#ToTheMoonAndBack: la nuova sfida di Special Olympics

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“Io sono un appassionato della sfida, perché ritengo che l’unico modo per migliorarsi ed evolversi sia quello di superare un ostacolo che si ritiene impossibile. Proprio come fanno gli atleti Special Olympics, che per me sono i più grandi vincitori a cui possiamo guardare con ispirazione e ammirazione”. Lo ha detto martedì 21 luglio (ora locale), collegato da Houston (Texas), l’astronauta ESA/ASI Luca Parmitano, in occasione dello Zoom meeting legato all’iniziativa #ToTheMoonAndBack promossa da Special Olympics Italia in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone (Roma). Un viaggio virtuale per coprire la distanza terra-luna-terra (768.806 km in totale) attraverso qualsiasi spostamento in grado di promuovere l’attività fisica e sportiva (camminata, corsa, bicicletta, tapis roulant, nuoto etc.).

Special Olympics Italia: dagli Smart Games al “To the Moon and Back”

I recenti Special Olympics Smart Games 2020 hanno rappresentato la versione virtuale dei Giochi Nazionali, una dimostrazione concreta di come, nonostante non ci potesse essere un luogo fisico per poter competere a causa del lockdown, lo sport riuscisse ad andare oltre le barriere (e l’isolamento) permettendo a chiunque di competere.

A dare un segnale di continuità al progetto Smart Games, definito dalle istituzioni di governo e dalla stampa come “la capacità del nostro Paese di saper andare avanti”, è stata proprio l’iniziativa “To the Moon and Back”, che si inserisce in un contesto di ripresa graduale con l’obiettivo di continuare a rafforzare il valore dello sport e dell’attività sportiva come un dono in grado di restituire forza e dignità ad ognuno di noi; un messaggio ancor più vero per gli atleti Special Olympics, per i quali questa nuova avventura rappresenta un’occasione unica per affrontare al meglio il postcovid costruendo nuove certezze, fisiche e mentali, senza porsi alcun limite.

Special Olympics Italia – che da anni favorisce l’inclusione attraverso programmi sportivi per atleti con disabilità intellettive – ha continuato a mantenere salda la consapevolezza di poter fare molto, nel suo piccolo, per la quotidianità di ogni singolo atleta chiuso in casa e con troppo tempo “vuoto” a disposizione: “Il lockdown ci ha costretti a rivedere le nostre abitudini – sottolinea l’Associazione in un comunicato – ma allo stesso tempo ci ha insegnato a trovare, nelle difficoltà, nuove opportunità, e ad intraprendere nuovi percorsi con forza e coraggio per raggiungere obiettivi e mete che non avremmo mai immaginato.”

L’abbraccio di Luca Parmitano alla comunità Special Olympics

Rendere possibile l’impossibile” è il motto della comunità Special Olympics, un inno alla tenacia e alla sfida con se stessi che Luca Parmitano ha sposato come sua filosofia di vita, e che ha voluto testimoniare ai tanti ragazzi collegati da casa. Il meeting è avvenuto in occasione di un doppio anniversario, quello del 51° anno dallo sbarco del primo uomo sulla luna (21 luglio 1969) e quello della prima ricorrenza della seconda missione Beyond (la prima nel 2013) che ha visto proprio Parmitano essere il primo italiano (e terzo europeo) al comando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), un laboratorio orbitale – che copre la superficie di un campo da calcio – dedicato alla ricerca scientifica (ogni 6 mesi si effettuano circa 200 esperimenti), dove la scienza è il cuore di ogni spedizione, gestito come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: NASA (Stati Uniti), RKA (Russia), ESA (Europa, con tutte le agenzie spaziali correlate), JAXA (Giappone) e CSA-ASC (Canada).

to_the_moon_and_back_special_olympics_2Luca Parmitano, però, non è solo uno scienziato ma anche un grande sportivo. Appassionato di triathlon dal 2012 (nuoto, bici e corsa da praticare in sequenza su diverse distanze) e con una partecipazione nel 2014 all’Ironman World Championship delle Hawaii (3,8 km a nuoto, 180 km in bici e 42,195 km di corsa), conosce da vicino il concetto di allenamento, che all’interno di una missione spaziale trova un significato ancora più profondo e focalizzato alla “tenuta fisica e muscolare” degli astronauti: “Come si fa a fare sport, in mancanza di gravità, a bordo della stazione spaziale? Ci alleniamo 2 ore al giorno; abbiamo a disposizione alcune macchine che ci permettono, per esempio, di rimanere legati alla base di un tapis roulant e correre sia in maniera attiva – col motore acceso – sia passiva. Applicando lo stesso concetto, possiamo pedalare su una cyclette priva di sedile e manubrio oppure fare del sollevamento pesi tramite una macchina che funziona con leve e pistoni a vuoto e che permette di replicare lo sforzo che si fa in palestra.”

#ToTheMoonAndBack: una sfida lunga tutta un’estate

E’ cominciata il primo di luglio e durerà tutta l’estate. Il primo obiettivo di #ToTheMoonAndBack è quello di raggiungere la luna, che dista dalla terra 384.403 chilometri. Per riuscire in questa ardua impresa, atleti, familiari, volontari e tutta la community Special Olympics, stanno chiamando a raccolta la propria rete di amici, conoscenti e appassionati di sport; tutti possono partecipare, scaricando da Google Play Store e/o iOS App Store l’applicazione adidas Running by Runtastic dove è necessario creare un profilo utente registrandosi con il proprio indirizzo e-mail oppure accedendo col proprio account Facebook ed unendosi al gruppo Special Olympics #ToTheMoonAndBack.

Prima di cominciare l’attività, bisogna selezionare l’allenamento che si intende effettuare. Cliccando quindi su “inizia”, la app registrerà di volta in volta la distanza percorsa da ogni utente e verrà creata automaticamente una classifica che si aggiornerà costantemente. L’obiettivo, come ricordato all’inizio, è coprire la distanza dalla luna e ritorno: “Attualmente siamo a un sesto del tragitto – ha detto il Professor Lucio Angelo Antonelli, Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone – ma abbiamo tutta un’estate davanti per correre, camminare, nuotare o andare in bicicletta, coinvolgendo più persone possibili.”

Ai ragazzi collegati, e molto emozionati, Luca Parmitano ha strappato la promessa di contribuire a raggiungere questo obiettivo comune condividendo anche i suoi allenamenti giornalieri con tutta la comunità Special Olympics. E a chi gli ha chiesto di un suo futuro sbarco sulla luna, l’astronauta siciliano ha risposto: “L’Agenzia Spaziale Europea sta lavorando con la NASA per portarci sulla luna entro i prossimi dieci anni. Sarebbe bello portare con me anche l’abbraccio di Special Olympics.”