Matteo Berrettini: “Contro gli haters ho dovuto allenarmi anche fuori dal campo”

Il 7 febbraio è stato scelto come data simbolo della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita nel 2017 su iniziativa del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca in concomitanza con il Safer Internet Day (giornata mondiale per la sicurezza in rete). Ma possono bastare solo 24 ore ogni 12 mesi per combattere ed eliminare una piaga sociale che negli ultimi due anni, in Italia, ha fatto registrare un qualcosa come 20000 casi? Certamente no. Perché ad un’operazione di memoria emotiva propria dell’atto del ricordo (ricordare deriva dal latino recŏrdari, ricordare al cuore), serve anche – e soprattutto – affiancare azioni concrete in grado di far comprendere tutte le sfumature di un fenomeno troppo diffuso e tristemente in ascesa. E fornire, attraverso un percorso formativo, di sensibilizzazione e di dialogo, gli strumenti necessari per difendersi.

Il bullismo isola gli adolescenti in un’età in cui sviluppano la sicurezza di sé, portandoli ad adottare comportamenti innaturali e non spontanei per far passare inosservato un disagio che, alle volte, può perfino avere un tragico epilogo. Per questo motivo, Head&Shoulders ha presentato qualche giorno fa a Milano “Spalla a Spalla”, un progetto realizzato in collaborazione con l’Associazione FARE X BENE, che coinvolgerà direttamente fino a 1 milione di ragazz* e loro adulti di riferimento con l’obiettivo di sensibilizzare ed educare sul tema del bullismo e cyberbullismo. In prima linea ci saranno anche i testimonial del brand di shampoo leader in Italia e nel mondo nel segmento antiforfora, il campione di tennis Matteo Berrettini e Ciro Priello e Aurora Leone dei The Jackal.

I numeri del bullismo in Italia

Secondo uno studio recente condotto tra il 2021 e il 2022 dalla ONG Internazionale Bullismo Senza Frontiere per America, Europa, Asia, Oceania e Africa, l’Italia è tra i Paesi con il maggior numero di casi di bullismo al mondo. Negli ultimi 5 anni, infatti, la crescita di atti molesti e di quelli sfociati in varie forme di bullismo (tra cui quello virtuale), è cresciuta in maniera allarmante. I dati raccontano che 7 bambini su 10 subiscono ogni giorno una tra le varie forme di bullismo e cyberbullismo, per un totale di 19.800 casi registrati nell’ultimo anno (studenti di scuole primarie e secondarie) sulla base dei dati forniti dal ministero dell’Istruzione, dai Tribunali Penali, dalle testimonianze dei genitori delle persone colpite e dagli insegnanti che sono dovuti intervenire in casi importanti.

“Siamo di fronte ad un Paese che per il suo indice di popolazione e l’elevata percentuale di studenti di scuola primaria e secondaria che ha, presenta un numero di casi gravi di bullismo e cyberbullismo che è preoccupante – ha detto Javier Miglino, direttore della ONG – e le ricerche non sono complete, perché è impossibile quantificare tutti i singoli casi”. Facendo intendere che ce ne sono altri fuori dai radar istituzionali.

Il progetto Spalla a Spalla

Il progetto “Spalla a Spalla” nasce nel 2022, a conclusione di uno studio quantitativo a livello internazionale condotto da Head&Shoulders che ha misurato, per la prima volta, l’impatto psicologico della forfora sugli adolescenti. I dati, impossibili da ignorare, hanno confermato che questa patologia del cuoio capelluto incide negativamente a livello psicologico e psicosociale. Oltre il 50% delle persone inizia ad avere problemi di forfora in età adolescenziale (prima dei 15 anni), e chi soffre di questo disagio ha il doppio delle probabilità di essere bullizzato.

