La gender equality è definita dal World Economic Forum come “un fattore critico per la stabilità finanziaria e la performance economica delle imprese”. Le aziende sembrano quindi non poter fare a meno di proseguire un un percorso ormai avviato da anni. Inoltre le imprese che si muovono in questa direzione diventano più attrattive, specie per le nuove generazioni, tema caldo sul tavolo di qualsiasi responsabile Hr e Ceo.
«Non si tratta solo di aumentare il numero di donne che entrano nel mondo del lavoro, ma anche di garantire che rimangano e progrediscano nella loro carriera. Dal nostro Osservatorio vediamo un impegno crescente delle aziende in questa direzione ad esempio attraverso l’adozione di buone pratiche che facilitano la conciliazione tra vita privata e professionale, lo sviluppo di programmi di mentoring e di progetti di skilling e reskilling per favorire la presenza femminile negli ambiti Ste, in forte crescita nei prossimi anni» osserva Cristiana Scelza, presidente Valore D.
AlleyOop ha raccolto alcuni casi di organizzazioni che, dall’aerospazio al consumo, continuano a innovare, per includere anziché escludere. Una lista che non nasce per essere esaustiva, ma per rappresentare uno spaccato reale di imprese che segnano il passo e ispirano al cambiamento.
Più donne nello space tech
Le Stem sono, come noto, uno dei settori in cui la presenza femminile è minore. Un divario che inizia già dai corsi di laurea: nel 2023, la percentuale di donne tra i 25 e i 34 anni con una laurea in scienza, tecnologia, ingegneria, matematica in Italia è stata pari al 16%, meno della metà di quella riscontrata tra gli uomini (37%), con conseguenti ricadute nel mondo del lavoro. Se guardiamo al comparto in fortissima crescita dell’aerospaziale, osserviamo in particolare come su 500 imprese aerospaziali in Italia, nel 63% dei casi la percentuale di donne impiegate sia inferiore al 10%. Non solo: meno del 10% dei piloti è di genere femminile e dall’inizio delle missioni, su 600 astronauti, solo 72 donne sono andate nello spazio.
Argotec e il comitato volontario per l’inclusione
Fare largo alle donne anche “tra lo spazio” è la missione della torinese Argotec, azienda specializzata nella produzione di satelliti di piccole dimensioni che al suo interno conta il 22% di presenza femminile e che, per spingere una maggiore partecipazione femminile, ha messo in campo una pluralità di azioni: ha ottenuto la certificazione per la parità di genere, ha avviato il progetto “welcome back” con il quale favorisce il rientro delle donne al lavoro dopo la maternità con follow up programmati e un supporto dedicato e ha sviluppato un programma di “contatto volontario” con le neo mamme che anche durante il periodo di maternità desiderano partecipare a iniziative aziendali di aggiornamento.
Inoltre, attraverso il comitato di diversity, equity & inclusion, nato su base volontaria, l’azienda sta lavorando al manifesto dell’inclusione volto a favorire una diffusione reale della cultura della parità di genere. A tutto questo si affiancano: politiche di recruiting e remunerazione che riflettono i principi di neutralità di genere, progetti di welfare a sostegno della genitorialità, uso di linguaggio inclusivo e non violento e l’impegno affinché i generi siano equamente rappresentati nelle tavole rotonde o in qualsiasi altro evento a cui partecipi Argotec.
Aiko, mentorship e crescita interna
Nello stesso settore, si fa notare la scaleup Aiko che realizza programmi di mentorship volti a favorire la maggiore presenza femminile nello space tech. La scaleup è membra fondatrice del comitato torinese di Women in aerospace, una delle organizzazioni internazionali più attive nel promuovere la partecipazione delle donne nel settore mediante numerose iniziative, tra cui eventi e programmi di tutoraggio.
Aiko si è data l’obiettivo di arrivare nei prossimi anni a raggiungere la parità di genere, aumentando ulteriormente la percentuale di donne assunte: a oggi la presenza femminile interna è del 24%, perlopiù in ruoli tecnici, superiore alla media nazionale.
4BILD, pioniere nelle costruzioni
Un altro settore a trazione maschile è il comparto edile. 4BILD, società di rivendite multispecializzate di materiali da costruzione, ha ottenuto la certificazione per la parità di genere Uni/Pdr 125:2022, trasformando un traguardo aziendale in un messaggio di cambiamento culturale.
