Quante volte riceviamo email, ma anche semplici messaggi, da amici o colleghi dove gli strafalcioni abbondano? Con quel congiuntivo al posto sbagliato e quell’apostrofo a qual è che ci fa capire che non si tratta di un refuso o una distrazione dettata dalla velocità. Con quella richiesta di un’appuntamento che anche il correttore automatico ti segnala in rosso come faceva la maestra a scuola. Errori spesso commessi da quegli stessi adulti che hanno la presunzione di giudicare i giovani e le loro moderne storpiature della lingua italiana.
C’è chi sorride, chi rimarca l’errore senza mezzi termini e chi non se ne accorge. Nella settimana della Lingua Italiana nel mondo che si è da poco conclusa e il cui tema quest’anno è stato “L’Italiano e la rete, le reti per l’Italiano” è emerso che la lingua italiana è sempre più diffusa nel mondo. Anche grazie a Internet e ai social media. Ma come si comportano le nuove generazioni con la nostra lingua sui social network? Meglio di quanto possiamo pensare. Il portale Skuola.net ha condotto una ricerca su 4500 studenti di scuole medie, superiori e università dalla quale è emerso che le nuove generazioni, quando scrivono online, si impegnano e cercano di farlo correttamente stando attenti agli errori, aumentando il livello di concentrazione.
Il dato interessante che emerge è l’elevato livello di attenzione sia per le pubblicazioni online sia per i messaggi scritti in chat, laddove la platea dei lettori dovrebbe essere più ristretta e i margini di figuraccia ridotti. I ragazzi dimostrano di badare a quello che scrivono sempre: il 69% fa sempre un’ultima verifica per essere sicuro che non ci siano errori di grammatica o di ortografia prima di premere il tasto “pubblica” rispetto a un ridotto 18% che, invece, confessa di pubblicare senza controllare. Livelli di attenzione simili vengono adottati anche se si tratta di un messaggio scritto in chat. La quota di quanti correggono sempre eventuali errori, in quest’ultimo caso, è del 71%, mentre il 29% scrive senza preoccuparsi della forma.
Queste attenzioni sono solo il frutto di anni sui banchi sotto l’occhio vigile della maestra che ci diceva “stai attento e rileggi quello che hai scritto”? A leggere la ricerca sembrerebbe piuttosto che ad alzare il livello di attenzione concorrano più fattori. Il principale? La paura di essere giudicati dal popolo del web. In effetti, 1 ragazzo su 4 ha ricevuto almeno una volta un commento negativo a un post condiviso sui social network, perché aveva sbagliato a scrivere. Stessa sorte è toccata anche al 45% degli sgrammaticati che hanno scritto messaggi indirizzati ad una platea ben più ridotta.
Ma la paura di essere rimproverati non è il solo motivo di tanta attenzione perché secondo 7 studenti su 10 scrivere sui social network aiuterebbero a migliorare la propria produzione linguistica da utilizzare poi a scuola. E alcuni social meglio di altri. Il migliore? Per il 53% degli intervistati non ci sono dubbi: WhatsApp. Seguono Instagram (16%), Facebook e Twitter (11%) e Snapchat (9%), ma qui il lavoro è facilitato: dopo un po’ spariscono le tracce.
Sono gli stessi studenti, interpellati da Skuola.net, a spiegare in che modo i social network aiutino a migliorare il proprio Italiano: “Personalmente scrivere sempre (in chat, su WhatsApp) mi aiuta molto a formulare frasi, opinioni e commenti in un italiano corretto”, commenta uno dei ragazzi intervistati; “postando delle foto – spiega un fautore di Instagram – si pensa alla frase che possa descriverla al meglio e quindi cerchiamo di non fare errori grammaticali e automaticamente, senza che ce ne accorgiamo, ci alleniamo”. Poi, c’è chi approfitta di un aiuto: “Il correttore automatico mi fa notare gli errori mentre scrivo, così imparo!” e chi, invece, crede che un italiano corretto serva soprattutto ad esprimere al meglio il proprio pensiero, anche sui social: “Spesso in chat si creano discussioni per le quali senza un corretto italiano non si riesce a far capire quello che si intende e si crea solo confusione”.
La differenza tra scrivere e scrivere correttamente richiede impegno, studio e passione. Sui banchi di scuola come sui social network.