La dea dell’amore di Tinder

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Il potere delle parole non è mai stato forse così importante. Questa è l’era digitale, il mondo è nel bel mezzo di una rivoluzione irrefrenabile che non accenna a rallentare la sua velocità. La tecnologia sta cambiando ogni aspetto della nostra vita, ha modificato anche i tempi dell’amore, i luoghi degli incontri, le relazioni tra persone. Ma non ha intaccato la forza delle parole. Capita che il primo batticuore avvenga davanti allo schermo dello smartphone leggendo un messaggio.

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Meredith Golden

Meredith Golden ha intuito quanto sia fondamentale saper scrivere. Scegliere le frasi giuste per lei è un’arte. La chiamano la maga dell’amore online. Ha nella schermata del suo smartphone una dozzina di app di incontri per appuntamenti. Tinder e affini per intenderci. È la ghostwriter che a New York scrive messaggi brillanti, quelli che aiutano a trovare la persona giusta con cui uscire.

Laureata in servizi sociali alla New York University, e specializzata in psicoterapia, Golden ha deciso di trasferire le sue competenze in questo nuovo campo. Afferma di essere un’esperta anche se assicura di non aver mai usato personalmente le app di dating. Eppure le frequenta tutti i giorni per lavoro.

Ha iniziato quando alla fine degli anni ‘90 è stata lanciata la community di incontri JDate. Scriveva i profili per gli amici che erano iscritti e li aiutava a trovare l’appuntamento giusto. Ha iniziato a farsi pagare quando ha capito il giro d’affari che muove le app di dating e cosa hanno generato.

20190204_000052Hanno cambiato il modo in cui le persone si conoscono, si incontrano e si innamorano.
La maggior parte dei suoi clienti, che la pagano 2000 dollari al mese, sono professionisti e professioniste di successo, vivono a Manhattan e hanno in media 30 anni. «Sono uomini e donne che hanno bisogno di un aiuto per presentarsi online e alcuni di loro sono solo troppo impegnati o stanchi per valutare costantemente potenziali partner su uno schermo» così lei li descrive.

Golden per prima cosa aiuta a scrivere la bio: «Faccio sembrare i miei clienti felici. Il profilo deve essere gioioso e positivo» consiglia «Deve far capire che abbiamo una bella vita, una famiglia, degli amici. Spazio anche agli hobby e le passioni. Raccontiamo che abbiamo tutte queste cose e stiamo cercando qualcuno con cui condividere la nostra esistenza».

20190204_000116Poi è la volta della foto profilo perfetta. Sono gli uomini, secondo Golden, quelli ad avere più problemi con le immagini. «Le donne generalmente hanno foto che rappresentano al meglio chi sono. Gli uomini faticano». Niente selfie, né foto in costume da bagno – suggerisce. «Meglio una foto in cui sorridiamo scattata da un’altra persona. Guardate la telecamera, non fate smorfie, non increspate il viso. Non deve essere una foto scattata da un professionista o una foto di lavoro. I ragazzi non capiscono che le immagini hanno un enorme impatto sul fatto che una persona scelga di parlare con loro».

Golden passa la giornata a scremare i potenziali partner, “swipa” (scorrere per selezionare le foto e i profili delle persone) mette cuori, like e scrive in chat. La comunicazione che offre è essenziale, semplice e, lei garantisce, efficace. Scrive frasi complete, e non usa le emoji, e certamente non utilizza allusioni. A chi le chiede se ha remore morali perché in fin dei conti mina l’autenticità delle conversazioni, risponde che non si lascia impensierire da questi risvolti. «Le chat iniziali devono rimanere a un livello superficiale. “Sei sposato? Hai bambini? Quali sono i tuoi hobby?”. Tutto il resto dovrebbe essere detto di persona».

20190204_000129Questa scrittrice ombra impara a imitare gli stili di conversazione dei suoi clienti attraverso un modulo di otto pagine in cui ci sono tantissime domande. Da “come prendi il caffè” a “hai mai nuotato con i delfini”. Afferma di non aver mai ricevuto un no mentre chatta con i possibili e le possibili partner di chi decide di affidarsi a lei e dice di avere un fiuto infallibile nella selezione delle persone da proporre a chi la paga.

Golden ha nel frattempo stilato due liste nere di uomini che non si dovrebbero assolutamente frequentare. In una, che lei ha chiamato “creep” (canaglia) ci sono quelli che hanno detto qualcosa di razzista, che hanno fatto battute sulla pedofilia o che hanno agito in un modo ingiustificato a un appuntamento. Nell’altra che ha rinominato “non usciamo con loro” ci sono uomini che non sono orribili, ma indecifrabili. Come quello che, senza spiegazioni, ha iniziato a usare il filo interdentale a tavola durante il primo appuntamento.

20190204_000203 «I risultati migliori li ottengo quando impersono un uomo eterosessuale» – ha affermato – Se simulo di essere un ragazzo e chiedo un’uscita, riesco a capire senza margine di errore se la ragazza dirà sì. Quando impersono una ragazza, invece, non chiedo mai per prima un incontro. Sono vecchio stile. È il ragazzo che deve fare la prima mossa» dice ammettendo di avere idee un po’ stereotipate.
«Le donne – sostiene Golden – hanno aspettative troppe alte, mentre gli uomini non sanno più come chiedere alle donne di uscire. Lo fanno sempre all’ultimo minuto senza pensare che tutti abbiamo una vita e ci dobbiamo organizzare. Bisogna chiederlo sempre una settimana prima». Questo per quanto riguarda le relazioni eterosessuali. Golden ha anche clienti LGBTQI, l’amore non ha steccati di genere. È semplicemente un’esperienza universale. Lei non si definisce romantica e sostiene di non avere pregiudizi anche se ammette che preferisce aiutare le persone che cercano una relazione duratura.

20190204_000023Ma qual è la regola numero uno per le persone single che utilizzano le app per gli appuntamenti? Lei ha la risposta. «Non dovete usare le app nel fine settimana. I weekend servono a divertirsi. Dovete dare l’idea di sembrare attivi, dinamici». Il New York Times di recente ha dedicato un articolo a questa donna che dice di saper leggere tra le righe e le parole. Non è poco. Rimane, forse, però irrisolta una questione. Siamo propri sicuri che le strategie in amore vincano sempre sulla spontaneità?