Con un organico di 200 dipendenti, di cui 56 donne, la società garantisce una parità retributiva al 100% per ruoli e inquadramenti analoghi, ha avviato un percorso basato sulla leadership inclusiva e ha predisposto investimenti nell’empowerment femminile con l’obiettivo di potenziare la presenza delle donne in ruoli chiave nell’organizzazione. L’azienda ha pianificato, quindi, un vero e proprio percorso di cambiamento, riconoscendo il vantaggio competitivo della diversità.
La corsa del farmaceutico e l’autodifesa per le donne di Sanofi
Secondo i dati di Farmindustria su 70 mila addetti, il 45% è donna. Percentuale che sale al 53% se si guarda all’impiego in ricerca e sviluppo. In Sanofi Italia, parte del gruppo farmaceutico francese, le donne rappresentano il 46% dei collaboratori, percentuale che sale al 55% in ambito commerciale. Le donne ricoprono il 42% dei ruoli manageriali e il 50% delle posizioni di leadership, una percentuale destinata a crescere ulteriormente, per raggiungere la parità di genere tra i senior leader entro il 2025.
Sanofi ha ottenuto la certificazione per la parità di genere e la Uni ISO 30415:2021, riconosciuta a livello internazionale, che attesta l’integrazione dei principi di diversity & inclusion in tutti i contesti organizzativi, sia interni che esterni. Mette inoltre a disposizione del personale un programma di welfare avanzato con assistenza psicologica, legale e consulenza finanziaria, prevede il congedo parentale neutro con 14 giorni aggiuntivi per tutti i genitori, inclusi adozione e gestazione per altri, e ha lanciato un’iniziativa di autodifesa per le donne con esperte in auto-percezione che aiutano le partecipanti a riconoscere e prevenire situazioni di violenza e rafforzando la loro fiducia in sé stesse.
Chiesi, zero gender pay gap
Il Gruppo Chiesi è un’azienda a prevalenza femminile fin dalla sua nascita nel 1935. Oggi, il 56% degli oltre 7.000 collaboratori nel mondo è rappresentato da donne. Questa percentuale sale al 67% se si considera il team R&D. Il Gruppo si è posto l’obiettivo di arrivare alla parità di donne e uomini in posizioni di leadership (grade 14+) nel 2028; oggi è al 42,5%, in linea con le proiezioni. Già dal 2022 però, ha eliminato il divario retributivo di genere, in anticipo di un anno rispetto all’obiettivo prefissato. È inoltre stata la prima azienda farmaceutica italiana a ricevere la certificazione di parità di genere.
Il Gruppo ha anche introdotto un contratto integrativo aziendale, valido per l’Italia, nel triennio 2024-2026 che prevede il congedo di genitorialità con cui riconosce ulteriori 12 settimane di congedo retribuito al 100% e si applica indipendentemente dal genere dei componenti. A questo, si aggiungono altre misure come: il part time concesso anche a genitori con figli sino a dieci anni di età, permessi aggiuntivi per malattia o visite specialistiche dei figli, nonché un sostegno economico, calcolato sulla base dell’ISEE familiare, per il pagamento delle rette di asili nido e scuole materne, fino a un massimo di 600 euro mensili.
Chiesi garantisce inoltre il 100% della retribuzione per un periodo di ulteriori tre mesi rispetto alla normativa attualmente in vigore in Italia alle collaboratrici vittime di violenza inserite all’interno di un programma di protezione.
Terna, un piano strategico per la parità
Terna, gestore della rete elettrica guidato da Giuseppina Di Foggia, si è dotata un piano strategico per la parità di genere e di un comitato guida con cui perseguirà la realizzazione di 12 obiettivi in linea con la certificazione per la parità di genere ottenuta nel 2024.
Tra gli obiettivi rientrano: la presenza di sistemi di ascolto per conoscere la percezione sull’inclusività, la formazione su diversità ed equità, l’aggiornamento del processo di selezione, l’attivazione di collaborazioni con scuole, università e associazioni per attrarre candidate in ambito Stem, ma anche il sostegno alla genitorialità e al caregiving, l’avvio di un percorso dedicato alla valorizzazione delle competenze genitoriali e molto altro. Strumenti che consentiranno a Terna di favorire un percorso di trasformazione culturale per la promozione delle pari opportunità non solo all’interno dell’azienda, ma anche nella società.
