La trasformazione digitale sta ridefinendo il mercato del lavoro e la ricerca scientifica, ma sta aprendo al tempo stesso la strada a nuove opportunità per ridurre le disparità di genere. L’obiettivo è allora pensare a interventi puntuali nel merito, visto che il rischio di perpetuare le attuali disuguaglianze rimane elevato.
Attraverso la Strategia per la parità di genere, la Commissione europea ha per esempio definito un piano d’azione volto a promuovere una maggiore inclusione femminile in ambiti in cui le donne sono storicamente sottorappresentate, come le discipline Stem e il settore tecnologico. La strategia prevede inoltre misure volte a garantire la trasparenza salariale e a incentivare la leadership femminile nelle aziende. Si pensi al progetto Rete europea per l’equilibrio di genere nell’informatica (Eugain) che intende migliorare l’equilibrio di genere nel campo dell’informatica a tutti i livelli, dalla formazione universitaria alla leadership in ambito accademico e industriale.
Il programma DigitalEu
In questo contesto, il programma DigitalEu rappresenta una delle iniziative più ambiziose della Commissione per sostenere la trasformazione digitale in Europa. Il progetto riconosce che un settore tecnologico inclusivo è essenziale per la crescita economica e l’innovazione comunitaria. Per questo punta sui programmi di formazione rivolti alle donne per sviluppare competenze digitali avanzate e sulla promozione della loro partecipazione nelle carriere tecnologiche.
Inoltre DigitalEU sostiene, attraverso il programma Women TechEu, le imprenditrici nel settore digitale, facilitando l’accesso a finanziamenti, reti professionali e programmi di mentorship per superare le barriere strutturali che ancora oggi limitano il loro avanzamento.
L’impegno della commissaria europea Henna Virkkunen
L’attenzione alla parità di genere nel settore tech è anche al centro del mandato di Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva e commissaria per la sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, che lo scorso 10 marzo ha incontrato all’università Aalto, a Helsinki in Finlanda studenti e content creators europei (tra loro c’era anche AlleyOop, ndr) per parlare dell’impatto che i social media hanno sulle nuove generazioni e sui processi democratici.
Questi strumenti di fatto possono sia amplificare le opportunità di inclusione e partecipazione, sia esacerbare le disuguaglianze già esistenti, rendendo più semplice la diffusione di molestie online, hate speech e violenza di genere digitale. A tal proposito il Digital services act (Dsa), entrato in vigore nel 2023, rappresenta uno strumento chiave per regolamentare le piattaforme digitali e garantire un ambiente online più sicuro.
Tra le sue disposizioni principali vi è l’obbligo per le grandi piattaforme di rimuovere contenuti illegali, inclusi incitamenti all’odio e minacce di violenza basate sul genere. Al Dsa si aggiunge la Direttiva europea sulla lotta contro la violenza di genere, che prevede misure specifiche per criminalizzare proprio lo stalking online, la condivisione non consensuale di immagini intime (revenge porn) e le molestie su Internet.
Il ruolo di un supercomputer nella risoluzione della disparità di genere
Oltre alle politiche e ai programmi di formazione, le infrastrutture tecnologiche avanzate giocano un ruolo determinante nel promuovere la parità di genere. Il supercomputer Lumi, situato a Kajaani, in Finlandia, è una delle più potenti infrastrutture di calcolo al mondo, con una capacità di elaborazione straordinaria. Lumi, che in finlandese significa “neve”, occupa la superficie di un campo da tennis ed è il supercomputer più green d’Europa. È infatti alimentato al 100% da energia rinnovabile proveniente da centrali idroelettriche finlandesi, e il calore generato dal suo funzionamento viene poi riutilizzato per il riscaldamento della città di Kajaani, riducendo significativamente le emissioni di anidride carbonica.
Grazie alla sua tecnologia all’avanguardia, Lumi rappresenta un’opportunità concreta per affrontare le disuguaglianze di genere, permettendo l’analisi di enormi quantità di dati e lo sviluppo di modelli predittivi che possono supportare decisioni più eque in diversi settori. Questo super calcolatore è gigantesco: occupa diverse stanze e ha migliaia di nodi, ciascuno fino a dieci volte più potenti di quelli del computer di casa. Viste le sue capacità, la si deve considerare come un’infrastruttura al servizio di qualsiasi tipologia di ricerca che possa essere trasformata in una simulazione. È il caso di previsioni meteo e studi climatici, ma anche di progetti nell’ambito della fisica dei materiali e della fluidodinamica. Con i supercomputer si può persino indagare la capacità di aspirazione di una cappa,analizzare dati finanziari e ottimizzare le estrazioni petrolifere. Ecco perché vale la pena considerarla una macchina capace di fare la differenza nella nostra vita quotidiana.
Nel campo della ricerca medica e genomica, Lumi consente di analizzare dati su vasta scala per comprendere meglio le differenze di genere nello sviluppo delle malattie e nella risposta ai trattamenti. Questo approccio è fondamentale per lo sviluppo di cure più efficaci e personalizzate, riducendo le disparità di genere nel settore sanitario. Inoltre, l’uso avanzato dell’intelligenza artificiale reso possibile da Lumi può contribuire a eliminare i bias di genere nei modelli predittivi e nelle applicazioni Ai, soprattutto in ambiti cruciali come il reclutamento del personale e l’elaborazione dei dati demografici, individuando schemi e discriminazioni sistemiche che penalizzano le donne in termini di retribuzione, opportunità di carriera e accesso a posizioni dirigenziali.
Un altro settore in cui il supercomputer può avere un impatto significativo è quello dell’educazione e della formazione. Le sue capacità computazionali consentono lo sviluppo di ambienti di apprendimento interattivi e simulazioni avanzate che favoriscono per esempio l’accesso delle studentesse alle discipline Stem, contribuendo a ridurre il divario di genere nelle carriere scientifiche e tecnologiche. Inoltre, Lumi può essere utilizzato per analizzare il mercato del lavoro su ampia scala, per individuare le tendenze occupazionali e le disparità salariali, fornendo così strumenti concreti per l’elaborazione di politiche mirate alla riduzione del gender gap.
L’integrazione di strategie politiche, programmi di formazione e infrastrutture tecnologiche avanzate rappresenta di fatto un’occasione per costruire un’Europa più equa e inclusiva. L’Unione europea, attraverso il programma DigitalEu, sta dunque gettando le basi per un futuro in cui la tecnologia non solo costituisca un motore di innovazione, ma diventi anche un potente strumento per il superamento delle disuguaglianze di genere.
***
La newsletter di Alley Oop
Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana. Per iscrivervi cliccate qui.
Per scrivere alla redazione di Alley Oop l’indirizzo mail è alleyoop@ilsole24ore.com