Siamo abituati al fatto che in questo periodo dell’anno comincino a propinarci calendari pieni di natiche lucide con pretesti pseudo-artistici. Anche se un’inversione di rotta sembrava esserci stata: persino il calendario di nudi d’autore per eccellenza, il calendario Pirelli, lo scorso anno ha vestito tutte le modelle lavorando su tutt’altro simbolismo. Ora che sia il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, a tornare a quel cliché e realizzare l’ennesimo calendario di nudità pretestuose, è un po’ difficile da giustificare.
Il calendario Codacons 2021 si intitola “Italienza”, fusione di italianità e resilienza, parola in cui “è racchiuso il significato del progetto dedicato alla voglia di riscatto del Paese alle prese con la pandemia“. Con un lancio così, come pensare a un calendario di giovani donne senza veli?
Tanto più quando si scomodano parole come “calendario sociale” e “resilienza”. Seriamente, sì. Dopo un anno drammatico come questo non si è trovato di meglio che celebrare la resilienza degli italiani utilizzando corpi di ragazze nude, “ragazze che posano simbolicamente vestite solo di una mascherina anti-Covid”. Simbolicamente, dicono. Ma i simbolismi scomodati nel calendario Codacons sono tanti: la mascherina è in puro tricolore italico e si accompagna a un francobollo con la scritta saluti da *aggiungere città italiana*, “rimandando a un tempo che non c’è più, quando i saluti venivano scritti e non inviati con il cellulare”. Quindi ricapitolando i livelli di lettura: corpi nudi di donne, mascherina, tricolore, bei tempi andati. Cari consumatori, ce n’è per tutti insomma, e non si dica che il calendario non è inclusivo perché c’è persino una donna over 40, che però è stata messa a lavorar d’uncinetto, e gli stereotipi sono quasi al completo (per altro non manca la donna che fuma!).
Io poi sono anche d’accordo col fatto che i nostri corpi vadano celebrati per aver attraversato un anno così difficile e complesso, ma forse i nudi di ragazze e per giunta tutte uguali, come in una celebrazione di modello unico, non sono la scelta più adatta.
Molto più semplicemente, però, avrei preferito veder celebrata la resilienza vera. Che so, le famiglie alle prese con smart working e DaD; i single che hanno vissuto da soli per mesi, molti dei quali ancora oggi per responsabilità limitano al minimo i contatti sociali; gli anziani che non hanno potuto vedere i nipoti nemmeno in videochiamata, perché non sanno usare uno smartphone; gli sportivi improvvisamente colti da dolori articolari e muscolari per la sedentarietà forzata; i disabili che si sono visti privati delle figure di supporto o delle strutture in cui elaborare e costruire una quotidianità più adeguata; i caregiver abbandonati alle loro forze; i bambini che guardavano il “fuori” dalla finestra; gli adolescenti che si sono dovuti rifugiare in uno schermo. Le persone vere. Quelle persone che potremmo guardare con un sorriso perché nella loro resilienza avremmo riconosciuto la nostra, nella loro quotidianità avremmo potuto vedere che non siamo soli.
Ecco perché il team di Alley Oop ha deciso di mobilitarsi: abbiamo passato mesi a condividere le nostre foto per sorridere insieme della fatica dei lockdown, ora ci mettiamo la faccia, insieme, e vi invitiamo a fare altrettanto. Per mostrare cos’è la resilienza, cosa è stata per noi, come la vogliamo vedere rappresentata, e lo facciamo col sorriso. L’hashtag non poteva che essere: #teladoiolaresilienza. Saluti dall’Italia. Quella vera.
Potete inviare le vostre foto da caricare in questa gallery all’indirizzo: alleyoop@ilsole24ore.com