Coop e la campagna per l’educazione alle relazioni
Taglia il traguardo dei cinque anni “Close the gap”, la campagna Coop per l’inclusione e la parità di genere. Già nel 2024, Coop Italia ha ottenuto la certificazione per la parità di genere Uni/Pdr 125 e tutte le grandi cooperative di consumatori sono in procinto di ottenerla (o l’hanno già ottenuta). Attualmente, il 40,3% dei ruoli direttivi è ricoperto da donne, una donna su tre dirige un punto vendita e il 40,8% dei consiglieri delle cooperative è donna, così come il 54,4% dei soci eletti nei vari organismi rappresentativi dei territori. Percentuali che Coop intende far crescere ulteriormente nei prossimi anni.
Inoltre, Coop ha rinnovato l’impegno per il contrasto alla violenza di genere con l’avvio di percorsi di inserimento lavorativo per le donne vittime. E ha lanciato la nuova iniziativa “Dire, fare, amare”, con cui intende sensibilizzare i/le consumatori/trici sulla necessità che l’educazione alle relazioni diventi una materia scolastica obbligatoria nel nostro Paese.
Secondo la survey realizzata da Coop con la collaborazione di Nomisma su un campione rappresentativo della popolazione italiana (2000 persone tra i 18 e i 64 anni), guidata da un comitato scientifico formato da Linda Laura Sabbadini, ex dirigente del Dipartimento per le statistiche sociali dell’Istat e oggi editorialista, Elisabetta Camussi, docente di psicologia sociale presso l’Università Milano Bicocca e presidente della Fondazione Ossicini, Enrico Galiano scrittore, insegnante e comunicatore sociale, è emerso che il 70% del campione e ben 9 italiani su 10 ritengono che l’insegnamento scolastico potrebbe contribuire alla prevenzione di fenomeni di odio, emarginazione e violenza di genere.
Carrefour Italia e la colazione per la parità
Una coalizione focalizzata sulla parità di genere, a cui hanno già aderito 13 aziende della catena di fornitori, tra cui Amadori, Barilla, Bonduelle Italia, Bortolotti Salumi SRL, Ferrarelle e Mars: è l’alleanza di aziende promossa da Carrefour per favorire la sostenibilità nel campo dell’alimentazione. Questa coalizione avrà l’obiettivo di individuare le sfide che le aziende del settore affrontano nel cercare di promuovere una maggiore parità di genere. Carrefour Italia ha ottenuto a giugno 2024 la certificazione per la parità di genere e ora si prepara a lanciare nuove strategie per ridurre il gender gap.
Tra queste, un video con protagonisti uomini di Carrefour Italia che condividono esperienze e riflessioni per stimolare ad andare oltre gli stereotipi di genere. Inoltre, l’azienda ha organizzato per tutta la popolazione aziendale un webinar dal titolo “Sisterhood & Allies: costruire alleanze di genere, oltre l’8 marzo“, un momento di riflessione sugli stereotipi legati alla capacità di donne e uomini di fare squadra.
Per sostenere la crescita manageriale delle donne in azienda, verrà avviato anche un percorso formativo pilota dedicato a un gruppo di collaboratrici, focalizzato sull’empowerment femminile, con focus su: coraggio manageriale, sviluppo delle soft skills, autodeterminazione, autostima e public speaking. Tra le altre misure introdotte, spiccano quelle a supporto della genitorialità con 10 giorni extra di congedo parentale retribuito al 100% per il secondo genitore e un’integrazione economica per chi usufruisce del congedo parentale facoltativo, portandola al 50% per 3 mesi; il congedo retribuito per l’endometriosi (un giorno al mese per tutelare la salute delle donne che soffrono di questa patologia dolorosa e invalidante) e una policy dedicata alle segnalazioni di abusi e molestie sul lavoro, oltre alla formazione del personale dei punti vendita affinché diventino luoghi sicuri per le vittime di violenza.
Fincantieri e l’educazione alle relazioni
Si intitola “Respect for future” l’iniziativa con cui Fincantieri si impegna per prevenire la violenza di genere e a promuovere l’educazione al rispetto e alle relazioni all’interno della popolazione aziendale. Un progetto che ha già raggiunto, attraverso gli eventi del roadshow, oltre 5.000 persone in 7 cantieri del Gruppo (Ancona, Castellammare di Stabia, Bari, Riva Trigoso, Pordenone, Muggiano e Palermo) e proseguirà per arrivare alle oltre 10.000 presenti in Italia.
