Si è appena conclusa la settimana europea contro la tratta e Progetto Quid ne è stato protagonista, ancora una volta in modo costruttivo e innovativo. Oramai nota per il brand sempre più affermato e per i punti vendita nelle città di Milano e Verona, la cooperativa sociale di Progetto Quid cresce non perdendo mai di vista i suoi principali obiettivi.
Valeria Vallotto, responsabile dell’ufficio raccolta fondi e impatto di Quid, ha raccontato ad Alley Oop non solo la genesi del progetto che con le colleghe porta avanti ma anche le importanti iniziative messe in campo in questi ultimi giorni. “Siamo una cooperativa sociale che nasce nel 2013 grazie ad Anna Fiscale. L’idea di base è quella di dare, attraverso la moda sostenibile, un’opportunità a donne con un passato difficile e che inevitabilmente sarebbero soggette a emarginazione sociale.”
Le particolarità di Quid sono molteplici, quelle che la rendono ancor più speciale si rintracciano già pensando a chi l’ha fondata e a chi ci lavora. La presidente e fondatrice Anna Fiscale, che Valeria Vallotto definisce “una donna multitasking e una grande sognatrice”, ha solo 32 anni e ha già ricevuto la nomina di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana dal Capo dello Stato. L’impresa che dirige è costituita per l’80% da donne, la cui età varia tra i 21 e i 75 anni. Il confronto tra le lavoratrici è continuo e ricco di spunti e Progetto Quid oggi vanta non solo collaborazioni con i più importanti marchi italiani ma anche la presenza in numerosi punti vendita.
“Le donne che lavorano con noi – ha raccontato Valeria – partono dal recupero di tessuti di eccellenza provenienti proprio dalle partnership con i grandi marchi e da lì producono abbigliamento e accessori. I rami di azione sono principalmente due: le collezioni proprie del marchio Quid e poi la collaborazione con i brand per i quali realizziamo accessori.” L’ambiente di lavoro di Quid ha una marcia in più e non solo per il coraggio e le idee delle donne che ci lavorano. Il loro obiettivo è infatti quello di creare un ambiente che, dando spazio a persone che hanno bisogno di distaccarsi da esperienze traumatiche, sia realmente inclusivo ma con un faro sempre puntato sulla professionalità. Progetto Quid, infatti, parte dal supporto per creare poi figure professionali in grado di offrire prodotti di qualità ed essere sempre più competitivi sul mercato. Da qui anche il successo di iniziative come quella messa a punto nella settimana della tratta, dal 18 al 25 ottobre.
Durante questi giorni le vetrine degli shop di Milano e Verona sono state allestite in maniera diversa: in esposizione sono state messe delle giacche, simbolo di uniformità professionale, il cui significato le donne di Quid hanno saputo modificare e stravolgere. Su ogni capo è stato rappresentato un simbolo, un disegno che le ha rese tavolozza di racconto delle storie e del percorso di chi le ha dipinte. Le donne che lavorano nel laboratorio di Verona sono tutte, infatti, vittime di tratta, principalmente sessuale. Hanno avuto grazie a Quid la possibilità di fare un percorso di arteterapia, divise in team hanno realizzato queste giacche che portano su simboli e raccontano culture. Sono donne nigeriane, eritree e albanesi, hanno disegnato alberi della vita o simboli di quella laurea che tanto desideravano. Ognuna di loro porta addosso i segni di un passato complesso che, così condiviso, diviene più facile raccontare.
“Dopo questa settimana le giacche non saranno più in vendita” – ha spiegato Valeria – ma rimarranno sempre disponibili i foulard Crisalis. Il loro nome deriva da crisalide, ovvero il ruolo che hanno le imprese sociali al femminile per creare spazi di crescita per altre donne. Questi foulard raccontano proprio questi percorsi, sono disegnati e pensati in base ai simboli di viaggio delle ragazze. La loro particolarità è anche nella capacità di raccogliere le idee che in tre anni di progetto vengono fuori dal confronto con le clienti.”
Una fucina di idee e bellezza quella del Progetto Quid, i cui capi sono raffinati ed eleganti e le cui finalità sono molteplici e nobili. Un brand capace di guardare oltre, di fare di un percorso di crescita e ripresa qualcosa di ancor più utile e bello. “Il concetto di diversità per noi è differente rispetto al concetto di diversità delle grandi multinazionali” ha spiegato Valeria. Nel lavoro delle donne di Quid c’è, infatti, attenzione alla qualità del prodotto tanto quanto al percorso della donna che su quella idea lavora. Le donne hanno a disposizione assistenza psicologica e supporto burocratico, mentre imparano a far venir fuori capacità di leadership e professionalità di livello.
Tra i grandi marchi che quest’anno collaborano con Quid ci sono Calzedonia, Ikea, L’Oreal, NaturaSì e Unilever, che si aggiungono a tutte quelle aziende che da anni oramai credono nella forza delle grandi donne, nella loro capacità di rinascere dalle ceneri e creare qualcosa di grande.