L’Eroica celebra le donne in bicicletta, pedalando nel passato e guardando al futuro

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“Ma dove vai bellezza in bicicletta? Così di fretta pedalando con ardor”. Era il 1951 e la canzone di Silvana Pampanini era dedicata ad Alfonsina Morini (in Strada), ciclista professionista italiana dal 1907 al 1936 e unica donna nel 1924 a partecipare al Giro di Lombardia e al Giro d’Italia, una delle figure femminili simbolo dell’uguaglianza tra sport maschile e femminile. Di lei si ricorda ancora la frase, “shock” per l’epoca:

“Vi farò vedere io se le donne non sanno stare in bicicletta come gli uomini.”

(Donna e Sport, Franco Angeli Editore 2019)

L’anno spartiacque, però, è il 1890, quando si comincia sia a parlare concretamente di donne in bicicletta che a vederle sulle strade, complici anche le continue migliorie sulla geometria dei telai che permettono alla dimensione della ruota anteriore di ridursi, facilitando così la messa in sella del gentil sesso.

Una sfida sociale e personale

Prima del 1890, per molto tempo (specie nel centro sud Italia), la bicicletta era considerata un mezzo poco adatto alle donne e a tratti fuori luogo, utile solo a provocare occhi fin troppo curiosi. Non in territorio francese però, dove in quel periodo l’attrice teatrale e cinematografica Sarah Bernhardt prestava la sua immagine per la réclame a due ruote sugli Champs Élysées, e la scienziata polacca Marie Curie – insieme al marito – faceva il suo viaggio di nozze in bicicletta. Le donne in sella, dunque, cominciavano ad essere sempre più un simbolo di libertà, e il ciclismo, fino ad allora esclusivamente maschile, emergeva nel mondo femminile non solo come realtà sportiva ma anche come una sfida sociale e personale cui dedicarsi anima e corpo.

L’Eroica celebra le donne in bicicletta

Parlando di ciclismo non si può non pensare a l’Eroica, la cicloturistica più famosa al mondo che pedala le strade bianche della Toscana e che tutto il mondo ci invidia. Ma attenzione a chiamarla gara, le si farebbe un torto grande. Perché l’Eroica, con il suo carisma e la sua gente, guarda al ciclismo di ieri, parla a quello di oggi e, soprattutto, costruisce quello di domani, quello che celebra le donne in bicicletta.

Con il suo 10% di quote rosa su un totale complessivo – negli ultimi anni – di circa 8mila presenze (dati Eroica a livello internazionale), L’Eroica ha partecipazione delle donne che in  breve tempo ha raggiunto livelli importanti e, comunque, in crescita costante. I motivi? E’ presto detto: l’Eroica non ha ritmi da scandire, se non quelli del cuore, è accessibile a tutti e può essere pedalata con calma, senza stress e con qualsiasi tipo di bicicletta a seconda del tipo di evento. Ma c’è di più. Le donne che scelgono di partecipare a l’Eroica hanno le età più diverse e sono sempre molto competenti rispetto agli uomini.

Al contrario di questi ultimi che vedono l’Eroica come un esercizio fisico, una prova da superare e un modo per ritrovarsi insieme a tanti amici, le donne ne fanno un fatto culturale, perché vanno alla ricerca delle radici del ciclismo e lo interpretano secondo il loro desiderio attuale.

Dalla Gravel Bike al fermento culturale degli Eroica Caffè

Il forte e crescente interesse delle donne di tutto il mondo per l’Eroica pedala di pari passo con la continua trasformazione dell’evento stesso che, da un lato, si è rafforzato sempre più con l’appuntamento clou di Gaiole in Chianti nel mese di ottobre e, dall’altro, continua a crescere grazie ad un corollario di Eroica vintage che ha conquistato tutto il mondo.