Fincantieri ha anche aderito all’iniziativa di DonneXStrada ed ha istituito in dieci sedi aziendali i “Punti Viola” per dare assistenza a donne che si trovino in situazioni di pericolo. Non solo: il Gruppo ha sottoscritto i “women empowerment principles”, i sette principi promossi dal Global Compact delle Nazioni Unite volti a promuovere una condizione paritaria per le donne nel mondo del lavoro. Ha inoltre ottenuto la certificazione sulla parità di genere e ha messo in campo numerosi progetti per le pari opportunità, la conciliazione e la genitorialità, tra cui l’apertura degli asili nido aziendali.
QVC Italia e la voglia di “farsi sentire”
Sempre nel mondo del consumo, la piattaforma per lo shopping QVC Italia ha lanciato la campagna “Facciamoci sentire” rivolgendosi alle donne che si vogliono affermare in un mondo ancora sordo rispetto al tema della parità di genere. Partner della campagna è Pangea, associazione selezionata per il suo impegno nell’empowerment femminile e nell’indipendenza nel mondo del lavoro. Il ricavato di alcuni acquisti su QVC Italia sarà devoluto al progetto REAMA di Pangea che supporta le donne vittime di violenza, fisica, psicologica ed economica a riscoprire le proprie capacità accompagnandole verso l’indipendenza finanziaria.
Bending Spoons e l’empowerment femminile nel digital
Punta sulla formazione Bending Spoons assegnando borse di studio del valore di 5.000 euro ciascuna a 20 giovani donne che stanno perseguendo un percorso di studio universitario in computer science nell’Unione Europea, nel Regno Unito, in Svizzera o in un paese balcanico non appartenente all’UE. Un’iniziativa che si aggiunge alle altre già presenti in azienda come: la sponsorizzazione di percorsi formativi in programmazione, l’offerta di corsi di formazione in ingegneria informatica e l’organizzazione di concorsi e altri eventi dedicati alle donne.
In Italia, Bending Spoons ha già promosso borse di studio dal valore di 7.500 euro ciascuna rivolte a 10 giovani studentesse del corso di laurea in ingegneria informatica del Politecnico di Milano, un progetto di partnership con Codemotion per formare ragazze delle scuole superiori in materia di intelligenza artificiale e programmazione e la sponsorizzazione dell’iniziativa Coding Women Sicilia.
Bhblasted e Akeron: formazione, merito e work life balance
A Caserta, è la società benefit attiva nel mondo del digitale, Bhblasted ad aver organizzato una serie di eventi dedicati alla rappresentazione femminile e non – binary in ambito tech. Il primo appuntamento è previsto per l’8 marzo dal titolo “Women in tech – empowerment & balance at work” in collaborazione con “Google Developers Group” Napoli e ha l’obiettivo di dare consigli alle donne e alle persone non binarie per affrontare le sfide che incontrano nel proprio percorso professionale, come la sindrome dell’impostore, il sessismo e la salute mentale, con strumenti pratici che aiutino a sradicare tali fenomeni nelle aziende.
La lucchese Akeron, invece, attiva nello sviluppo di software applicativi enterprise con oltre 200 dipendenti, ha ottenuto la certificazione per la parità di genere secondo lo standard Uni/Pdr 125:2022, grazie a politiche aziendali che promuovono un ambiente di lavoro flessibile, attento al benessere e alla crescita professionale, prive di discriminazioni e orientate a premiare capacità, talento e motivazione. Anche la presenza femminile è significativa con una percentuale di donne pari al 45% del totale della forza lavoro. Particolarmente rilevante è la quota di donne giovani, neo laureate e under 30, pari al 33%.
Gruppo Poste Italiane e il podcast di cultura finanziaria al femminile
Già dal 2007, le donne rappresentano la maggioranza nel Gruppo Poste Italiane che conta oltre 120 mila dipendenti, costituendo il 54% del personale e il 46% dei quadri e dirigenti. Le donne guidano il 59% degli uffici postali, con punte superiori al 70% in regioni come Emilia-Romagna e Piemonte. E a livello nazionale, il 64% delle/i consulenti finanziari è donna.
Con l’obiettivo di creare un ambiente ancora più inclusivo e favorire la crescita delle donne nella managerialità, il Gruppo ha conseguito la certificazione sulla parità retributiva tra donne e uomini nell’organizzazione “Equal Salary”, l’attestazione secondo lo standard ISO 30415:2021 Human resource management – Diversity and inclusion e nel 2023 la certificazione Uni/Pdr 125:2022.
