60 anni di Ue: semplici atti di cittadinanza

ue-leoOggi, 60 anni fa, cominciava una marcia. Un semplice atto di cittadinanza per rendersi autori di una storia di progresso, dopo essere stati vittime di una guerra senza precedenti.

Da allora, abbiamo fatto passi da gigante. 60 anni fa libertà, uguaglianza e democrazia erano un lusso per pochi – solo dodici nazioni potevano chiamarsi democratiche. Oggi, quella europea è la più grande Unione di democrazie nel mondo. 60 anni fa, troppe donne europee avevano a malapena guadagnato il diritto di voto. Oggi, le laureate europee sono più numerose dei laureati e le donne europee sono le più libere nel mondo. Oggi, siamo doppiamente più abbienti di quanto non fossimo 60 anni fa.

60 anni fa, a marciare, erano solo sei Paesi. Oggi siamo 500 milioni di europei.

Dunque, abbiamo già l’Europa che vogliamo? La maggior parte di noi pensa di no, quando guarda alle sfide del presente. L’Europa è il continente più equo al mondo, ma rimangono 121 milioni di europei a rischio di povertà – nonostante 130 milioni ne siano usciti nello scorso decennio. Sette su 10 giovani dell’Europa centrale e dell’Est sostengono l’Unione. In Italia, secondo una rilevazione Doxa,oltre 3 connazionali su 4 sono favorevoli alle istituzioni Ue (il 76% del totale intervistati), con unpicco dell’87% tra i 18-34enni. Il dato è persino migliore di quello rilevato sempre da Doxa nel 1950 (71%). Intanto il terrorismo non molla la presa. Uno Stato membro ha deciso di lasciarci.

Eppure, oggi, abbiamo una scelta. La maggior parte di noi continua a credere che una vita con e nell’Unione Europea sia meglio dello scenario contrario, specialmente mentre Cina e India crescono ridimensionando il peso individuale di ogni europeo. Abbiamo costruito il più duraturo esempio di pace nella storia dell’umanità dopo essere stati autori della guerra più cruenta. Abbiamo reso l’inimmaginabile possibile in passato. Lo possiamo rifare.

Ma da dove partire?

Oggi è un buon giorno per farlo. Il Natale dell’Unione europea – così potremmo chiamare le celebrazioni dei 60 anni dei Trattati di Roma, che si tengono oggi – è un’occasione unica di imprenditorialità civica e politica. I nostri leader discutono il Libro bianco della Commissione europea su “Il futuro dell’Europa”, che è molto più di una serie di scenari che delineano come l’Unione potrebbe evolversi nel futuro prossimo: è il certificato di nascita di un’Europa (di 27 membri) che si vuole rinnovare.

Noi – da cittadini – possiamo cogliere l’invito e partecipare a questo momento creativo. L’Europa che sarà non è altro che il frutto delle decisioni e delle responsabilità che ci prenderemo da europei. E’ tempo di decidere chi vogliamo essere. Un semplice atto di cittadinanza è il modo migliore per cominciare. Oggi io non marcio semplicemente per l’Europa, ma con gli europei. Perché la storia del progresso è aperta, e avanza al ritmo dei nostri passi. La marcia continua. Uniamoci.

ue-leo-2

  • Ferruccio |

    UE, un calderone in più per i politici, siete dei sanguisuga. Disonesti, avidi, ladri dei nostri diritti. Ci vorrebbe un’altro nerone

  Post Precedente
Post Successivo