Sono diversamente ingegnere e follemente innamorato delle mie passioni: i miei figli, mia moglie, il mio lavoro e la mia pallanuoto. Noi diversamente ingegneri scopriamo presto di non essere come gli altri che hanno studiato con noi. Io, ad esempio. ho intuito di amare le imperfezioni delle aziende e la non linearità delle persone. Insomma sono affascinato dal valore della diversità più che dal rigore dell’uguaglianza. Faccio il consulente in ambito risorse umane e cerco di aiutare le persone a riconoscere le proprie caratteristiche personali, le proprie competenze e le proprie passioni per crescere nel proprio lavoro; cerco, insomma, di aiutare chi lavora a farlo nel posto migliore per se stesso. I miei figli, Matteo, Filippo, Pietro e Tommaso sono stati i primi a farmi notare come da origini identiche si manifestano diversità tanto affascinanti e mia moglie, Marzia, scegliendo me, mi ha insegnato quanto si possono amare le imperfezioni. La pallanuoto è invece la passione che mi ha mantenuto agli studi, che mi ha portato a giocare nei massimi campionati nazionali ed internazionali e che formando alcune capacità ha contribuito a creare il mio mix di diversità.
“Papà ma come è possibile che sui social si continuino a leggere cose campate per aria e non si capisce dove le persone raccolgano le notizie? E come è possibile che quelli che urlano di più sembrano non avere nessun titolo di studio per poter dar credito a ciò che dicono? Alle volte qualcuno addirittura posta, a sostegno delle proprie idee, articoli che nel titolo dicono una cosa ma all’interno un’altra, ma non li leggono?”
Essere padre di due figli adolescenti comporta il fatto di dover rispondere anche a domande scomode. Fino a quando queste riguardano informazioni su ambiti che generano imbarazzo, ma sono almeno...
Cosa è più efficace nell’orientare una scelta? Una proibizione evidente, un ordine o una "spintarella fornita in modo gentile" verso il risultato voluto? Quando allenavo i ragazzi della pallanuoto un grande orgoglio per loro era poter partecipare in modo attivo alle partite della prima squadra. Gli allenamenti erano in quattro giorni settimanali: due di questi, il martedì e il venerdì, erano i meno frequentati. Decidemmo allora che in quei due allenamenti sarebbero stati scelti i quattro "raccattapalle" della partita della prima squadra del sabato e le presenze così aumentarono. Notammo che il miglioramento della...
Ogni anno nel periodo appena prima di Natale una strana pressione si fa strada nella mia mente ed accompagna la gioia delle festività: è la sindrome da allenamento. In vista dei pranzi di Natale il bisogno di smaltire arriva ormai in anticipo e già da metà dicembre si fa spazio la necessità di movimento. Mentre in passato mi limitavo a nuotare e a qualche corsetta, quest’anno ho avuto la fortuna di potermi ributtare in acqua durante alcuni allenamenti della squadra dove ho vissuto la gran parte della mia carriera: Como Nuoto.
La squadra maschile al momento gioca in serie A2 e sebbene non fossi più abituato alla velocità...
Quante volte le persone, che provano a spiegare qualcosa che conoscono, risultano poco efficaci nella spiegazione stessa? Mi capita ogni tanto di osservare il più piccolo dei miei figli che a 5 anni prova a raccontarmi il gioco che ha fatto a scuola. Il fascino è che lo racconti partendo dalle proprie emozioni e da tutto ciò che conosce relativamente alla giornata che ha trascorso. La sua storia è fatta di suoni e di parole che a volte appaiono incomprensibili a chi lo sta ascoltando. Per molto tempo mi sono detto: “ma lui è un bambino, per lui è difficile.” In realtà, come tante persone più adulte e molto preparate...
Quattro figli portano sicuramente un genitore ad aspettarsi di sentire canticchiare per casa ogni tipo di musica. Ma sentire Tommaso, il più piccolo dei miei quattro, che dall’alto dei suoi cinque anni abbozza a modo suo “Fratelli d’Italia” è un segnale forte. Il nostro inno ha accompagnato le innumerevoli vittorie sportive di questa estate e noi italiani abbiamo potuto cantarlo in continuazione. Le emozioni che sportive e sportivi hanno saputo donare a tutti i “Tommaso” che hanno intonato l'inno di Mameli, insieme a fratelli, amici e parenti sono sicuramente uniche e, come mai prima d’ora, ricche di...
“Sei un somaro, studia!” Oggi forse non si usa più, ma ricordo che la mia esperienza scolastica è stata in più occasioni accompagnata da questo mantra. Ai tempi pensavo che l’unico intento dei miei nonni, da cui partivano più frequentemente l’epiteto e la proposta di soluzione al problema, fosse quello di rimarcare la mia condizione di impreparazione rispetto a tutta una serie di tematiche. Credevo che proprio questi contenuti mi sarebbero serviti per un futuro più roseo garantito dalla loro proposta risolutiva (quello “studia!” che ancora mi risuona nelle orecchie), che avrebbe potuto allontanarmi dalla...
“Serve un tiro a colomba”; “Non essere molle, nuota!”; “Tutta, giocala tutta!”; “Dovete tirare meglio!!!” "Perché non volete capire??". Essere sul piano vasca durante una partita di pallanuoto offre tanti spunti di riflessione, soprattutto quando non ci si trova lì per allenare o per dare un contributo alla partita. Queste erano infatti le grida di un giovane allenatore rivolte ai suoi ragazzi in acqua ed io mi trovavo poco distante da lui, nella postazione riservata al telecronista. Durante questo periodo di Covid-19, che non consente alle tifoserie di accompagnare e supportare le squadre, mi sono infatti...
Quattro figli maschi, due dei quali adolescenti. Proprio quando stavo iniziando a gioire del fatto che il quarto fosse finalmente uscito dal periodo dei pannolini, ho iniziato ad accorgermi di qualcosa che sapevo esistere, ma che non pensavo arrivasse così presto: l’adolescenza dei primi due.
È comparsa così: d’improvviso. In pochi giorni il mio primogenito è passato dall’essere il mio piccolo compagno di giochi scherzosi, con momenti che mi riportavano felicemente all’infanzia, ad essere un giovane uomo di oltre un metro e ottanta. E subito dopo anche il secondo è passato dalle battute sugli “Avengers” a pormi...
L’approccio alla diversità ci pone spesso di fronte alla dicotomia tra i concetti di discriminazione ed inclusione: ma conosciamo realmente il significato del termine “inclusione”?
“Includere” indica l’atto di accogliere e favorire l’inserimento e la permanenza di un “elemento” all’interno di un gruppo o di un insieme. Si può ritrovare questo significato in numerosi contesti, dalla scienza alla matematica, dalla retorica al linguaggio gergale, ma l’ambito su cui soffermarci per il contenuto particolare che questa parola assume è sicuramente l’ambito sociale: appartenere a qualcosa, ad esempio un...
“Ho sentito dire che in quest’azienda i social network non sono bloccati, vorrei avere la certezza che l’azienda non controlli i dipendenti che li usano. Me lo conferma?” questa inusuale domanda rivoltami durante un colloquio di selezione mi ha lasciato basito. La persona di fronte a me si era dimostrata brillante e preparata durante la prima parte dell’intervista e ho sinceramente pensato che stesse trovando un modo scherzoso per comunicarmi la sua non volontà a proseguire il percorso. A mia domanda diretta, la risposta è stata ancor più stupefacente: “La posizione mi interessa assolutamente, ma non...