L’ho sempre sostenuto, che il detto “chi dorme non piglia pesci” era sbagliato. Chi dorme produce di più: secondo i Centres for disease control and prevention americani, se tutti quelli che in media dormono sei ore per notte improvvisamente ne dormissero almeno sette, il Pil degli Stati Uniti guadagnerebbe 226 miliardi di dollari. Altro che una manovra finanziaria: ce ne sarebbe abbastanza per cancellare la parola povertà da tutti gli Stati dell’Unione.
Sono e sarò sempre una sostenitrice del riposo libero. Tutte le mattine mi alzo chiedendomi se il rendimento scolastico degli alunni italiani non migliorerebbe sensibilmente, spostando l’inizio delle lezioni a scuola verso le 9.30 o le 10. Finito il liceo e sbarcata all’università, il mio primo gesto libertario è stato quello di scartare scientificamente tutti i corsi della prima ora al mattino. Sospetto anche che una delle ragioni per le quali ho scelto di fare la giornalista, è stata la certezza che nelle redazioni il lavoro inizia tardi (o almeno così iniziava nell’era A.I, cioè Ante Internet).
Ora, finalmente, leggendo Forbes, scopro che gli scienziati americani mi danno ragione e scrivono nero su bianco che il sonno è denaro. Non solo, questi ricercatori hanno fatto un passo in più: preso atto del fatto che il 37% degli adulti americani – cioè un americano su tre – non dorme abbastanza, hanno selezionato per quali professioni fosse più frequente trovare persone che si assicuravano un riposo nottturno di almeno sette ore. Ne è nata la classifica delle cinque professioni dove si dorme di più e le cinque dove si dorme di meno. Avessi avuto la lista una ventina d’anni fa, chissà, magari avrei fatto scelte lavorative differenti.
Ecco il risultato
1) Agricoltori, pescatori, cacciatori e guardie forestali sono in assoluto quelli che dormono di più. Non lasciatevi sviare dal fatto che si alzano all’alba: la sera, loro, vanno a letto presto, e recuperano tutto il sonno perduto
2) Insegnanti, formatori, bibliotecari, archivisti: anche per loro, le sette ore sono quasi sempre assicurate
3) Assistenti sociali, lavoratori socialmente utili, persino i religiosi. Aiutare il prossimo appaga e fa dormire quanto basta
4) Scienziati e tecnici: e questa, per me, è una vera sorpresa (così come i professionisti al punto 5). Ho sempre immaginato che chi è a un passo da una scoperta che cambierà il mondo della medicina, o dell’aviazione, o dell’ingegneria elettronica, non rimanda certo i risultati del suo esperimento per qualche ora di sonno. Forse in quel momento no, ma evidentemente prima se la dorme quanto basta per avere cervello lucido e sinapsi rapide.
5) Matematici e scienziati informatici: vedi sopra. Ora, ho un’arma in più per cercare di convincere i miei figli che i numeri sono il nostro futuro: lavoro assicurato e sonno garantito
Per contro, ecco la lista delle cinque carriere da intraprendere solo se soffrite di insonnia
1) Addetti alla produzione: dai responsabili di impianto fino all’ultimo o degli operai con mansioni ripetitive, il sonno è una livella. Manca a tutti
2) Ostetriche, infermiere e fisioterapisti: oltre a guadagnare meno, dormono meno dei loro diretti superiori, vedi sotto alla voce
3) Medici: dai chirurghi ai dentisti, fino agli odontoiatri
4) Cuochi: anche gli chef più stellati dormono poco. C’è la spesa da fare, e poi i pranzi da allestire, le cene da cucinare. Ogni sera fino all’ultimo ammazzacaffé
5) Pompieri, poliziotti, addetti alla protezione civile: chiudono la lista i responsabili della sicurezza. Quelli che a noi fanno dormire sonni tranquilli. E che per la legge del contrappasso dormono poco