In questo contesto, la prospettiva futura è quella di declinare un movimento con le nuove Gravel Bike  telai ibridi tra la strada e l’offroad – che consentono alle donne (un po’ meno esperte nella tecnica di guida) di vivere appieno la loro giornata sulle strade bianche in totale sicurezza e in un crescendo di emozioni che solo un evento del genere è in grado di suscitare, vintage o moderno che sia. Ma c’è anche un altro aspetto sempre più marcato, quello di vivere l’Eroica, soprattutto al femminile, tutto l’anno, con piccoli eventi all’interno degli Eroica Caffè, punti di incontro sul territorio (anche fuori dall’Italia) per i ciclisti di ogni età.

Un luogo d’altri tempi ma anche uno spazio contemporaneo e in continua evoluzione, pronto ad accogliere, incuriosire e avvicinare al ciclismo anche chi non ancora si è innamorato di questo sport, dove gusti e sapori, così come oggetti, cimeli e libri, invitano a riscoprire una dimensione del tempo a misura d’uomo, fatta di incontri, confronto e condivisione. A Gaiole in Chianti, patria de l’Eroica, c’è l’Eroica Caffè Brolio. Tre anni fa, invece, è stato aperto l’Eroica Caffè Barcellona, punto di riferimento per la Catalogna e, poco prima del Covid, è stato inaugurato l’Eroica Caffè Padova.

Gli Eroica Caffè si stanno dimostrando il luogo di fermento culturale ideale per le donne dove andare ad incontrare amiche, colleghe di lavoro e tutti coloro che condividono la stessa passione per la bicicletta in un ambiente nuovo, innovativo, giovane e fresco, dove in ogni angolo si respira l’aria della Toscana (in Spagna, per esempio, i cuochi italiani ripropongono alcuni piatti tipici del territorio). Quella che sta crescendo, dunque, è la visione di Eroica, anche al femminile, come vero e proprio stile di vita.

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L’Eroica riafferma la femminilità

L’Eroica al femminile vuol dire anche gusto nel vestire. L’abbigliamento, infatti, è uno di quei plus che rende unico un evento eroico, in particolar modo per le donne, capaci di declinare perfettamente quello che è sempre stato un mondo “maschile”, mantenendo la loro unicità ed eleganza. La bellezza non viene affatto trascurata, al contrario, attraverso l’Eroica le donne tengono a riaffermare ancora una volta la loro femminilità, e questo rappresenta un altro tratto distintivo di tutti gli eventi.

L’Eroica si distingue anche per questo. Il ciclismo tradizionale, quello amatoriale per intenderci, va per omologazione: c’è chi indossa la maglia di Nibali e chi pedala sullo stesso modello di bici di Sagan, e così via. Ne L’Eroica ognuno è diverso, ognuno è unico, perché ogni ciclista ha la sua bicicletta fatta in un determinato modo (c’è un’opera di recupero del mezzo nel vero senso della parola) e l’abbigliamento è diverso da tutti gli altri, così che ognuno scelga il suo viaggio.

Oggi si è arrivati ad avere un ciclista eroico che si fonde in un tutt’uno con la bici e l’abbigliamento. Non è raro, infatti, vedere che ogni ciclista vive un tempo storico ben preciso che desidera riportare alla luce. Così, la ciclista anni ’60 sarà vestita come si vestivano le donne a quei tempi e pedalerà su una bici di quel periodo storico. Ecco perché l’Eroica dura tutto l’anno. Non è semplice, infatti, restaurare le bici e renderle sicure (le strade sono ben sterrate e la frenata deve essere affidabile). E poi c’è la ricerca del particolare e dell’unicità che va avanti ogni giorno fino al giorno prima.

Nova Eroica per donne, famiglie e bambini: tutto pronto a Buonconvento (Siena)

leroica_donne_in_bicicletta_1L’impegno de l’Eroica è quello di organizzare un gran bell’evento vintage anche per tutti quelli che non sono ciclisti puri. Per questo, da qualche anno, è nata Nova Eroica, una formula che apre le porte alla recenti Gravel Bike dove soprattutto le donne si sentono totalmente al sicuro nella guida (la gomma è più larga, la frenata è più sicura e la pedalata è più comoda). Ma una cosa che piace sempre di più, alle donne in particolare, è l’accoglienza di Eroica a famiglie e bambini.

