La giunta regionale dell’Emilia–Romagna ha appena approvato la legge anti–omofobia, una norma contro ogni discriminazione che sia determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Principi scontati? Niente affatto. Perché nel mondo ci sono ancora 70 Paesi dove essere gay non è solo fonte di discriminazione. È addirittura illegale.
L’Ilga (International lesbian, gay, bisexual, trans and intersex association) la chiama “omofobia di Stato”. Chi c’è nell’elenco? Le Maldive, per esempio: a dispetto di tutta la loro apertura turistica, le relazioni tra persone dello stesso sesso sono punite con otto anni di carcere. Mentre Singapore commina fino a due anno di carcere, ma solo se la coppia in questione è formata da due uomini.
L’Africa è il continente con più stati omofobi. Si va dai due anni di prigione che si rischiano in Algeria fino addirittura alla pena di morte prevista dagli ordinamenti della Mauritania, della Nigeria, della Somalia e del Sudan. In Asia, per una Cina, un’India e un’Indonesia che non discriminano, ci sono almeno sette Paesi che puniscono con la morte la comunità Lgbt+: Afghanistan, Iran, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita, Emirati arabi e Yemen. L’Iraq, invece, è n controtendenza: da quando gli integralisti islamici sono in ritirata, la pena di morte per i gay è venuta meno.
Novità positive sono arrivate anche dal Botswana, che ha recentemente deciso di depenalizzare l’omosessualità. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo è venuta a più miti consigli anche l’Angola, mentre Taiwan è diventato il primo stato in tutta l’Asia ad aver legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Ma non c’è solo la black list dei 70. Secondo l’ultimo rapporto scritto dall’Ilga nel mondo ci sono anche 32 Paesi dove sono state introdotte restrizioni alla libera espressione di pensiero dell comunità Lgbt+ sul web o su altri media. E ci sono anche 41 nazioni dove è fatto divieto di attività alle associazioni che tutelano o promuovono le istanze e i diritti di gay, lesbiche, transessuali e bisessuali.
Poi, per fortuna, ci sono le buone notizie. Nell’ultimo anno e mezzo, per esempio, Australia, Austria, Germania e Malta hanno legalmente riconosciuto i matrimoni tra persone dello stesso sesso, il che porta a 26 il numero di Paesi nel mondo dove tutti si possono sposare. Il numero di Stati che riconosce le unioni di fatto invece resta fermo a 27. Così come 27 sono i Paesi dove le coppie dello stesso sesso possono adottare un bambino.
Come è messa l’Italia? Lo intuite dalla mappa qui sotto: il blu segna i Paesi che offrono più diritti, il rosso scuro indica i Paesi con la pena di morte. Peccato che l’Italia sia solo azzurra, e non cobalto.