Sostenibilità, rispetto dell’ambiente e salute: ecco le richieste di 2 milioni di europei

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Una grande consultazione popolare per orientarsi alle prossime elezioni europee. #WeEuropeans è stata la prima iniziativa rivolta ai cittadini del vecchio continente e si è conclusa lo scorso 21 marzo. Obiettivo? Conoscere i passi concreti da compiere per reinventare l’Europa. E a quanto pare ce ne sarebbero diversi da fare, e anche in fretta, per recuperare l’immagine di un’istituzione vicina ai cittadini e alle loro esigenze. Il progetto, promosso da Make.org  (un’associazione civica europea) e CIVICO Europa (un’associazione no-profit, indipendente e transnazionale), ha visto coinvolti nei 27 stati membri 1,7 milioni di partecipanti, 11,3 milioni di voti (in Italia 800mila) e l’adesione di 150 tra leader politici, ex capi di stato, intellettuali, artisti, sindacalisti, come  l’ex ministro degli Affari europei Sandro Gozi, lo scrittore Roberto Saviano, le attrici Anna Bonaiuto e Ottavia Piccolo, il filosofo Massimo Cacciari, l’ex presidente dei Verdi all’Europarlamento Daniel Cohn-Bendit, l’eurodeputata Silvia Costa, il regista Costa Gavras, l’ex premier spagnolo Felipe Gonzalez, la sindaca di Parigi Anne Hidalgo, l’ex premier francese Alain Juppé, l’ex ministro Francesco Profumo, il designer Philippe Starck, il regista Wim Wenders.

Abbiamo sentito ripetere infinite volte che l’Europa è “lontana” dai cittadini, che non ne ascolta le istanze. Eppure tante sono le piacevoli consuetudini che da europei oggi possiamo permetterci: viaggiare e spostarci nei paesi membri senza frontiere e senza preoccuparci del cambio moneta (tranne che per i Paesi che non hanno aderito all’UEM), i Programmi Erasmus e Leonardo, i finanziamenti e gli incentivi per le imprese, le scuole, la formazione, solo per fare alcuni esempi. Ma non basta e in tanti mettono in discussione l’Europa così com’è, nata dal sogno del Manifesto di Ventotene in avanti.

Dunque, è necessario ripensare l’Europa e darle nuovo slancio per le nuove sfide da affrontare. In fondo, che cosa sta più a cuore dei cittadini europei? Che cosa richiedono maggiormente?

Dieci sono le proposte vincitrici su 30000 pervenute che risultano dal sondaggio, tra cui figura anche quella di un ragazzo italiano, Alessandro di 23 anni che ha scritto:  “Chi commette reati non deve ricoprire incarichi pubblici, né candidarsi a elezioni”. Dall’Olanda: “Dovremmo istituire un programma di riciclo rifiuti a livello europeo. Le materie prime dovrebbero essere riutilizzate e non distrutte”. Dall’Irlanda: “Dovremmo proteggere tutte le foreste, garantendo una buona gestione, ad esempio piantando cinque alberi per ogni albero abbattuto”. Ancora sul fronte della tutela dell’ambiente la proposta che arriva dal Baltico, e precisamente dalla Lituania: “Dovremmo sostenere i progetti di energia rinnovabile sviluppati in ogni città”.

Tra le idee a tutela del lavoro, spunta la proposta greca, evidentemente particolarmente sensibile sul tema, dopo la grave crisi che l’ha colpita: “Dovremmo proteggere i lavoratori in tutti i paesi dell’UE”. E quasi nella stessa direzione va il suggerimento che proviene dalla Romania: “Dovremmo investire nell’istruzione e nella ricerca”. Stop, invece, ai regimi fiscali favorevoli per le multinazionali è la proposta che arriva dal Belgio, dove ha sede il Parlamento Europeo: “Dovremmo bloccare le agevolazioni fiscali per le multinazionali. Le tasse dovrebbero essere pagate nel paese in cui sono generati i profitti”. Non manca l’attenzione per la salute dei cittadini europei nella proposta dalla Bulgaria, sintomo che evidentemente si tratta di un tema di particolare importanza in quei territori: “Garantire ai cittadini l’assistenza medica in qualsiasi paese dell’UE con una tessera sanitaria europea”. Dalla Svezia, invece, il richiamo alla tutela del cibo e dell’industria alimentare: “Dovremmo coordinare a livello europeo le restrizioni chimiche, specialmente nell’industria alimentare”. Infine, la proposta della Spagna: “Dovremmo avere informazioni chiare e trasparenti su tutti i progetti e gli accordi dell’Unione Europea”.

L’Agenda dei Cittadini che emerge è ricca di idee provenienti dal sentire comune, è messa a disposizione di tutti i cittadini europei e indirizzata agli attori della società politica e civile di tutta Europa, che prenderanno la loro posizione. Il prossimo 9 maggio sarà presentata a Sibiu, in Romania, al Consiglio Europeo, nel corso di un incontro dedicato al futuro dell’Unione Europea.