Che succede ai ragazzi autistici quando finiscono la scuola? Che opportunità ci sono per continuare a formarsi e a crescere? Esistono reali prospettive occupazionali per loro? Migliaia di famiglie in tutta Italia si pongono domande come questa.
Qualche anno fa fece per esempio notizia la storia di Alessandro, studente autistico che frequentava un liceo brianzolo: i genitori chiedevano il suo fermo a scuola, l’istituto scolastico non acconsentì. Dalla battaglia di quella famiglia, arrivata fino agli uffici di Regione Lombardia, è nata l’avventura di AutAcademy, progetto della Scuola Agraria del Parco di Monza che, nell’annualità 2022, ha formato 12 ragazzi con disturbi dello spettro autistico, portandone all’assunzione sei. «Ero la terapeuta di Alessandro e avevo già collaborato con la Scuola Agraria in altre iniziative che puntavano a fornire risposte concrete a temi che avevano a che fare con le fragilità», racconta Simona Ravera, psicologa e responsabile di AutAcademy.
L’esperienza di AutAcademy
«Ci siamo detti: perché non creare uno spazio che faccia formazione, tirocini e inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi con queste problematiche?». Il progetto nasce grazie al bando Formazione lavoro per la transizione all’età adulta delle persone autistiche di Regione Lombardia (60mila euro di base fissa, più altri 60mila euro di premialità legata all’occupazione), in triangolazione con l’agenzia per il lavoro Samsic.
Da marzo 2022 a febbraio 2023 dodici ragazzi, tra cui lo stesso Alessandro, hanno svolto 150 ore di academy e cinque mesi di tirocinio legati a tre ambiti: informatica, arte e cura del verde. «Sono settori», continua la psicologa, «in cui negli anni si è dimostrato che le persone affette da autismo possono riuscire molto bene. E l’esperienza della nostra AutAcademy lo conferma».
Una giornata a scuola
L’offerta progettuale si è articolata in 4 ore di presenza a Scuola Agraria tutti i giorni fino a metà luglio, tre mattine dalle 8:45 alle 14 e due pomeriggi dalle 14 alle 18. Le mattine di 4 ore di formazione erano seguite dal pranzo alla mensa della scuola assieme ad altri allievi con obiettivi di socializzazione e di apprendimento di autonomie personali.
Gli allievi pranzavano assieme ai docenti della giornata e ai tutor presenti, permettendo loro l’osservazione di modalità di comportamento extra-docenza molto importanti poiché indicative delle loro capacità di adattamento, di autonomia personale, di capacità comunicativa e relazionale in ambiente più naturale.
Un progetto corale
Il progetto, per il quale lavorano 9 persone tra docenti, supervisori e tutor, ha coinvolto anche il sistema delle Biblioteche della Brianza che ha messo a disposizione per le attività di tirocinio due biblioteche di Monza, e poi le cooperative Opera in Fiore di Milano ed Equalis di Caronno Pertusella, una attiva nella tutela del verde e l’altra nei servizi alle imprese. Proprio queste due cooperative stanno assumendo sei dei 12 ragazzi che hanno preso parte alla prima annualità di AutAcademy.
Che – si sarà capito – non si ferma qui: «Stiamo completando la classe della seconda annualità», sottolinea Ravera. Stavolta il progetto ha attinto alle borse di studio da 3mila euro della dote Gol, sempre di Regione Lombardia. «C’è tempo fino alla fine di marzo per presentare domanda». Il 2 aprile, intanto, AutAcademy è invitata a Corsico per la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. «Posso dire una sola cosa», conclude la responsabili, «lasceremo parlare i ragazzi». Non c’è modo migliore per spiegare quello che succede al Parco di Monza.
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