Il 30% dei ragazzi con la forfora evita contesti di aggregazione sociale, il 70% si ritiene meno attraente e il 40% si dà la colpa per soffrire di questa patologia. Ma le ripercussioni, purtroppo, si vedono anche nel lungo periodo: il 54% degli adulti che ha avuto la forfora in età adolescenziale dichiara che il comportamento dei loro coetanei ha avuto un impatto sulla loro vita da adulti in termini di bassa autostima e problemi di ansia e depressione: “Quando ci siamo resti conto della gravità di questi dati, non potevamo non fare la nostra parte – ha detto Valeria Consorte, vice presidente Beauty Care P&G Italia – anche in considerazione del fatto che come azienda abbiamo sposato la cittadinanza d’impresa attraverso una serie di progetti su temi come parità di genere e inclusione. La lotta al bullismo, quindi, diventa per noi un altro tassello importante su cui lavorare, perchè nessun giovane deve sentirsi solo nell’affrontare il problema”.

Nelle scuole

Il progetto “Spalla a Spalla” partirà a maggio con un percorso formativo rivolto a 20 istituti scolastici italiani che riceveranno il maggior numero di candidature dal 1 febbraio al 5 aprile 2023. Alla selezione delle scuole contribuiscono i consumatori, candidando la sede scolastica che ritengono opportuna sul sito internet dedicato al progetto, contestualmente alla registrazione della prova di acquisto di un prodotto Head&Shoulders.

In particolare, saranno coinvolti gli studenti del 1° e 2° superiore e i loro adulti di riferimento (insegnanti, genitori e personale ATA), affiancati dal team dell’Associazione FARE X BENE, che dal 2010 si impegna concretamente in attività a sostegno delle nuove generazioni con progetti di sensibilizzazione, prevenzione, educazione e contrasto alle differenze di genere, discriminazioni, bullismo e cyberbullismo nelle scuole: “Questo progetto per noi è la realizzazione di un sogno – ha detto commossa Giusy Laganà, direttrice generale di FARE X BENE, ad una folta platea di adolescenti del Liceo Artistico Statale di Brera – perchè insieme possiamo avere un ruolo attivo nella creazione di una società gentile ed inclusiva. La nostra associazione è nata per offrire sostegno alle categorie sociali più deboli e soggette a discriminazioni – ha aggiunto – ecco perché abbiamo accettato con entusiasmo di collaborare con Head&Shoulders per portare un messaggio positivo all’interno delle scuole e offrire il nostro aiuto a tanti ragazzi: nessuno deve sentirsi solo”.

Un percorso di formazione in 4 fasi

Nei suoi 13 anni di attività, l’Associazione FARE X BENE ha realizzato, promosso
e diffuso decine di progetti su tutto il territorio italiano, raggiungendo tantissime persone di ogni età anche grazie a percorsi formativi cuciti su misura a seconda del contesto operativo. “Spalla a Spalla”da  entrerà nelle 20 scuole selezionate, con un protocollo di lavoro articolato in quattro fasi:

  •  questionari all’inizio e alla fine del percorso, distribuiti a tutti gli studenti coinvolti, alle loro famiglie e ai docenti, per stabilire le criticità esistenti nel target di riferimento e mettere in evidenza la comprensione dei contenuti trasmessi durante gli incontri;
  •  incontri di sensibilizzazione e formazione per i ragazzi, per approcciare il tema del bullismo con la guida del team FARE X BENE (psicologi, avvocati, docenti referenti per il bullismo ed esperti social) e di un referente Head&Shoulders;
  •  incontri di sensibilizzazione e formazione per docenti e genitori, per introdurli alle attività che saranno sviluppate con gli studenti e fornire loro gli strumenti per riconoscere e contrastare il fenomeno del bullismo, rendendoli quindi più consapevoli;
  •  2 incontri in gruppi ristretti destinati alle classi dell’istituto scolastico che necessitano maggiormente di un intervento, selezionate direttamente dal Dirigente Scolastico insieme al team di FARE X BENE.

Come dice il nome stesso del progetto, rappresentato graficamente anche nel logo, la chiave per uscire dalla spirale del bullismo è non restare soli e farsi aiutare, perché solo rimanendo “spalla a spalla” è possibile uscirne. Con l’aiuto di chi ci vuole bene e ha le competenze per capire difficoltà e paure.

Da Matteo Berrettini ai The Jackal

La rete, nelle sue diverse sfaccettature, è un terreno molto fertile per il bullismo. Da una ricerca condotta nel 2022 dall’Osservatorio (in)difesa e realizzata da Terre des Hommes e OneDay col supporto di ScuolaZoo e delle sue community, è emerso che le giovani generazioni sono molto consapevoli dei pericoli del web: 7 adolescenti su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete. A preoccuparli maggiormente è proprio il rischio di cyberbullismo (68,8%), seguito dal revenge porn (60%), furto di identità (40,6%) e stalking (35%). Inoltre, l’alienazione dalla vita reale (32,4%) con la creazione di modelli e standard irraggiungibili, è fonte di enorme frustrazione.

