Nasce in Italia il Comitato Nazionale di UN Women, l’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne (United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women o UN Women). L’annuncio è stato fatto a Matera, in occasione dell’incontro ministeriale del G7 su Parità di Genere e Empowerment Femminile che si sta svolgendo in città.
La direttrice esecutiva di UN Women, Sima Sami Bahous, ha partecipato all’evento inaugurale e ha espresso il suo entusiasmo per questo nuovo capitolo in Italia: «Con l’istituzione di un comitato nazionale in Italia, rafforziamo il nostro impegno globale a favore della parità di genere e dell’emancipazione delle donne in ogni paese. Siamo orgogliosi di intraprendere questo percorso insieme ai nostri partner in Italia e non vedo l’ora di osservare il ruolo cruciale che il Comitato avrà nel coinvolgere gli italiani nel sostegno della parità di genere e dei diritti delle donne, sia in Italia che nel resto del mondo».
L’iniziativa in Italia
Il comitato nazionale UN Women Italy si unisce a una rete di 12 Comitati Nazionali attivi in tutto il mondo e impegnati nella missione di UN Women per la parità di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze. Il lancio del Comitato in Italia coincide con la Presidenza italiana del G7 e si allinea con i temi centrali dell’incontro ministeriale, quali la lotta alla violenza di genere e l’emancipazione femminile nel mondo del lavoro, nell’educazione e nelle discipline STEM.
A presiedere il comitato vi è Darya Majidi, imprenditrice digitale di origine iraniana, esperta in intelligenza artificiale e attivista per i diritti umani. «Il comitato nazionale UN Women Italy – spiega Majidi – lavorerà per creare un’alleanza solida non solo con le istituzioni italiane e il governo, ma anche con associazioni femminili, il mondo accademico e le imprese. Attiveremo azioni concrete per migliorare la condizione delle donne nel nostro Paese, supportando allo stesso tempo finanziariamente l’empowerment delle donne e delle ragazze a livello globale. Si stima oggi che ci vorranno 131 anni per raggiungere la parità di genere, ma spetta a noi accelerare il progresso attraverso sforzi collettivi e sinergie tra tutti gli attori coinvolti».
Gli obiettivi del comitato
Tra gli obiettivi principali del nuovo comitato nazionale in Italia, che si concentreranno su progetti per sensibilizzare l’opinione pubblica e influenzare positivamente le politiche nazionali, le prime iniziative saranno orientate a contrastare la violenza di genere, coinvolgere attivamente gli uomini nel sostegno alle donne, promuovere la leadership tra le ragazze e le nuove generazioni e valorizzare il lavoro delle donne nelle imprese.
«Tre sono i nostri obiettivi» racconta la presidente Majidi ad Alley Oop: «Il primo è proprio quello di lavorare con le istituzioni affinchè il tema della parità di genere non passi in secondo piano. Il secondo è l’advocacy, quindi spingere per un cambio culturale con progetti mirati che portino all’attenzione di tutti il problema dalla maternità, dei congedi di paternità, della scarsità degli asili nido. Il terzo è il fundraising, ovvero avere la capacità di attrarre fondi da inviare a progetti emergenziali nel mondo per portare supporto a ragazze e donne a livello internazionale».
I progetti concreti
Il primo progetto che vedrà impegnato il comitato è Orange the World e partirà il 25 novembre: con le istituzioni predisposte si ragionerà su cosa la politica e le leggi possono fare per promuovere la parità di genere e combattere gli stereotipi che condizionano la vita delle donne. Si parlerà del cambio di passo culturale necessario per combattere la violenza contro le donne, quindi di educazione all’affettività, di prevenzione della violenza. Prosegue Majidi: «Anzichè puntare la nostra attenzione sui momenti successivi alla violenza, vogliamo pensare a come creare un’alleanza fra uomini e donne affinchè la violenza possa essere riconosciuta, controllata e governata. Anche con il secondo progetto, He for she, coinvolgeremo gli uomini al nostro fianco per continuare a lavorare sulla cultura che impedisce di fatto in Italia l’empowerment femminile, a partire dalla poca rappresentanza femminile nei ruoli apicali. Quasi sempre un ruolo attivo dell’uomo potrebbe migliorare la situazione».
Accanto a Majidi la vicepresidente Caterina Tonini, Loredana Grimaldi, Corrado Tomassini, Laura Dell’Aquila, Katja Besseghini, Paola Lucia Corna Pellegrini, Isabella Fumagalli e Monica Cerutti. Persone già impegnate nell’associazionismo italiano a diverso titolo e sul tema della parità di genere.
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