Scuola, a Catania i giovani di tutta Europa per presentare le idee imprenditoriali di domani

«Tutto nel mondo parte da una scintilla e la curiosità è la scintilla che consente a voi di brillare». Con queste parole, rivolte a una platea di mille ragazze e ragazzi provenienti da 40 paesi diversi, Salvatore Nigro, ceo di Junior Achievement Europe, ha aperto l’edizione 2024 di Gen-E il più grande festival europeo dedicato all’educazione imprenditoriale a scuola, che quest’anno ha come titolo “Sparkle your curiosity”.

Per la seconda volta, l’evento fa tappa in Italia, accettando la sfida di accendere un faro sul suo Mezzogiorno. Dopo l’edizione sarda del 2013, Gen-E 2024 arriva a Catania, portando giovanissimi da Paesi come Turchia, Cipro, Svizzera, Regno Unito o Ucraina nello storico Monastero dei Benedettini, sede dell’Università etnea. Uno spazio multiculturale, colorato di accenti e bandiere in rappresentanza di tutti gli stati coinvolti nella competizione, compresa l’Italia della quale è ambasciatrice la microimpresa pugliese Hitlocker. Si tratta di uno dei progetti che presentati dai giovanissimi imprenditori coinvolti in queste giornate internazionali, sviluppato da un team di studenti dell’Istituto tecnico Jannuzzi di Andria, risultato vincitore dell’hackaton nazionale.

Il Sud è la scommessa

«Questo tipo di eventi va portato lì dove vi è più bisogno», sottolinea il catanese Antonio Perdichizzi, presidente di JA Italia, e la Sicilia è sicuramente un banco di prova ideale per le potenzialità e le criticità che esprime. «Questa regione – ricorda Perdichizzi – è tra le ultime in Europa per povertà educativa e dispersione scolastica». Condizione dalla quale dipendono altri enormi problemi: dal fenomeno dei Neet, all’emigrazione, che registra proprio in Sicilia uno dei tassi più elevati d’Italia, alla scarsa partecipazione alla vita pubblica, come accaduto alle ultime elezioni europee, quando solo il 37% degli aventi diritto ha votato.

«Abbiamo bisogno di accendere i riflettori dei media, delle istituzioni e di network e organizzazioni come JA su comunità che, come questa, hanno grande sete di riscatto. In tal senso Gen-E può essere l’innesco di percorsi virtuosi». Processi ai quali l’organizzazione, candidata per tre volte al premio Nobel per la pace, intende contribuire attivamente con azioni come la Coalizione Scuola Sicilia, promossa da JA Italia e Isola Catania, impresa sociale del territorio, e aperta, ricorda ancora Perdichizzi, «a tutti i soggetti, profit e no profit, pubblici e privati, locali e nazionali che hanno a cuore la Sicilia». Obiettivo della coalizione è lanciare, in questa edizione di Gen-E, il Manifesto per la prosperità educativa. «Un dispositivo funzionante – conclude il Presidente di JA Italia – che fissa al 2030 una serie di obiettivi concreti per abbattere le percentuali di dispersione scolastica e aumentare quelle di giovani ai quali è stata data un’opportunità in più».

Opportunità che sembrano trovare proprio in Catania un ecosistema favorevole, in virtù di una particolare congiuntura che la città sta vivendo, come sottolinea il sindaco Enrico Trantino. «Registriamo – spiega Trantino – una congiuntura favorevolissima, con grossi player internazionali, come STMicroelectronics e la giapponese Yokogwa, che stanno portando qui investimenti per miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro». Circostanze in grado di innescare virtuosi circuiti di competizione imprenditoriale e di attrarre cervelli e competenze tecniche che possano aprire la strada a un futuro ritorno dei tanti giovani che, negli anni, hanno lasciato la città.

«Non possiamo però fermarci qui – rimarca Trantino –. In un contesto di innegabili fragilità, che stiamo cercando di superare, bisogna lavorare per consolidare la fase di dinamismo in atto». Un obiettivo al quale concorre l’intero sistema delle istituzioni e dei soggetti socio-economici del territorio, a cominciare dall’Università di Catania rappresentata dal rettore Francesco Priolo, nel corso della cerimonia di apertura del festival, che ha visto la premiazione di tutti i giovani e giovanissimi partecipanti alle edizioni nazionali di Junior Achievement.

Inclusione e competenze per illuminare il futuro

In questa fase, dunque, Catania esprime in pieno la centralità di un’azione multilivello per lo sviluppo e la crescita del genius loci. Miriam Cresta, ceo di JA Italia, ha scelto, per riassumere tutto questo, la parola che in dialetto siciliano significa “illuminare” – tema di questa edizione dell’evento – ovvero: “addumare”. «La valorizzazione della dimensione locale in un’ottica europea e globale è uno dei punti di forza di Junior Achievement e del suo network. Inoltre, l’utilizzo di una parola espressione del dialetto di un luogo, rispetto a un termine in lingua inglese, vuol dire accompagnare tutti i partecipanti nel contesto che stanno vivendo».

Il linguaggio, dunque, come punto di incontro, contaminazione, inclusione, coerentemente con quella che è la visione e il metodo che JA applica, attraverso gli insegnanti coinvolti. «Si tratta – spiega Cresta – di progetti complessi per tutti, insegnanti compresi, costretti ad abbandonare il metodo di tradizionale per intraprendere percorsi che trasformano la classe e ne fanno un luogo inclusivo nel quale le famigerate “competenze trasversali” trovano l’ambiente giusto per essere espresse». Contesti nei quali l’incontro tra ragazzi e ragazze riesce a marcare la differenza perché, come ricorda la CEO di JA Italia, «quando c’è inclusione, i problemi complessi trovano più facilmente soluzione».

Le competenze trasversali rappresentano un tema spinoso per l’Italia, pur essendo fondamentali per l’ingresso nel mondo lavoro. Proprio per questo, grande attenzione alla materia è dedicata all’Agenzia italiana per la gioventù, partner dell’iniziativa e rappresentata a Catania dal suo commissario straordinario Federica Celestini Campanari. «Solo il 12% dei giovani italiani – spiega Celestini Campanari – è laureato in discipline Stem e meno del 4% in Information Technologies. Sono queste però le vere materie del futuro, che possono permetterci di superare quel mismatch tra domanda e offerta di lavoro causa, in questo momento, di una grande incertezza che non consente ai giovani di progettare la propria vita con serenità».

Una condizione generazionale che l’Agenzia ha analizzato e alla quale cerca di rispondere attraverso una intensa attività di orientamento e formazione che pone l’accento proprio «sull’importanza – prosegue il Commissario – di quelle competenze trasversali che si maturano al di là dei percorsi di studio, grazie a esperienze di mobilità o educazione informale». Per riuscire in questo obiettivo è importante fare rete tra realtà e istituzioni diverse, motivo per il quale l’Agenzia sostiene Junior Achievement e le iniziative come Gen-E, consapevole che il campo da gioco dei nostri giovani guarda sempre di più all’Europa e al mondo.

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