In ambito “business” il caro, vecchio posto fisso in Poste Italiane o per le Ferrovie dello Stato (rispettivamente in 37º e 18º posizione) è surclassato da più prestigiosi impieghi alla Banca centrale europea o, come detto, in Google ed Apple. Dati simili anche per gli studenti di legge e dell’ambito “ingegneria, it e scienze naturali”. Per entrambe le categorie sul podio troviamo l’accoppiata vincente Google&Apple. Seguono Ferrari, Microsoft, Lamborghini, per i primi. Banca Centrale Europea, Mondadori e Unicredit Group per i secondi. L’azienda più desiderata da uno studente di materie umanistiche è Mondadori e per chi si è specializzato in materie sanitarie il datore di lavoro ideale è Bayer, seguito da Angelini, Novartis, Pfizer. Immancabili Apple e Google che però in questo caso perdono qualche posizione a favore dei big del settore.
Le festività natalizie cadono una volta all’anno e proprio per questo ci permettono di indulgere, rallentare i nostri tempi per riflettere o coccolarci. Questi giorni di festa vogliono dire rimpatriate di amici e parenti, tavole imbandite, doni e… liste. Si parte con quella dei regali che si vorrebbe trovare sotto l’albero – qualche dritta a Babbo Natale non fa mai male – per arrivare all’elenco dei buoni propositi per l’anno nuovo. Cartacei o digitali, in entrambi questi elenchi potrebbe capitare di spuntare la voce “un nuovo lavoro”.
Che lo porti in dono Babbo Natale o che sia un obiettivo per il futuro, spesso il lavoro dei sogni non è un nuovo ruolo ma coincide con una nuova azienda, ancora meglio se è quella dei sogni. Questo vale soprattutto per i Millennials – i nati tra gli anni 80 e 2000 – per cui il prestigio delle società per cui lavorano e la loro mission sono molto sentiti.
Gli obiettivi di carriera dei Millennials, stando ad un nuovo report, riflettono l’era digitale e la situazione economica in cui vivono. Sono affascinati dai cosiddetti campi STEM che includono scienza e tecnologia e dai grandi gruppi internazionali, famosi in tutto il mondo e che operano in diversi settori. La “2017 Talent survey” è mirata a capire quali sono le aziende più desiderate tra i giovani ed è stilata da Universum, azienda specializzata in “talent branding” e presente in 60 mercati in tutto il mondo. Il gruppo raccoglie informazioni da parte di studenti e professionisti per suggerire alle imprese come attrarre e trattenere talenti che meglio si adattino alla loro cultura aziendale e al loro scopo.
L’elenco dei 100 migliori datori di lavoro italiani serve da una parte alle aziende per capire come sono percepite dall’esterno, ma dall’altra ci fornisce una bussola per orientarci nelle preferenze di impiego dei giovani talenti italiani. La ricerca ha coinvolto più di 38mila studenti provenienti da 130 diverse aree di studio e 44 università.
Anche se la classifica è divisa per aree tematiche diverse che coincidono con aree di studio ben precise (“business”, “tecnologia”, “materie umanistiche”, “legge”, “professioni sanitarie”), balzano subito all’occhio due grandi tendenze. La prima è che gli studenti italiani preferiscono un posto di lavoro nel settore privato piuttosto che ambire ad una occupazione nel settore pubblico. Il mito del lavoro a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione, agognato ancora al tempo dei genitori, si è sbriciolato nel giro di una generazione. La seconda considerazione è che a farla da padrona in questa classifica sono i giganti internazionali della tecnologia: Apple e Google per prime, considerate i datori di lavori da sogno quasi all’unanimità.
Oltre ad elencare le preferenze in fatto di datori di lavoro, i ragazzi hanno condiviso anche le loro opinioni su carriera e aspirazioni. Un intervistato su due sente che il lavoro è importante ma non è tutto nella vita. Un buon bilanciamento tra vita privata e lavorativa è l’obiettivo più importante per il 54% del campione. Tra le priorità seguono la sicurezza della propria posizione (44%); sentire di dedicarsi ad una causa o un bene più grande (39%), fare carriera internazionale (37%). Solo per poco più di 1 ragazzo su 3 essere autonomi e indipendenti è visto come un obiettivo di carriera. E ci si chiede, i ragazzi di oggi sono poco lungimiranti o più disincantati?