Violenza sulle donne, il flop dei braccialetti antistalking quintuplicati in due anni

L’ultima donna vittima di femminicidio in Italia si chiama Jessica Stappazzollo Custodio de Lima. Aveva 33 anni ed è stata uccisa dal suo ex compagno, Douglas Reis Pedroso. L’uomo, 41 anni, era indagato per vari reati ed era libero con un divieto di avicinamento e l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Dispositivo che però si era tolto e non indossava. Anche Tiziana Vinci, uccisa ad agosto 2025, Celeste Palmieri e Camelia Ion (ottobre 2024), Roua Nabi (settembre 2024), Concetta Marruocco (ottobre 2023) sono state uccise dai loro compagni o ex, nonostante questi ultimi avessero il braccialetto elettronico. Il problema è che spesso tali misure non funzionano, ci sono ritardi nell’applicazione, i dispostivi sono carenti e il numero degli allarmi eccessivi.

La legge 168 del 2023 recante “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica” ha infatti esteso l’ambito di applicazione del braccialetto elettronico con funzionalità antistalking, senza però aumentare le risorse e rafforzare la struttura. «Il braccialetto elettronico non funziona. Nella realtà di Milano ce ne sono pochi e presentano delle disfunzionalità tecnologiche», ripete il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia. Al momento sono in corso interlocuzioni tra il fornitore Fastweb e il ministero degli Interni, considerando che l’uso dei dispositivi anti stalking in due anni è quintuplicato: dai 1000 di novembre 2023, agli attuali 5000.

La sorella della vittima: si poteva salvare

«Mia sorella poteva essere salvata», ha dichiarato in un’intervista a Repubblica la sorella della vittima, Laiza Stappazzollo. La donna sottolinea che le denunce erano state fatte, perchè le persone intorno a Jessica avevano denunciato le ripetute violenze che lei subiva da parte del compagno. «Ci è stato detto che senza la denuncia di mia sorella le nostre non servivano. Lei faceva e poi le ritirava, perché era completamente plagiata e perché lui minacciava di morte sia lei che la nostra famiglia», racconta Laiza, che a dicembre 2024 aveva denunciato Douglas Reis Pedroso per violenza sessuale nei suoi confronti. Il 21 aprile 2025 l’uomo era stato poi arrestato in flagranza di reato per l’ennesima aggressione a Jessica. Il giudice aveva ordinato il divieto di avvicinamento a 500 metri di distanza e il 19 maggio gli era stato applicato il braccialetto elettronico. Il 17 settembre era stato chiesto il rinvio a giudizio. Proprio a causa delle continue violenze, secondo le ricostuzioni emerse i questi giorni, il giudice aveva allontanato da casa la figlia di Jessica, affidandola al padre. Dunque c’era la consapevolezza sulla pericolosità dell’uomo, che però non è stato fermato.

I numeri dei dispostivi in Italia

La legge Roccella, entrata in vigore a dicembre 2023 dopo i femminicidi di Giulia Cecchettin (11 novembre 2023) e Giulia Tramontano (27 maggio 2023), ha determinato un incremento rilevante delle richieste di attivazione dei braccialetti elettronici, con funzionalità anti-stalking. Per dare un’idea, a novembre 2023 i dispostivi attivi in Italia per i reati ad codice rosso erano 1018 (su 5695 totale), ora, secondo i dati di agosto del ministero dell’Interno, sono 5.929 antistalking, su 12.192 totali. Il contratto con Fastweb prevede l’attivazione in media di 1.000 braccialetti elettronici al mese, con punte fino a 1.200. «Nel corso degli anni Fastweb ha sempre provveduto a dare regolare esecuzione a tutte le richieste di attivazione ricevute, ma a seguito di modifiche intervenute nel quadro legislativo, le richieste di attivazione sono aumentate in modo esponenziale, determinando la rapida e sistematica saturazione delle attuali soglie contrattuali e rendendo impossibile soddisfare tutte le esigenze, nonostante Fastweb nel corso degli ultimi mesi in spirito di massima collaborazione abbia attivato costantemente oltre 1200 dispositivi al mese», spiega la società.

Le criticità

La direttrice del Servizio controllo del territorio del Dipartimento della Polizia di stato, Francesca Fava, durante l’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio il 29 ottobre, ha spiegato che le maggiori criticità nell’ uso dei dispostivi elettronici sono i ritardi nell’applicazione dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria, gli allarmi eccessivi in arrivo alle sale operative e le difficoltà del gestore nell’applicare mensilmente più di 1200 dispositivi. Secondo la dirigente, soprattutto, «ci sarebbe la necessità in sede di rinnovo contrattuale con il gestore del servizio, di una figura che possa rispondere meglio a tutte queste problematiche poichè si tratta di un contratto precedente rispetto all’attuale quadro normativo».

L’impennata degli allarmi antistalking

Sono 69 i tipi di allarme legati ai braccialetti elettronici che arrivano alle sale operative, 28 dei quali legati all’antistalking. Tra il novembre 2023 al novembre del 2024 «si è giunti a un’impennata, un aumento addirittura del 600% rispetto al numero degli allarmi precedenti», ha detto Fava. «Gli allarmi tecnici che attualmente arrivano alle sale operative, come ad esempio lo scarso livello di carica della batteria del braccialetto elettronico, devono essere valutati da una sala operativa di monitoraggio del gestore, non delle forze di polizia. Bisogna fare in modo che il gestore possa filtrare e far giungere agli operatori di polizia gli allarmi solo quando costituiscono un reale e concreto pericolo per la vittima». Altri probemi citati da Fava sono la classificazione di reale e concreto pericolo e di immediatezza nell’invio della pattuglia e la scarsa copertura della rete in alcune aree.

Femminicidi e prevenzione

«Douglas la picchiava di continuo e quasi sempre intervenivano le forze dell’ordine. Loro hanno visto come la riduceva ogni volta. Ho sempre pensato che dovessero arrestarlo, ma non è mai successo», spiega la sorella di Laiza. Jessica è l’ultima delle donne uccise in Italia, per mano di un compagno o un marito. Prima di lei è successo a Pamela Genini, la 29enne accoltellata a Milano, Luciana Ronchi, uccisa dall’ex marito sempre a Milano,  a Vanda Venditti, Nadia Khaidar, morta dopo quasi tre mesi di ricovero in ospedale, Clelia Mannini, Elisa Polcino, uccisa insieme al figlio, Cinzia Pinna, solo per citare i femminicidi di settembre e ottobre. Per alcune la rete di protezione, anche da parte di parenti  e amici, si era attivata. Ma purtroppo non è bastato.

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Se stai subendo stalking, violenza verbale o psicologica, violenza fisica puoi chiamare per avere aiuto o anche solo per chiedere un consiglio il 1522 (il numero è gratuito anche dai cellulari). Se preferisci, puoi chattare con le operatrici direttamente da qui.

Puoi rivolgerti a uno dei numerosi centri antiviolenza sul territorio nazionale, dove potrai trovare ascolto, consigli pratici e una rete di supporto concreto. La lista dei centri aderenti alla rete D.i.Re è qui.

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