Sono nato a Roma nel 1973 e oggi sono una delle voci dello sport di Radio24-IlSole24Ore. Come inviato di Radio24 ho seguito Europei e Mondiali di calcio, Champions League, Olimpiadi invernali ed estive, Mondiali di nuoto e di atletica, il Torneo delle Sei Nazioni di rugby. Conduco "Olympia-miti e verità dello sport", con cui ho vinto un certo numero di premi: lo Sport Media Pearl Award 2015, l’Overtime Radio Festival 2017, il premio “Carlo Monti” 2017, il terzo posto all’Aips Sport Media Award 2018. Scrittore e saggista, con Infinito edizioni ho pubblicato "In vetta al mondo" (2013, con l'alpinista Daniele Nardi), "La migliore gioventù" (2015, sempre con Daniele Nardi), "I ragazzi di Brema" (2016), "Oro azzurro" (2016), "Oro bianco" (2018). Con Piemme ha pubblicato "Cuore di Cobra - confessioni di un ciclista pericoloso", la biografia di Riccardo Riccò (2018).
Undici capitoli a comporre un’ideale squadra di calcio, all’insegna delle parole d’ordine di quello che non solo sarà il football del futuro, ma che è già quello del presente: sostenibilità, stadi smart, grandi eventi, vivaio, donne e via così, con undici parole d’ordine che sono altrettanti temi ineludibili per uno sport chiamato a ripensarsi per continuare a crescere.
A schierare questa formazione, che è poi un vero schema tattico da seguire e attraverso cui agire, due interlocutori abituati in verità a stazionare soprattutto intorno al campo di gioco: Maria Luisa Colledani, collega de IlSole24Ore di cui...
Un’accelerazione. Forte, chiara, evidente. Avrà mille altri difetti e opacità, ma sul calcio femminile il presidente della Fifa Gianni Infantino è stato finora di parola. Crescita e sviluppo dovevano essere, e crescita e sviluppo globali finora sono stati; ripagato, Infantino, da un’audience internazionale in costante aumento, così come in espansione è il potenziale settore di mercato legato al football donne (si noti ad esempio che tra il 2008-09 e il 2019-20 il numero delle tesserate solo in Italia è cresciuto del 66,5%, superando quota 31mila).
Numeri e tendenza che incoraggiano i passi, decisi appunto, che...
Il ripensamento del Comitato Paralimpico Internazionale è stato l’ultimo passo. Con l’esclusione dai Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022 la Russia (con la Bielorussia) è tagliata fuori dall’intero mondo dello sport. Di fatto, l’invasione dell’Ucraina sposta indietro le lancette dello sport mondiale di 70 anni esatti, quando l’allora Unione Sovietica si presentò – alle Olimpiadi estive di Helsinki 1952 – per la prima volta sotto la bandiera a cinque cerchi e non senza polemiche pure allora, visto che aveva invaso la Finlandia stessa appena nel 1940, portando proprio all’annullamento dei Giochi già...
Un colore forte, intenso, illuminante. Anzi, energizzante. E stavolta non sinonimo di discriminazione di genere, piuttosto di peculiare capacità di lasciare il segno in storie, giorni, parabole umane, vite. E di produrre – per effetto di quella magia straordinaria che è l’arte cinematografica – endorfine positive capaci di dare nuovo brio e impulso all’impegno di ogni giorno. Tutto questo è “Endorfine Rosa Shocking Film festival”, la rassegna della cultura sportiva al femminile giunta alla sua quarta edizione e che si è appena conclusa a Venezia ma continua sulle piattaforme. “Perché questo nome particolare?...
Per un paio di giorni ha avuto gli occhi di tutti puntati su di sé; poi – come solo i veri fuoriclasse sanno fare – s’è messa il fischietto in bocca e ha lasciato ai calciatori il centro del palcoscenico. Tutto facile in campo, per Stephanie Frappart, ma certo il suo arbitraggio di Juventus-Dinamo Kiev segna una svolta nella storia della Champions League (maschile, e forse da oggi sarà bene aggiungerlo sempre, l’aggettivo…), che apre così ai refrees al femminile.
