Metti una poesia sotto l’ombrellone

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Le letture in vacanza devono essere leggere, accattivanti, un aiuto per l’evasione mentale in cui tutti vogliamo indugiare per il tempo necessario a rinfrancarci dalla realtà. Ma tra l’ultimo numero di un giornale di gossip e Guerra e pace in tre volumi rilegato in acciaio, passano parecchie sfumature, molte più di cinquanta. E dato che citiamo autori russi, se è vero che “la bellezza salverà il mondo” come ci insegnò incantandoci Dostoevskij, allora soprattutto in tempi difficili come questi abbiamo la responsabilità di coltivare e spargere bellezza. Conoscete un veicolo di bellezza più potente della poesia? Io no. Cara Alley, posso prendere questo spazio per consigliare tre poeti? Li ho scelti perchè sono certa che la loro poesia possa aggiungere bellezza e leggerezza ai nostri viaggi e vacanze. Ma anche alla quotidianità di chi in vacanza non è.

Guido Catalano
D’amore si muore, ma io no e Piuttosto che morire mi ammazzo: sono i titoli di due raccolte di questo poeta torinese, famoso soprattutto per i reading dal vivo e al momento in tour con il cantautore Dente. I suoi versi liberi sono più colloquiali che letterari, per questo forse viene talvolta accusato di appiattire il linguaggio poetico, quando non di fare “spazzatura”. Checché ne dicano gli esegeti, Catalano sa far vibrare corde emotive in modo inaspettato, e lo fa con un umorismo e un senso del ridicolo che fanno pensare a un Bukowski senza i postumi della sbronza.

Scrivo quasi solo poesie d’amore
perché non sono mai stato in guerra
il giorno in cui finirò a fare la guerra
con buona probabilità
scriverò
solo
poesie
d’amore.

Tiziano Scarpa
Sì, proprio quel Tiziano Scarpa. Il premio Strega 2009 per Stabat Mater. Come molti sapranno è autore anche di teatro e poesia, ed è un connubio perfetto dei due generi il suo Groppi d’amore nella scuraglia, antecedente allo Strega. Un monologo folle scritto in una lingua inesistente, un dialetto dalle reminiscenze del centro Italia che ha qualcosa di primitivo, come una lingua romanza estinta. Si tratta di una storia d’amore con inaspettati risvolti di deriva sociale, inframmezzata da siparietti addolorati di un bestiario in cui la natura intera, leopardianamente, si fa relitto di fronte al volere del cosmo. Tutto questo, immaginatevelo divertente e struggente.

Pe lu mustro pepestrello
nunnè impurtanta la bellezza
iè più impurtanto lu pauro.
A chistu munno
chi ce mantene la bellezza ce cumanda
ma puro chi ce mantene lu pauro ce cumanda.
Lu munno iè nu battaglio
de bellezza e de pauro.

Accussì ne la notte nottosa
lu pauro e la bellezza ce s’attizzano battaglio
per cunquistà la scuraglia de l’ommeno.
A lu pepestrello
lu gridio de la fimmena ce strippa la cecanza,
lu siggillo de l’occhie addurmite se opre.
Lu pepestrello ce vista lu primo agguardo a lu munno,
ce vista la bellezza de la fimmena,
ce se remane de sbalurdo,
ce s’abbaglia de schiatto,
ce more.

Vivian Lamarque
Una poetessa che non ha bisogno di presentazioni, una delle voci più conosciute della poesia contemporanea italiana.  I suoi versi sono una pioggerella estiva, rinfrescante e inattesa. Il suo sguardo è innocente e incantato come quello dell’infanzia, ma allo stesso tempo possiede una corporeità adulta e complessa, soprattutto quando fotografa momenti d’amore nella loro quotidianità. Una poesia scritta in punta di dita, con la benedizione del dio delle piccole cose.

Quella sera che ho fatto l’amore
mentale con te
non sono stata prudente
dopo un po’ mi si è gonfiata la mente
sappi che due notti fa
con dolorose doglie
mi è nata una poesia illegittimamente
porterà solo il mio nome
ma ha la tua aria straniera ti somiglia
mentre non sospetti niente di niente
sappi che ti è nata una figlia.

Detto tutto questo, è probabile che per quanto possiate essere avversi alla poesia sarà la poesia stessa a trovare voi: scrutate i muri delle città che state visitando, in Italia, e può darsi che vi imbatterete in una poesia stampata su un foglio A4 e affissa su un muro, anonima, laconica, modesta. Si tratta di un’azione politica del Movimento per l’Emancipazione della Poesia, un gruppo di militanti ignoti che sparge bellezza gratuita nelle nostre città. Basta solo guardarsi un po’ intorno. La poesia può essere veramente ovunque.

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