Poste ha anche avviato azioni di supporto genitoriale come l’iniziativa “Mums at work” per supportare le donne che tornano al lavoro dopo la maternità con un percorso di coaching dedicato. A questo si aggiungono trattamenti economici migliori rispetto alla legge durante il congedo di maternità e paternità e l’impegno nella sensibilizzazione del personale sulle nuove normative in materia di maternità e paternità. Inoltre, ha sottoscritto il “Codice di autodisciplina di imprese responsabili in favore della maternità” promosso dal Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.
Per rinnovare il proprio impegno e diventare un modello di riferimento a livello internazionale sul tema, l’8 marzo Poste lancia il podcast «Generazione EF – al femminile», con indicazioni e consigli per le donne sui temi finanziari e Filatelia, ovvero una cartolina dedicata alle donne con annulli disponibili presso gli spazi Filatelia presenti in uffici postali delle principali città italiane.
Il mondo del credito: l’impegno di Banca Ifis
Nel mondo del credito spicca Banca Ifis, in cui le donne dipendenti sono il 53% e quelle che siedono nel consiglio di amministrazione il 54%. È stata la prima banca a certificarsi per la parità di genere da Winning Women institute (2022), azione a cui ha fatto seguire l’adozione di una politica di gruppo per promuovere la diversità e inclusione e per contrastare le discriminazioni, le violenze e le molestie sul luogo di lavoro.
È inoltre stata tra le prime realtà in Italia a ricevere la certificazione Uni/Pdr 125:2022. Il Gruppo Ifis promuove dal 2023 anche un check up in tutte le sedi per la prevenzione dei tumori al seno, percorsi psicologici per conciliare equilibrio vita-lavoro nella gestione dei figli (già favorita da specifiche misure di flessibilità oraria) e iniziative ad hoc per sensibilizzare sulla lotta alla violenza di genere.
Il ruolo delle fondazioni bancarie
Lavora sul contrasto alla violenza di genere la Impact Education Coalition, una coalizione multistakeholder creata per accelerare il cambiamento attraverso iniziative sistemiche di educazione e attivismo, promossa da InVento Lab in partnership con Assobenefit, B Lab Italia e B Women Italy. Nel giro di un anno sono stati coinvolti oltre 7.500 studenti e 78 aziende: il primo evento, tenutosi il 27 febbraio presso Le Village by Credit Agricole ha visto la condivisione di esempi concreti per prevenire violenze di genere in azienda.
Tra i casi presentati: l’azienda cosmetica Stanhome Italia che ha svolto un percorso di formazione in otto città con il supporto di Telefono Rosa coinvolgendo 800 collaboratrici appartenenti alla rete vendita sui temi della violenza psicologica, economica e fisica; Sammontana che ha promosso contenuti di inclusività economica e sociale e in partnership con IED – Istituto Europeo di Design e ha realizzato il cortometraggio di OffiCine “Viola” per l’eliminazione della violenza contro le donne; e IKEA che ha presentato la campagna contro la violenza psicologica e il programma internazionale di accelerazione DELA, co-creato con Ashoka e IKEA Social Entrepreneurship, per potenziare le iniziative sociali a impatto duraturo.
Con il contributo della Fondazione Cariverona, inoltre, diverse aziende stanno sviluppando S.T.E.P.S.: progetto pensato per costruire comunità più inclusive, attraverso azioni di prevenzione della violenza di genere, coinvolgendo anche le scuole superiori. Fondazione Caritro in Trentino ha promosso PARIDEE, un palinsesto di eventi e incontri per contribuire alla diffusione di una cultura delle relazioni di genere. A Parma, infine, Fondazione Cariparma ha portato l’iniziativa Atlante di genere per far luce in maniera partecipativa sui diversi bisogni, creando una web-app pubblica di supporto della vita quotidiana delle donne e delle minoranze di genere.
Intesa Sanpaolo
Per valorizzare l’inclusione femminile nel mondo del lavoro, Intesa Sanpaolo ha aperto le adesioni alla IX edizione del premio “Women Value Company” in collaborazione con la Fondazione Marisa Bellisario. Per questa edizione, rivolta a tutte le piccole e medie imprese, Intesa Sanpaolo rende disponibile un miliardo di euro di credito per promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile.
