Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la FIGC e le Nazionali di Calcio sostengono la campagna di sensibilizzazione per il contrasto della violenza maschile contro le donne ideata dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Gli Azzurri, dal Ct Roberto Mancini al capitano Giorgio Chiellini, sono testimonial della campagna istituzionale che, attraverso i valori universali dello sport, promuove il rispetto delle donne e una condanna incondizionata dei comportamenti violenti.
L’iniziativa, che è parte del progetto CREATIVE, cofinanziato dalla Commissione Europea e attuato dal Dipartimento per le pari opportunità, si inserisce nelle azioni di comunicazione istituzionale trasmesse dal servizio pubblico Rai in occasione della giornata internazionale per il contrasto della violenza maschile contro le donne.
In occasione della Giornata internazionale del 25 novembre, anche Fifa, Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Commissione europea e Gruppo Sport del Parlamento europeo hanno unito le forze per far crescere la consapevolezza sul problema della violenza domestica e per chiedere di mettere fine alle prepotenze nei confronti di donne e bambini.
È stata così lanciata la nuova campagna #SafeHome, che arriva in un momento in cui le misure di contenimento per il Covid-19 – con il confinamento a casa – mettono ancora più in pericolo le donne e i bambini vittime di abusi. La campagna video di sensibilizzazione coinvolge 19 calciatori e calciatrici del passato e del presente – Álvaro Arbeloa, Rosana Augusto, Vítor Baía, Khalilou Fadiga, Tomasz Frankowski, Matthias Ginter, David James, Andrzej Juskowiak, Giorgos Karagounis, Annike Krahn, Marco Materazzi, Milagros Menéndez, Noemi Pascotto, Graham Potter, Mikaël Silvestre, Kelly Smith, Óliver Torres, Clémentine Touré e Theodoros Zagorakis – che hanno fornito il loro contributo per affrontare la grave problematica in questione. Anche due membri del Parlamento europeo che in passato giocavano a calcio hanno preso parte all’iniziativa.
La collaborazione tra la Fifa e l’Oms è nata nel 2019 quando è stato firmato un accordo di collaborazione quadriennale per promuovere a livello globale, attraverso il calcio, stili di vita all’insegna della salute. L’intesa si è poi arricchita nel corso del 2020: nel marzo di quest’anno le due organizzazioni hanno lanciato congiuntamente la campagna “Passa il messaggio e dai un calcio al coronavirus” per condividere consigli su misure efficaci nel proteggere le persone dal Covid-19. In seguito, ad aprile 2020, è stata promossa la campagna #BeActive per incoraggiare le persone a mantenersi attive fra le mura domestiche durante la pandemia.
Ora, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la collaborazione si è allargata ed è partita l’iniziativa #SafeHome. Come rileva l’Oms, in tutto il mondo, la violenza rappresenta un problema pervasivo di diritti umani e di salute pubblica. Colpisce donne, uomini, ragazze e ragazzi di tutte le nazioni, valicando i confini di età, razza, religione, etnia, disabilità, cultura e ricchezza. A livello statistico, le donne e i ragazzi (maschi e femmine) sono i più colpiti da questi atti violenti domestici, spesso conosciuti da uomini conosciuti e di cui ci si fida.
“La violenza non deve trovare posto nella nostra società e il calcio, così come tutti gli altri sport, non fa eccezione. La Fifa è fortemente impegnata, insieme ad altre organizzazioni internazionali di primaria importanza, nel continuare il lavoro intrapreso per dire basta alla violenza. Il calcio sarà utilizzato come una piattaforma di sensibilizzazione su questo tema e su altre problematiche rilevanti che caratterizzano la società odierna”, ha dichiarato Gianni Infantino, presidente Fifa. “Il mondo deve essere risoluto negli sforzi volti a mettere fine alle prepotenze su donne e bambini. Prevenire e reagire con fermezza a questa diffusa violazione dei diritti umani dovrebbero essere presupposti fondamentali di ogni piano nazionale in risposta al Covid-19”, ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Oms, sottolineando che “ciascuno di noi è chiamato a dare sostegno alle vittime di violenze, verificando che queste persone siano al sicuro e ricevano il supporto e i servizi essenziali di cui hanno continuamente bisogno”.