Abruzzo: la formazione nella regione punta sulle materie Stem

All’apertura dell’anno scolastico a settembre l’assessora alle Attività produttive, ricerca industriale e lavoro della regione Abruzzo, Tiziana Magnacca, ha scritto una lettera aperta agli studenti e alle famiglie per una riflessione pubblica sulle implicazioni tra mercato del lavoro e formazione scolastica. «Inizia un nuovo anno scolastico – scrive l’assessora – Avverto l’esigenza di condividere un messaggio chiaro e motivante rivolto a tutti gli studenti delle scuole superiori per invitarli a considerare nei futuri percorsi di studio a indirizzarsi nelle discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), un investimento per il loro domani professionale. É necessaria avere la capacità di leggere i segni dei tempi per un mondo produttivo sempre più in trasformazione. Mi preme sottolineare come le materie Stem oggi rappresentino il cuore pulsante dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico a livello globale, con un impatto diretto sulla crescita economica e sociale del nostro Paese».

«In Abruzzo, come in molte altre regioni italiane, l’industria 4.0, il digitale e la ricerca avanzata sono settori in forte espansione, che richiedono competenze tecniche elevate e aggiornate. A chiederlo il mercato con le aziende alla continua ricerca di nuovi diplomati e laureati in queste discipline. Nonostante questo scenario promettente, devo dolermi nel constatare come la presenza femminile nei settori Stem resti drammaticamente bassa: in Europa, solo il 17% delle professioni legate a queste discipline è occupato da donne. La Regione Abruzzo è impegnata a sostenere questo cambiamento attraverso iniziative formative, progetti di orientamento e collaborazioni con il mondo delle imprese e la scuola, con l’obiettivo di creare un ecosistema favorevole alla crescita professionale di giovani talenti, donne e uomini» scrive l’assessora nella lettera.

I laureati Stem lasciano la regione

L’Abruzzo ha una lunga tradizione nel settore stem in ambito universitario e lo dimostra una media di laureati nelle materie scienza, tecnologia, ingegneria e matematica superiore a quella nazionale. Secondo i dati del Rapporto BES 2019 dell’ISTAT, la regione occupava la seconda posizione nazionale per numero di laureati nelle discipline STEM, con 18,2 laureati ogni mille abitanti nella fascia d’età 20-29 anni, a fronte di una media italiana stimata intorno a 15. «La qualità della formazione tecnica trova un suo fulcro nel Gran Sasso Science Institute (GSSI), scuola di dottorato internazionale con corsi interamente in lingua inglese in informatica, fisica, matematica e scienze sociali. Accanto a esso, le università dell’Aquila, di Chieti-Pescara e di Teramo contribuiscono a rafforzare la capacità formativa regionale» si legge nel rapporto Sud Innovation 2025.

Una relativamente alta percentuale di laureati che però lascia la regione non solo per il Nord Italia, ma anche spesso per l’estero, Stati Uniti in testa. «La regione – spiega il rapporto – soffre di una persistente perdita di capitale umano: 922 partenze di giovani nel 2023 e oltre 8.500 in tredici anni. A livello macro, il saldo migratorio del Mezzogiorno dal 2019 al 2023 ha registrato la perdita netta di circa 25.000 laureati nella fascia 25-34 anni, confermata dal Rapporto Istat 2025 sulle migrazioni. Questo divario evidenzia una criticità strutturale che non riguarda solo l’Abruzzo, ma che in questa regione si manifesta con particolare intensità per via della vicinanza geografica al Centro-Nord, che facilita la mobilità in uscita».

«La sfida – aggiunge il rapporto – è quindi trasformare l’Abruzzo da territorio di transito a destinazione stabile, anche attraverso programmi come Eurema, finanziato con 1,9 milioni di euro. Il progetto, inizialmente stimato in 150 beneficiari, ha visto la selezione di 50 studenti dalle università regionali, introducendo un modello innovativo che combina mobilità all’estero e rientro aziendale».

Il progetto Eurema è un’iniziativa della Regione Abruzzo che offre agli studenti universitari abruzzesi un percorso di tirocinio diviso in due fasi: la prima è un tirocinio all’estero finanziato da Erasmus+, mentre la seconda è un tirocinio di rientro in un’azienda del territorio abruzzese, sostenuto dalla Regione. L’obiettivo è rafforzare l’occupabilità dei giovani e contrastare la “fuga di cervelli”.

L’eccellenza dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso

Per dimensioni e ricchezza della strumentazione scientifica i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) sono il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo. I LNGS, finanziata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’ente che in Italia coordina e finanzia la ricerca in fisica nucleare, subnucleare e della fisica delle particelle elementari, sono stati progettati e costruiti con lo scopo di sfruttare la protezione dalla radiazione cosmica, ottenuta con gli oltre mille e quattrocento metri di montagna sovrastanti, principale requisito per l’attività scientifica a cui sono dedicati.