Inoltre, il fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo ha pubblicato il rapporto “Lavoro, sicurezza, e integrazione. Le priorità per raggiungere l’equità di genere” per condividere progetti, metodologie e riflessioni per favorire il superamento del gender gap. Nel corso degli anni, il fondo ha già sostenuto diversi progetti per l’inserimento lavorativo di donne e vittime di violenza, supportando percorsi di formazione, orientamento professionale e avvio di imprese individuali. Ha inoltre sostenuto centri antiviolenza, case rifugio e sportelli di ascolto, con l’obiettivo di fornire assistenza psicologica, supporto legale e strumenti per l’autonomia personale.
In campo anche gli studi professionali
Il comitato diversity & inclusion dello studio legale BonelliErede ha organizzato per il 10 marzo a Roma e Milano “Oltre il silenzio: le voci del nuovo Codice Rosso”, un’occasione di confronto sul tema della tutela delle vittime e del contrasto alla violenza domestica e di genere, con un focus sul contributo della società civile, del mondo delle banche e delle imprese. Si esamineranno gli impatti della nuova disciplina del Codice Rosso come strumento contro la violenza di genere.
In particolare, sarà presentato il caso di Suez International, gruppo che si occupa di economia circolare nell’acqua e nei rifiuti, che ha avviato politiche per la “femminizzazione” delle professioni operative, di tolleranza zero in caso di molestie (con procedure di allarme, sistemi di protezione delle vittime, percorsi di training e sensibilizzazione dei manager, help line e vademecum) e di equità genitoriali con supporto al work-life balance.
Illimity e SCAI alla Rome Future Week
Sempre a Roma, il 12 marzo, è previsto l’incontro “Parità di genere nei luoghi di lavoro: a che punto siamo? Strumenti a disposizione delle aziende per ridurre il gap”, organizzato dalla consulente del lavoro Elisa Lupo presso la Casa delle Tecnologie Emergenti nell’ambito della Rome Future Week. L’evento farà luce sulle modalità attraverso le quali le aziende possono accelerare il cammino dell’uguaglianza di genere nei luoghi di lavoro. Tra le esperienze che saranno presentate ci sono quelle di Illimity e di SCAI.
Illimity ha ottenuto nel 2022 la Certificazione per la Parità di Genere e ha migliorato il proprio pay equity gap del -2,5% nel 2023. Ha aderito al protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica e ha adottato una policy volta a promuovere la cultura della diversità e dell’inclusione. Si è inoltre dotata di una policy anti-harassment con l’obiettivo di individuare tempestivamente fenomeni di molestia o comportamenti inappropriati. Inoltre, ha sottoscritto il “Manifesto per l’occupazione femminile” di Valore D, dotandosi di obiettivi chiari e misurabili, con indicatori di performance e monitoraggio periodico da condividere al proprio interno.
SCAI Comunicazione, infine, ha realizzato i podcast “Signora Prassi”, dedicato alla prassi Uni/Pdr 125:2022 con le principali linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere, e “Barriere” con cui esplora le molteplici barriere, visibili e invisibili, che le persone affrontano nel mondo del lavoro e nella società in ottica di genere. Ai podcast, si aggiungono: la campagna di sensibilizzazione “Rompi il silenzio” per combattere la violenza di genere e i progetti di mentorship e sponsorship per le donne all’interno dell’azienda.
Malika Favre per la Giornata internazionale della donna 2025
Guarda al mondo dell’arte, il gruppo francese Kering con l’artista Malika Favre invitata a creare un’opera d’arte in onore della Giornata internazionale della donna, con un messaggio chiaro: #NotJustToday.
Le forme dell’artwork sono semplici e con colori bidimensionali e linee morbide che creano un gioco tra spazi positivi e negativi. Il lavoro è incentrato sulla “sorellanza“: ogni immagine raffigura una successione di donne, i loro sguardi si incontrano e i gesti si intrecciano, rivelando una colomba bianca che emerge trionfante dalle interconnessioni tra le donne, a ricordare che i diritti delle donne sono il risultato di uno sforzo perpetuo verso una pace simbolica.
Con questo lavoro, Kering rinnova l’impegno nei confronti delle donne da sempre incentrato su tre pilastri: “empowering women”, una politica interna che sostiene il miglioramento delle competenze delle donne di talento; “women in motion”, un programma decennale che mette in luce le donne nella cultura e nelle arti; e la fondazione Kering che dal 2008 si concentra sulla costruzione di un mondo libero dalla violenza contro le donne e i bambini.
La newsletter di Alley Oop
Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana.
Per iscriverti, clicca qui.
Per scrivere alla redazione di Alley Oop l’indirizzo mail è alleyoop@ilsole24ore.com