#DonnediSport: dalle Federazioni al Calcio i cambiamenti in arrivo

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“Sulle donne nello sport ci ho messo la faccia. A partire dalle prossime elezioni delle quattro federazioni commissariate, tra cui quella del calcio, ci sarà l’obbligatorietà della rappresentanza di almeno il 30% di donne nel consiglio federale. Non ci sono più alibi, bisogna darsi da fare ed evitare timidezze perché il futuro è segnato: ora le donne devono candidarsi e competere”. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, non fa discorsi di circostanza alla presentazione di “Donne di Sport”, l’ebook edito dal Sole 24 Ore che racconta attraverso interviste dodici campionesse italiane di dodici discipline diverse, presso la Scuola dello Sport del Coni.

La quota di genere nei consigli federali è stata introdotta dal Consiglio nazionale del Comitato olimpico nell’aprile scorso e cambierà la fisionomia delle Federazioni. In base all’ultimo censimento del 2016, i dirigenti federali erano appena il 12,5% del totale, percentuale che sale di poco, al 18,9%, per i dirigenti societari. Senza contare che non c’è mai stata una presidente di federazione donna, neanche negli sport a prevalenza femminile.

E i cambiamenti arrivano non solo a livello dirigenziale, ma anche sul campo. Dopo il pronunciamento del Collegio di Garanzia del Coni, la scorsa settimana, la Serie A e la Serie B del campionato italiano passeranno dalla Lega Nazionale Dilettanti al diretto controllo della Figc. E nel suo intervento all’evento “Donne di Sport” il direttore generale della Figc e vice presidente della Uefa, Michele Uva, ha festeggiato questo nuovo inizio:  “Questo invito mi fa tornare indietro nel tempo. La mia vita sportiva ha avuto una grande palestra nella pallavolo femminile e per lo sport femminile come straordinario fattore sociale ho un debole. Il calcio femminile oggi è uno straordinario fattore sociale. Se ci confrontiamo con l’Europa il ritardo che abbiamo accumulato è ingente. E si tratta di un ritardo sociale e culturale” ha dichiarato, sottolineando poi: “Siamo passati da 16.000 a 23.000 tesserate grazie alla regola secondo la quale le squadre maschili dovevano avere una squadra femminile. Quando l’abbiamo deciso non ho risposto al telefono per tutta la settimana successiva perché sapevo che ci sarebbero state delle lamentele. Una settimana fa Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha fatto invece un intervento straordinario a favore del calcio femminile durante una riunione. Ed è il segno che qualcosa sta cambiando. A giorni, poi, avremo una notizia straordinaria che non posso ancora annunciare”.

I numeri delle donne nel calcio sono ancora irrisori, ma questo per Uva rappresenta una grande possibilità: “Oggi su 1,1 milioni di tesserati abbiamo 23.000 tesserate donne. Lo sviluppo può venire solo dal bacino femminile nel calcio. Le squadre under 17 e Under 19 sono già fra le prime otto in Europa. La crescita del calcio femminile servirà al calcio maschile. Il nostro obiettivo è quello di superare il numero delle tesserate donne di pallavolo, che è lo sport da cui io provengo. C’è la potenzialità e c’è la volontà e ci saranno anche gli investimenti. Per quanto riguarda il professionismo entrerà quando sarà stabile il sistema e quando le squadre capiranno che è conveniente investire nel calcio femminile saranno le prime ad andare in questa direzione”. Uva ha anche ricordato che la igc per la prima volta ha affidato ad una donna, Patrizia Panico, ex capitano della nazionale femminile, la guida di una nazionale giovanile maschile: “Lo sport ha bisogno di un mix di donne e uomini, il bello dello sport è pensare che in futuro ci sia una straordinaria interazione tra uomini e donne. Per me esiste una interazione uomo-donna che porta alla crescita sociale di un popolo”.

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Guarda al futuro anche Diana Bianchedi, pluricampionessa, medico e manager, che lavora ai progetti del post professionismo e vede un’opportunità per le donne nella nuova norma del 30%: “E’ fondamentale non avere paura di non essere eletti e io ne sono un esempio perché ho perso una lezione. Ma non basta. Il percorso che abbiamo fatto da sportive è un percorso di sfide continue, di sacrifici e abbiamo sviluppato caratteristiche vincenti come il lavorare sotto stress, saper porsi degli obiettivi e saper lavorare in team. Questo, però, non basta. Sviluppiamo le 10 competenze soft richieste dalle aziende, ma non può mancare la formazione di competenze tecniche. Non bisogna sottovalutare lo studio e la formazione anche durante l’attività sportiva”.

I successi sportivi delle atlete italiane non mancano, come ha ricordato Diego Nepi Molineris, direttore marketing e sviluppo Coni: “Gli ultimi Ori conquistati alle Olimpiadi di Pyongyang sono stati femminili. E il successo ha anche un riconoscimento sui social media: nel 2016, ad esempio, il post con maggiore visibilità interazioni è stato l’abbraccio fra Francesca Dallapè e Tania Cagnotto”. E l’ItaliaTeam sta lavorando proprio nella direzione di un nuovo storytelling al femminile dello sport italiano, anche attraverso il racconto della quotidianità delle atlete sui social media: gli allenamenti, i successi, gli infortuni, i momenti di relax. Tutto per avvicinare i fan alle campionesse.

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M.B.Benvenuti, A.Pagliaro, T.Pikler, S.Quadarella

Campionesse come Simona Quadarella, intervenuta all’evento orgogliosa dei tre ori (400, 800 e 1500 metri) vinti la scorsa estate agli Europei. “Sono felice e orgogliosa di essere un esempio per ragazze e bambine che guardano a me. Non è una responsabilità, non sento pressioni” ha dichiarato la campionessa, aggiungendo poi che fra i prossimi obiettivi c’è sicuramente le Olimpiadi di Tokyo del 2020. E proprio Quadarella sarà fra le atlete che si racconteranno nella seconda edizione di Donne di Sport, in programma per la primavera del 2019. Mentre Maria Beatrice Benvenuti, arbitra internazionale di rugby, è stata fra le atlete raccontate nella prima edizione e presente a Roma, con la campionessa di pesistica Alessandra Pagliaro, l’arbitra di taekwondo Nicoletta Marinosci, la squadra di Cìcalcio femminile della Roma e le ragazze dell’High Scholl Basket Lab.