L’idea di dotare l’INFN di un grande laboratorio sotterraneo dedicato alla fisica subnucleare nasce nel 1979 grazie al professor Antonino Zichichi, all’epoca presidente dell’istituto. Le opere di scavo per la costruzione delle sale sotterrane e hanno avuto inizio solo tre anni dopo nel territorio fra le province di L’Aquila e Teramo. Oggi i laboratori sono una struttura a livello mondiale da scienziati provenienti da 30 Paesi diversi e accolgono 1.300 esperti impegnati in circa 20 esperimenti in diverse fasi di realizzazione nelle strutture sotterranee. Si tratta di tre grandi sale sperimentali, ognuna delle quali misura circa 100 m di lunghezza, 20 m di larghezza e 18 m di altezza e tunnel di servizio, per un volume totale di circa 180.000 metri cubi, sono collocate su un lato di un tunnel autostradale, lungo 10 chilometri, che attraversa il Gran Sasso, in direzione Teramo-Roma.

La ricerca si sta concentrando principalmente su tre filoni: la fisica dei neutrini naturalmente prodotti nel Sole e in esplosioni di Supernova, la ricerca di particelle di materia oscura e lo studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico e decadimenti rari.

L’ecosistema delle startup

L’ecosistema dell’innovazione in Abruzzo si trova in una fase di crescita. Secondo i dati di Infocamere, la regione conta 295 startup innovative, pari al 2,29% del totale nazionale, con una crescita del 36% dal 2021. Una percentuale ancora esigua sul dato complessivo nazionale anche se il ritmo di crescita risulta superiore a quello registrato in regioni comparabili del Sud, come Basilicata o Molise. Uno dei punti deboli dell’ecosistema è sicuramente ancora la scarsità di disponibilità di capitale di rischio. L’unico fondo regionale di rilievo è Scientifica Venture Capital, con sede a L’Aquila, specializzato in deep tech, che nel dicembre 2024 ha annunciato un nuovo veicolo da 200 milioni di euro, con raccolta in corso e target fissato per la metà del 2025.

la Regione Abruzzo ha destinato 58 milioni di euro del Programma Regionale FESR 2021–2027 alla misura 1.1.2 “Sostegno a progetti di ricerca delle imprese che prevedano l’impiego di ricercatori presso le imprese stesse”, e 40 milioni di euro alla misura 1.3.1 “Sostegno alla crescita di competitività del sistema produttivo locale (PMI)”, confermando la centralità della ricerca e dell’innovazione come leve strategiche per lo sviluppo regionale, si legge nel rapporto Sud innovation 2025.

Il rapporto evidenzia inoltre che se si guardano i dati Campania e Abruzzo si distinguono per la capacità di sostenere l’imprenditorialità e l’innovazione, nonché di attrarre e mobilitare risorse pubbliche e private.  I round di venture capital restano comunque ancora limitati: tra il 2018 e il primo semestre 2025 se ne contano in totale 15, con una media di 2-3 operazioni l’anno e un picco di 5 nel 2024. Complessivamente la regione ha raccolto 39 milioni di euro, ma il dato è fortemente influenzato dal round Serie A di HUI (25 milioni di euro nel 2024), che da solo ha rappresentato il 38% dell’ammontare complessivo investito nel Sud in quell’anno. Al netto di questo outlier, l’Abruzzo rimane su valori contenuti, con ticket medi più bassi rispetto alla media nazionale. Considerando l’intero periodo, il ticket medio regionale è pari a circa 2,6 milioni di euro, inferiore ai 3,9 milioni rilevati a livello nazionale da EY.

Un dato positivo viene dalla vivacità della ricerca: la regione registra risultati superiori alla media in diversi ambiti, soprattutto nel numero di domande di brevetto e di marchio in rapporto al Pil.

Honors Program di Space Camp

L’investimento nelle materie Stem parte ben prima dell’università. Nel giugno scorso è partito l’Honors Program di Space Camp – Dai Banchi alle stelle presso il Centro Spaziale Fucino di Telespazio, he è il principale teleporto satellitare civile al mondo e ospita un centro di controllo per il sistema europeo di navigazione satellitare Galileo. L’iniziativa, sostenuta dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale, è promossa da Italiacamp e sviluppata in collaborazione con Telespazio, Innovalley e tre scuole superiori della regione Abruzzo: “Alessandro Volta” (Pescara), “Luigi Savoia” (Chieti), e “Ettore Majorana” (Avezzano), con il contributo scientifico della British Interplanetary Society.

Il progetto mira a formare e ispirare i giovani studenti a perseguire carriere nei settori aerospaziale e Stem. Nel dettaglio l’iniziativa prevede un percorso di formazione specializzato per 30 studenti altamente motivati selezionati tra oltre 200 partecipanti. Il programma prevede 90 ore di formazione avanzata, la metà delle quali sono sessioni di laboratorio pratiche che si svolgono nella sala del corso del Museo del Centro Spaziale del Fucino.

Fino a dicembre 2025, il progetto offre un’introduzione pratica ai sistemi spaziali e alle tecnologie all’avanguardia. Per Telespazio è anche un investimento strategico nel coltivare futuri professionisti in un settore in rapida crescita.

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