È chiara, dunque, l’urgenza di intervenire anche a livello virtuale. Il messaggio di “Spalla a Spalla” è supportato e condiviso dai testimonial di Head&Shoulders, Matteo Berrettini (unico tennista italiano della storia finalista a Wimbledon e vincitore di due edizione consecutive del Queen’s) e Ciro e Aurora dei The Jackal, che mettono i loro volti contro il bullismo attraverso i propri canali social. Matteo, Ciro e Aurora sono infatti protagonisti di alcuni video pubblicati sui loro profili per amplificare il messaggio positivo del progetto.

E parlando di bullismo ai tantissimi ragazzi presenti in conferenza stampa, Matteo Berrettini ha dichiarato: “La mia è una storia che vista adesso sembra il sogno di qualsiasi ragazzo che ama il tennis. Ma ci sono stati anche dei momenti difficili che ho dovuto affrontare e superare. Quando avevo 18 anni e sono passato al professionismo, ho subito tanti attacchi sui social per le prestazioni che avevo. È stato un contraccolpo forte ma ho avuto la fortuna di avere al mio fianco persone su cui contare: il mio allenatore, la mia famiglia e miei amici. Nonostante il loro supporto, però, ho comunque cercato un aiuto esterno che mi ha insegnato che il mio allenamento doveva svolgersi anche fuori dal campo. E che dovevo essere paziente nel tempo”.

Ciro Priello, tra i volti di riferimento della formazione campana dei The Jackal, non è potuto intervenire personalmente ma ha affidato a un video il suo personale messaggio: “Ragazzi, non abbiate paura di chiedere aiuto nel momento in cui capite di averne bisogno. Il bullismo si vince insieme. Parlate e apritevi con chi vi vuole bene. Scrivetemi anche in direct su Instagram, perché ci sono anche io a darvi una mano”.

Ad affiancare i testimonial si aggiunge anche l’attività di influencer marketing con giovani TikToker scelti in base a specifiche caratteristiche e che, per il loro linguaggio, rappresentano un importante veicolo per parlare ai più giovani. Inoltre, Head&Shoulders ha pensato fuori dagli schemi realizzando un’attività di guerrilla marketing in zone strategiche di Milano. Con il posizionamento di graffiti sui marciapiedi in prossimità dei principali licei della città. Attraverso il QR code riportato nei graffiti, si accede direttamente al sito del progetto.

“L’approccio Berrettini”: ripartire sempre da se stessi!

Oggi Matteo Berrettini sta finalmente per lasciarsi alle spalle un periodo molto complicato, che gli ha negato la possibilità di prendersi altre soddisfazioni. In particolare sull’erba, un terreno che negli ultimi 5 anni lo ha visto perdere solo 3 partite. Tra infortuni e complicazioni varie, il tennista romano ha una gran voglia di tornare a giocare.

E quando gli abbiamo chiesto come sta oggi Matteo, fisicamente e mentalmente, ci ha risposto così: “Riparto da dove sono sempre ripartito tutte le volte, ovvero da me stesso e dalle persone che mi hanno aiutato in tutti questi anni. Il 2022 è stato un anno sfortunato ma il livello secondo me si è alzato e il tennis è uno sport complicato. Ma sono ancora più consapevole che fa tutto parte di un percorso fisiologico e un’operazione alla mano non è mai semplice da gestire, impatto mentale incluso. Adesso ho tanta voglia di giocare e col mio allenatore abbiamo fissato delle priorità, tra le quali stare bene al 100% senza logorare il corpo e la mente, in maniera tale da poter giocare il più possibile. Allenarsi e giocare tornei è importante – ha concluso – ma anche stare bene lo è, perché quando stai bene arrivano i risultati. Ecco, riparto da questo concetto qui”.

Insomma, come a dire che nello sport, e nella vita, si vince nell’istante in cui decidiamo di rialzarci.

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