Fuoriclasse vera
Un cartellino giallo a Bentancur dopo dieci minuti, un altro paio, e poi tutto è filato liscio, sul prato dell’Allianz Stadium....
Sarà che gli ingaggi, per quanto congrui, non sono più quelli di una volta, e comunque mai e poi mai paragonabili a quelli di un calciatore di serie A (seppur magari invece pure superiori alle colleghe ‘calciatrici’…); sarà che il volley ha una reputazione di sport ‘intelligente’ da mantenere; sarà che in discipline meno ‘ricche’ i protagonisti in campo nascono ed evolvono nella consapevolezza che saper fare anche altro, nella vita, una volta appese le scarpette al chiodo non sarà solo utile, ma addirittura necessario. Fatto sta che sottorete, in percentuale decisamente superiore agli altri sport, si moltiplicano...
Il capitano non tiene mai paura,
Dritto sul cassero,
Fuma la pipa, in questa alba fresca e scura
Che rassomiglia un po' alla vita […].
I muscoli del capitano – Francesco De Gregori
Al chiodo, stavolta, c’ha appeso gli scarpini. Che fanno bella mostra ora vicino a quell’altro, di chiodo, dove appena ventiquattr’ore dopo c’ha attaccato un foglio, una pergamena incorniciata da un bordo di legno sottile e un vetro poco spesso, con scritte poche frasi, un numero (o meglio, un voto, che altrimenti magari qualcuno lo confonde col numero di maglia…) e una sigla: “Dott…”.
Appesi lascia anche noi, la scelta di...
La loro meta, come per quella Madame Butterfly esaltata dal canto dell'immensa Maria Callas, è il Giappone. Le chiamano infatti le farfalle per la leggiadria dei loro movimenti; ma i loro sono gli occhi delle tigri, per la determinazione e la fame di vittoria che puoi leggerci dentro. Sono le ragazze della nazionale azzurra di ginnastica ritmica, che anche a Tokyo andranno a caccia del podio olimpico.
5 atlete, due esercizi, uno con 5 palle, l'altro con 3 cerchi e 4 clavette, cinque minuti in tutto, in gioco i sacrifici di un'intera carriera. In testa ritmo, tempi d'esecuzione, posizioni da rispettare, coreografie; sul viso...
Il fuoco d’Olimpia le aveva già riscaldato il cuore e illuminato lo sguardo a Buenos Aires. Era l’autunno del 2018 e lei, Laura Rogora, romana classe 2001, 147 centimetri di grinta ed energia pura, aveva rappresentato l’Italia ai Giochi Olimpici Giovanili. Ma vuoi mettere quanto possa essere ancor più abbagliante il ‘vero’ fuoco dei Giochi, quello dei ‘grandi’, quello che Laura vedrà accendersi il 21 luglio prossimo nello stadio Olimpico di Tokyo? Sì, perché l’atleta azzurra è la prima donna italiana ad essersi qualificata per le Olimpiadi nell’arrampicata, disciplina che proprio in Giappone farà il...
Le gambe bruciano ancora, dopo il durissimo mondiale di Harrogate, tra il gelo e i fiumi d’acqua dello Yorkshire («Perché non siamo riuscite a riprendere la Van Vleuten in fuga? Perché ha guardarlo in tv non ti rendi conto di quanto è stato duro non solo correre, ma perfino pedalare, in quelle condizioni») e dopo le fatiche in pista, che le hanno regalato un bel bronzo europeo nell’inseguimento a squadre ad Alpendoorn, in Olanda; e allora il pensiero torna subito alla primavera italiana, colorata di rosa dalla carovana del Giro d’Italia, che quest’anno è passato proprio sotto casa sua («È vero! Ero alla partenza...