Il London Stock Exchange apre le porte per una giornata di formazione a 60 ragazzi tra i 16 e i 18 anni. L’iniziativa è parte del progetto che vede il gruppo, che controlla Borsa Italiana, collaborare con la Fondazione Intercultura. La giornata di formazione sarà solo il primo passo. Fra i 60 ragazzi, infatti, saranno selezionati i due migliori, per curriculum scolastico, premiati con una borsa di studio per programmi estivi, della durata di quattro settimane, in Irlanda.
Un caso esemplare di unione delle forze di due istituzioni che operano in Italia a favore della valorizzazione dei talenti da far crescere. L’intesa è stata siglata nell’ambito del progetto WIN – Women Inspired Network del London Stock Exchange (Lse) e proprio per questo delle due borse di studio, almeno una sarà riservata a una ragazza. “Il progetto Women Inspired Network vuole sostenere un inserimento eccellente delle donne nel mondo del lavoro e questa iniziativa va esattamente in quella direzione. Fondazione Intercultura ha sposato l’idea e insieme abbiamo dato vita a questo bando, che permetterà a 60 ragazzi delle scuole superiori di partecipare a una giornata di alta formazione in Borsa Italiana, nelle sedi di Milano e Roma, tenuta da manager e responsabili delle risorse umane del gruppo” spiega ad Alley Oop Susie Eibenstein, responsabile borse di studio e liberalità di Fondazione Intercultura Onlus. Un’occasione particolare che permetterà ai ragazzi di entrare nel tempio della finanza italiana.
“Il bando scade il 20 gennaio – continua Eibenstein – e stiamo informando i ragazzi attraverso le scuole e gli uffici scolastici regionali e provinciali. Il prossimo week end come Intercultura terremo un corso di formazione per insegnanti e segnaleremo questa opportunità per i loro studenti. Sul territorio italiano, poi, abbiamo 155 centri locali di gruppi attivi di volontari che faranno un giro per le scuole da qui alla scadenza del bando”.
Quali sono i requisiti per partecipare? Sono ammessi alle selezioni studenti nati tra il 1998 e il 2000, iscritti alla scuola secondaria di secondo grado, in buona salute, meritevoli e con un reddito familiare non superiore a 65mila euro annui, secondo i dettagli del bando. Unico neo i limiti geografici: sono ammessi alla selezione solo i residenti di Lombardia e Lazio, regioni in cui sono presenti le sedi italiane dell’Lse. Dopo la prima selezione, i ragazzi selezionati in base alle domande, saranno poi convocati per i colloqui e le prove di rito di Intercultura ed entro marzo si conoscerà la lista dei 60 più meritevoli.
Ma basta una media alta per partecipare? “I ragazzi che partecipano ai nostri programmi sono bravi a scuola, ma hanno anche altre caratteristiche. Hanno voglia di mettersi in gioco, hanno voglia di aprirsi e di conoscere un mondo diverso dal loro, sono curiosi e hanno voglia di sperimentare le loro capacità relazionali spiega Eibenstein, aggiungendo: “Dopo l’esperienza con Intercultura vediamo che i ragazzi con queste caratteristiche acquisiscono una maggiore conoscenza di se stessi e riescono a sviluppare spirito critico, autonomia, senso di responsabilità e una certa creatività, perché trovarsi dall’altra parte della terra e abituarsi a una nuova famiglia, una nuova scuola e nuove amicizia significa trovare nuove modalità di relazione. Tutto questo sollecita la capacità di socializzazione e un atteggiamneto non critico, ma di apertura verso il diverso in generale. Inoltre attraverso i nostri programmi si acquisiscono competenze trasversali a tutte le materie scolastiche, fattore che anche nella scuola italiana viene sempre più valorizzato”.
Perché andare a fre un’esperienza all’estero così giovani? “A ottobre abbiamo presentato una ricerca di Ipsos sui borsisti del passato, che ha confermato che i ragazzi che hanno partecipato ai nostri programmi presentano un tasso si disoccupazione più basso della media nazionale” sottolinea Eibenstein.
Le due borse di studio messe a disposizione dal London Stock Exchange non sono un caso isolato. “Circa il 75% dei nostri partecipanti partono con borse di studio, finanziate da sposor come aziende, privati cittadini, enti locali e fondazioni. E anche ex nostri borsisti: Luca Parmitano, ad esempio, ha finanziato una borsa devolvendo a Intercultura i proventi del suo libro “Volare” a uno studente/studentessa della Sicilia, sua terra di origine. La borsa di studio è in via di assegnazione per la prossima estate” commenta Eibenstein. Sarà un caso, ma Parmitano non è l’unico astronauta italiano ad aver partecipato ad un programma di Intercultura. Anche Samantha Cristoforetti ha fatto la stessa esperienza. “I ragazzi che partecipano ai nostri programmi non andranno tutti nello spazio, ma di certo vanno lontano” conclude Eibenstein, curiosa di conoscere i 60 giovani talenti italiani che varcheranno la soglia di Piazza Affari.