Recovery, 36 deputate scrivono a Conte: più risorse per la parità di genere

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“Chiediamo di poterla incontrare quanto prima, per verificare insieme a lei come l’implementazione della parità di genere rientrerà in tutte e sei le «missioni» in cui si articolerà il nostro Piano nazionale di ripresa e resilienza”. In rappresentanza dell’Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità 36 deputate di diversi partiti, prima firmataria la dem Laura Boldrini, hanno inviato una lettera al premier Giuseppe Conte.

Ora che il cantiere del Recovery Plan è tornato nel vivo – l’obiettivo del Governo è varare il documento aggiornato con il dettaglio dei 52 progetti (che potrebbero ancora essere sfoltiti) e dei relativi appostamenti di risorse per un totale di 196 miliardi – le parlamentari tornano a farsi sentire, ricordando a Conte la centralità del tema più volte ribadito in sede europea. Il 23 luglio 2020, rammentano, “il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che, al paragrafo 16, evidenzia come il Pe sostiene con forza l’introduzione di obblighi in materia di integrazione della dimensione di genere e impatto di genere (bilancio di genere) sia nel regolamento sul quadro finanziario pluriennale sia in quello relativo a Next Generation EU”. Un concetto che è stato ulteriormente ribadito dal mandato negoziale votato dal Parlamento europeo a novembre.

“In pratica – sottolineano le deputate – viene richiesto agli Stati membri di tener conto della prospettiva di genere in tutte le attività e in tutte le politiche legate all’emissione dei fondi del Next Generation Eu, dall’elaborazione di misure e normative ai capitoli di spesa, in un’ottica imprescindibile di uguaglianza fra uomini e donne”. In un Paese già gravato da pesanti disuguaglianze, con un tasso di occupazione femminile crollato di nuovo sotto il 50%, l’adozione di questa prospettiva è urgente. Per questo molte parlamentari italiane hanno aderito con convinzione alla petizione #halfofit lanciata dall’eurodeputata tedesca Alexandra Geese che chiedeva di destinare a politiche per la parità la metà dei fondi del Next Generation Eu.

A tale proposito – continuano le deputate – anche se il documento del Consiglio dei ministri sul Piano non è stato ancora finalizzato, le cifre sulla suddivisione delle risorse che abbiamo visto circolare in questi giorni ci hanno preoccupato, dal momento che alla parità di genere sarebbero riservati appena 4,2 miliardi di euro pari al 2% dei fondi spettanti all’Italia. Una quota irrilevante, se non accompagnata da garanzie sull’introduzione di quegli ‘obblighi in materia di integrazione della dimensione di genere e impatto di genere’ auspicati dal Parlamento europeo”.

Ecco perché le deputate sollecitano un incontro con Conte. Alla luce delle parole pronunciate dal presidente del Consiglio in Aula a Montecitorio lo scorso 14 ottobre, quando ha assicurato che “una parte significativa delle risorse del Piano sarà indirizzata con massima determinazione al perseguimento di questo obiettivo”, ovvero alle politiche di genere e agli impegni in questa direzione contenuti nella risoluzione di maggioranza approvata il giorno prima alla Camera. Un testo in cui si specificava tra l’altro che, in sede di progettazione e monitoraggio, l’impatto di genere di tutti i progetti va attuato ex ante ed ex post. La promessa sarà  onorata?

Le deputate firmatarie:

Laura BOLDRINI, Chiara GRIBAUDO, Lucia CIAMPI, Stefania ASCARI, Rossella MURONI, Enza BRUNO BOSSIO, Rina DE LORENZO, Maria Edera SPADONI, Flora FRATE, Celeste D’ARRANDO, Stefania PEZZOPANE, Vita MARTINCIGLIO, Chiara GAGNARLI, Doriana SARLI, Lia QUARTAPELLE, Debora SERRACCHIANI, Yana EHM, Fabiola BOLOGNA, Elisa TRIPODI, Emanuela ROSSINI, Antonella PAPIRO, Marina BERLINGHIERI, Barbara POLLASTRINI, Antonella INCERTI, Francesca BONOMO, Patrizia PRESTIPINO, Elena CARNEVALI, Alessia ROTTA, Marianna MADIA, Rosa Maria DI GIORGI, Laura CANTINI, Susanna CENNI, Romina MURA, Martina NARDI, Carla CANTONE, Angela SCHIRÒ