Flash mob delle architette a Venezia per chiedere più diritti

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Dopo la marcia delle donne al Festival di Cannes, anche le architette scendo in piazza per far sentire la loro voce e chiedere più pari opportunità all’interno della professione. Anzi: più che in piazza, ai Giardini della Biennale. Il gruppo internazionale di donne Voices of Women (in architecture), nato due mesi fa da un’idea dell’architetta Caroline James, ha organizzato pochi giorni fa un flashmob. Scopo dell’iniziativa: esprimere la propria solidarietà a tutte le voci emarginate dell’architettura e del design e chiedere più equità e inclusione per le professioniste.

“Le donne non sono una minoranza nel mondo, ma le donne sono ancora una minoranza nel campo dell’architettura e vogliamo che il mondo in cui viviamo venga riflesso meglio in questa professione. La Biennale di Venezia 2018 FREE SPACE – hanno dichiarato le organizzatrici – è un momento cruciale per prendere coscienza e promuovere un trattamento equo e rispettoso di tutti i membri del mondo dell’architettura, indipendentemente dal genere, dalla razza, dalla nazionalità, dall’orientamento sessuale e dalla religione”.

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A spingere il collettivo a manifestare di fronte alla Biennale il fatto che quest’anno, per la prima volta nella storia della manifestazione, la rassegna è stata curata da due donne – Yvonne Farrell and Shelley McNamara – senza la presenza, come è successo invece finora, di un partner maschile.

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Accanto alle professioniste provenienti da tutto il mondo, hanno manifestato anche le architette del gruppo di attiviste digitali bergamasche a favore della parità di genere nell’architettura, RebelArchitette. Il collettivo, pochi giorni fa, ha pubblicato una raccolta di 365 profili di architette, per sollecitare una maggiore presenza di donne nelle commissioni e nei concorsi. “Molte colleghe – spiega Francesca Perani, architetta promotrice dell’iniziativa italiana – ci stanno riferendo che attraverso la diffusione del libro stanno ricevendo maggiore attenzione e alcune sono già state contattate per conferenze”. Un piccolo passo ma che sembra far ben sperare.

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FOTO CREDITS Rebelarchitette Brambilla / Palumbo