Il ciclismo, normalmente, è un patrimonio degli uomini, perché è nato così. L’Eroica sta cercando di ampliare questo patrimonio a tutti. Tra due settimane a Buonconvento (Siena) è in programma l’edizione 2020 di Nova Eroica, evento dedicato alle bici moderne quali gravel, strada e ciclocross. Nel week end del 23, 24 e 25 ottobre prossimi, la Val d’Arbia e la Val d’Orcia ospiteranno ciclisti e appassionati desiderosi di provare l’emozione di strade e scenari di un territorio che il mondo intero invidia alla Toscana, luoghi ideali per la bicicletta, sicuri e ospitali come pochi altri, con le strade bianche che disegnano un paesaggio di rara bellezza.

Il programma di Nova Eroica non è dedicato esclusivamente ai ciclisti ma invita anche alla visita di uno dei “Borghi più beli d’Italia” nel pieno rispetto delle misure sanitarie vigenti. A questo proposito l’organizzazione curerà particolarmente la sicurezza anti Covid-19 durante tutti i tre giorni dell’evento.

Tra gli eventi in programma nel weekend Eroica spazio a Nova Eroica Family, nata come test nel 2019 e divenuta subito un grandissimo successo, perché con questa formula tante famiglie hanno trovato un modo semplice per vivere insieme lo stesso evento e al tempo stesso avvicinarsi al ciclismo. Due i percorsi a disposizione nel pomeriggio di sabato 24 ottobreMini (14 km) e Family (27 km) con premi finali per tutti. Il percorso più breve va da Buonconvento a Bibbiano sulla strada bianca e ritorno su quella asfaltata, mentre quello più lungo prevede il passaggio per Monteroni d’Arbia. Confermata anche la partecipazione della campionessa Olimpica di fioretto a squadre a Rio 2016 Elisa Di Francesco, che pedalerà con suo marito e il figlio di tre anni.

Domenica 25 ottobre, invece, spazio alle ruote più ambiziose con i tre percorsi di Nova Eroica: cicloturistico (62 km), corto – Crete Senesi (85 km) e lungo – dalle Crete Senesi al Chianti (130 km) e il Campionato Nazionale Gravel, la bicicletta che sta conquistando il cuore di migliaia e migliaia di ciclisti, viaggiatori e sognatori a pedali. Da Buonconvento si toccheranno le località di Asciano, Monteroni d’Arbia, Murlo e Montalcino, un paradiso di strade bianche che sembrano fatte apposta per suscitare le sensazioni più piacevoli in sella alle biciclette nate proprio per pedalare anche lontano dall’asfalto.

L’Eroica guarda al futuro

Il progetto Eroica continua e guarda al futuro. Lo testimoniano anche i negozi e bar, per esempio a Gaiole in Chianti, che in qualche modo sono tutti caratterizzati. E proposito della edizione 2020 – annullata causa Covid – forte è stato il desiderio di partecipazione che circa 2000 eroici si sono dati appuntamento il 4 ottobre scorso a Gaiole per pedalare le strade bianche in autonomia e nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, dando ragione ancora una volta al patron Giancarlo Brocci che un anno fa, ironia del destino, disse in un docufilm: “L’Eroica sta restituendo il ciclismo alla gente e la voglia straordinaria di vivere un evento a prescindere da tutto. Potremmo benissimo non esserci, ma questo non impedirebbe alla gente di venire a Gaiole in questa settimana per ricaricarsi emotivamente ed affrontare al meglio tutto l’anno.”

“L’Eroica produce gioia e amicizia”, recita uno degli slogan che si legge sugli stendardi appesi alle finestre dei borghi toscani che ospitano gli eventi. Niente di più vero. E niente di cui, in questo difficile momento, ci fosse più bisogno.