Ho visitato la biblioteca più giusta al mondo (diario finlandese)

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L’avete mai vista voi, una biblioteca che ha dentro gli alberi? Una biblioteca dove si può sedersi e chiacchierare? E una dove ci sia un’enorme cucina attrezzata, dove si possa invitare gli amici a cena come se fossimo a casa nostra? Basta prenotare (gratis) giorno e ora, e portarsi gli spaghetti da casa. I finlandesi si sa, nonostante tutto quel freddo – o forse proprio grazie a quelle condizioni estreme – hanno sempre saputo quali sono le cose che contano davvero nella vita. Piccoli piaceri per tener conto delle esigenze del corpo e dello spirito. Come la sauna calda dopo un pomeriggio d’inverno. Come il design minimalista delle loro case, ma con il tepore del legno che non manca mai.

Con la stessa filosofia, a Helsinki si sono costruiti una biblioteca da sogno. Un piacere per gli occhi ma anche per l’anima. E per l’anima di tutti. Oodi, la biblioteca centrale, è stata inaugurata questo inverno. Ha la forma sinuosa di tre veli di stoffa appoggiati uno sull’altro, ma la struttura è di legno e vetro, sapientemente mescolati. La sua balconata è esattamente alla stessa altezza del Parlamento di fronte: perché nella politica bisogna poterci guardare dentro. E là dove l sue vetrate finiscono, cominciano quelle del più importante  quotidiano finlandese: perché non si può prescindere dalla cultura, se si vuole fare un buon giornale.

Il vero spettacolo di Oodi però è dentro. Ci sono stanze per studiare in silenzio e stanze per registrare un album musicale. Stanze per stampare in 3D – pare l’oggetto più gettonato siano i pezzi di ricambio per le auto – e stanze per cucire i vestiti. Stanze per giocare ai videogiochi e stanze per proiettare un film. Ecco, Oodi ha il dono di saper accogliere tutti.

Ancora di più, la sua capacità di accogliere la si scopre al terzo piano. Dove ai bambini è dedicata l’area più bella: non la più disadorna, ma quella con le opere d’arte migliori. Il tappeto dove giocano, per esempio, è l’originale di un’artista famosa. I più piccoli lo sanno e lo rispettano: non ce n’è uno, che non ci salga a piedi nudi. Nella biblioteca dei balocchi tra i volumi spuntano gli alberi. Le poltrone sono d’autore. E tra i libri c’è di tutto. Ecco, qui viene il bello. Avete dato un occhio alla foto qui sopra? Per caso vi siete accorti a chi è dedicato lo scaffale? Alla letteratura LGBTQIA+. Tutti, nessuno escluso.

Non so voi, ma io è il primo scaffale di biblioteca che vedo con questa scritta. Ed è questa una delle ragioni per cui amo questa città e la sua Oodi library. Perché è un edifico moderno fuori e moderno anche dentro. Un luogo del sapere dove la scienza del 3D vale quanto la cultura. Dove i bambini giocano sui tappeti delle icone femministe (già, il tappeto di cui sopra è opera di una delle donne più agguerrite di Finlandia) e tutti, ma proprio tutti, hanno il loro spazio e il loro posto. A meno dii trecento metri dal parlamento e vicini al cuore pulsante dell’informazione. Nel giorno in cui la Russia ha accoltellato Yelena Grigoriyeva, attivista in difesa dei diritti Lgbt, a meno di tre ore di treno da San Pietroburgo, a Helsinki, qualcuno ha potuto prendere dalla libreria Oodi un libro sui diritti Lgbt. Chi ha ucciso Yelena è già stato superato dalla storia.