Lgbtq+, in quali Paesi è ancora illegale essere gay?

Essere gay, lesbica, bisessuale o transgender può essere ancora reato? In molti Paesi del mondo sì. Per l’esattezza, in più della metà: il 62% degli Stati oggi perseguita legalmente chi appartiene alla comunità Lgbt. A dirlo sono i Franklin & Marshall Global Barometers, che monitorano gli avanzamenti nei diritti in 204 territori: i 192 stati membri dell’Onu più alcune realtà non sovrane come Hong Kong, la Cisgiordania o l’Irlanda del Nord.

La buona notizia che emerge dall’ultima edizione del monitoraggio è che nel mondo il rispetto è aumentato. Dieci anni fa, i Paesi dove dichiararsi Lgbt era legale erano il 72% del totale. La cattiva notizia, però, è che il rispetto non è certo aumentato abbastanza.

Dove sono tutelati i diritti?

Sulla lista nera della tutela dei diritti ci sono la Russia, il Nicaragua, la Guinea Equatoriale e il Malawi. Qui le tutele non solo sono pochissime, ma sono anche diminuite. Lungo il termometro delle garanzie, i Paesi del Medio Oriente e del Nordafrica sono quelli più freddi, con solo il 19% delle tutele garantite secondo la scala da 1 a 100 dei Franklin & Marshall Global Barometers. Meglio di queste aree fa persino l’Africa Sub-sahariana, con un score del 28%.

L’Europa occidentale invece detiene la maglia d’oro, offrendo alla comunità Lgbt il 90% di tutti i diritti possibili. Molto, dunque, ancora resta da fare. I matrimoni tra individui dello stesso sesso, per esempio, sono consentiti solo in 34 Paesi. E se solo l’8% dei Paesi criminalizza chi non si riconosce nel proprio sesso alla nascita, solo il 42% degli Stati prevede percorsi legali per il riconoscimento legale della loro identità sessuale.

I passi avanti

Per fortuna, ci sono Paesi dove si sono registrati significativi passi in avanti. La parte Nord di Cipro – quella greca, per intenderci – Palau in Micronesia, Sao Tome e Principe, Nauru, il Belize, il Lesotho e le Seychelles hanno tutti migliorato i diritti degli omosessuali. Mentre in Macedonia, in Bosia, a Malta, in Georgia, nel Bhutan, in Brasile, a Timor est e persino in realtà europee come la Slovenia è cresciuta la tutela dei diritti dei transgender.

Tra il 2011 e il 2020 dieci Paesi nel mondo hanno sancito l’uscita della comunità Lgbt dall’illegalità: sono il Belize, l’India, il Lesotho, il Mozambico, Nauru, la parte settentrionale di Cipro – quella greca – Palau in Micronesia, Sao Tome e Principe, le Seychelles e Trinidad e Tobago. Anche il Gabon lo aveva fatto, salvo poi rimangiarsi la parola nel 2019. I campioni dell’inclusività? Sono sempre i soliti noti: Belgio, Canada, Danimarca, Inghilterra, la Norvegia e la Scozia.

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  • Andrea |

    Cipro nord e’ la parte turca

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