Arriva in punta di piedi dagli anziani che assiste, all’inizio si sente scrutata nei movimenti, nei gesti, e anche lei inizia a studiare come si comportano, il loro carattere. “Devo avere pazienza – dice – cercare di tranquillizzarli, coccolarli”. Ester P. collabora con Badacare da tre anni, più o meno da quando nel 2019 la startup è nata nel territorio torinese all’interno dell’incubatore 2i3t dell’università. Grazie a una piattaforma mette in contatto assistenti familiari di tutta Italia con famiglie alla ricerca di badanti professionisti e affidabili. Con un figlio 24enne che sta concludendo la seconda laurea in fisioterapia, Ester fa da sempre la badante nel torinese. Divorziata e spesso a casa da sola, decide di approfittare della situazione familiare per rendersi disponibile a trasferte sul territorio nazionale, alla ricerca di meraviglie che nel corso dei suoi 53 anni non ha visto.
Ester è una delle assistenti disponibili a muoversi quando c’è lavoro in base alle esigenze della famiglia richiedente: l’alloggio è incluso, e passa da Torino a Roma, trascorre mesi in Val D’Orcia e ai piedi del Monte Rosa. “Adoro il mio lavoro – racconta – Non mi pongo limiti, ho sempre la valigia pronta, vado dove hanno bisogno di me. Quando guardavo fuori dalla finestra al tramonto vedevo la montagna che si tingeva di rosa, mi sembrava di vivere in una favola, io che sul Monte Rosa non ero mai stata pur avendolo sempre sognato”. Ester trascorre mesi anche a Cremona e a Roma, e pur dovendo seguire 24 ore al giorno i “suoi anziani”, così come li chiama affettuosamente, portandoli a fare qualche giretto sotto casa o al parco ha l’occasione di ammirare le bellezze della capitale e nel tempo libero visitare mostre e musei.
Ester descrive impegnativo il suo lavoro. “Molti anziani soffrono di patologie – spiega – I casi in questa età sono demenza senile e Alzheimer, malattie degenerative, oppure un cancro. Entriamo in simbiosi, ma bisogna avere pazienza, amare queste persone che come dei bambini dipendono da te: devi lavarli, sistemarli, coccolarli”. Ester cerca di stimolarli, leggendo libri, guardando fotografie. “Ci sono dei momenti di crolli psicologici – afferma – non si dorme la notte, di giorno devo essere operativa e prendere fiato. E poiché capita spesso di accompagnarli prima che lascino la vita, verso due lacrime per sfogarmi perché mi affeziono, e riparto”.
Con oltre 5000 famiglie iscritte al portale (che si stima arriveranno a 8000 entro la fine del 2022) e oltre 7000 badanti (probabilmente 20.000 prima dell’inizio del 2023), la startup opera in tutta Italia e ha permesso a Ester di lavorare e viaggiare per oltre tre anni. In Badacare i Care Manager rappresentano il riferimento per le famiglie in cerca di assistenza, mentre i Care Advisor sono il punto di riferimento per gli assistenti familiari in cerca di lavoro. Una struttura studiata e pensata da Stefano Pepe, classe ‘90 e founder della startup, che quando le ha dato vita nel 2019 ha voluto costruire una realtà che prendesse sul serio i bisogni delle famiglie e dei badanti. Grazie a ricerche universitarie si è ispirato a mercati presenti in altre zone europee per aiutare a trovare assistenza competente e affidabile online per anziani, malati e disabili. “Si tratta di un marketplace – spiega Pepe – dove le famiglie incontrano gli assistenti familiari: entrano su una piattaforma con i parametri di assistenza di cui necessitano, e sulla base degli stessi ricercano operatori nella zona. A questo punto interviene un Care Manager che fa da tramite”.
La sua missione è mossa da un’esperienza personale. Ha sviluppato Badacare, perché per più di dieci anni ha visto i suoi genitori assistere la nonna Maria affetta da Alzheimer. “A un certo punto, mi sono reso conto delle difficoltà che la mia famiglia ha dovuto affrontare tra lavoro, impegni personali e assistenza del proprio genitore – racconta Stefano Pepe – La nostra esperienza è l’esempio di cosa le famiglie devono affrontare quando si prendono cura di una persona che amano. Per risolvere la situazione, ci siamo rivolti a un’agenzia di badanti vicino casa, riscontrando a nostre spese che l’intero processo era inefficiente e costoso”. Gli assistenti domiciliari hanno esperienza lavorativa, competenze certificate in un contratto con busta paga, calcolo dei contributi, Tfr. Sono costituiti per circa il dieci per cento da italiani e il resto da Romania, Ucraina, Polonia, Russia, Perù, Colombia. La piattaforma ora funziona solo in Italia, ma l’obiettivo è estenderla in tutta Europa.
“Il punto di forza – sottolinea Ester – è il fatto che noi badanti siamo finalmente libere di gestire in autonomia con le famiglie gli orari, i giorni di riposo, eventuali necessità e impegni”. Dopo qualche giorno di vacanza Ester sta per partire verso Pinerolo per assistere un’anziana di 96 anni affetta da Alzheimer. “Ogni tanto cammina – conclude – E quando apre gli occhi deve specchiarsi in un altro volto. Mi occupo dei pasti, i cambi, la pulizia, in fondo faccio un po’ la mamma”.
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