Siria, un grande cuore con delle strisce sopra, sotto lei, un fiore, una casa: “Sul cuore ho disegnato tanti cerotti perché a volte mi fa un po’ male. Ma di un male che non si può curare”, spiega.

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Molti dei disegni sono della vita che era, di case con le pareti intere e di famiglie normali e felici, giardini fioriti con gli animali, biblioteche piene di libri, vite che c’erano e non ci sono più ma che restano nella fantasia e nel desiderio. Altri sono violenti, durissimi: “Tu sai come si taglia una testa? Te lo disegno“, dice Rava, 11 anni dall’Iraq. Spari, fuoco, assalti, la paura e il dolore in disegni così infantili che ti chiedi perché rappresentino quell’orrore che col mondo dei bambini non dovrebbe avere niente a che fare. Tra i disegni le storie, i racconti, le immagini.

Un libro piccolo e prezioso, che non vuole insegnare ma raccontare. Che non indica la strada, ma la mostra in maniera naturale, attraverso i disegni e le storie. Ci ricorda cos’è un bambino, che è un bambino in ogni angolo della terra, in qualsiasi situazione. E ci ricorda cos’è un essere umano.


Titolo: “Cercavo la fine del mare. Storie migranti raccontate dai disegni dei bambini

Autore: Martina Castigliani

Editore: Mimesis

Anno: 2019

Prezzo: 15 euro