Il Royal wedding è andato, con i suoi fan e i suoi detrattori. Si volta pagina e quel che resta è Meghan Markle, che d’ora in poi campeggerà sui giornali di mezzomondo a ogni suo respiro. La neo duchessa di Sussex ha debuttato fra i reali anche virtualmente: il suo profilo è sul sito ufficiale The home of the royal family. Lei, che non potrà più farsi un selfie o avere un account social, si vede descritta con i suoi trascorsi, a partire da quelli ad attitudine sociale:
From a young age, The Duchess had a keen awareness of social issues and actively participated in charitable work. Aged 11 she successfully campaigned for a company to alter their television advert that had used sexist language to sell washing-up liquid. Her Royal Highness also volunteered at a soup kitchen in Skid Row, Los Angeles from the age of 13-17. She continued to volunteer at the soup kitchen when she would return home to Los Angeles until the age of 22.
Il suo impegno è cresciuto con lei, tanto che nella biografia viene sottolineato:
Her Royal Highness became involved with the organisation One Young World in 2014 when she was asked to become a Counsellor for the charity. One Young World is a global forum that gathers together young leaders in order to develop solutions to some of the world’s most pressing issues. She attended panels for One Young World in Dublin, Ireland and Ottawa, Canada.
Fino a portarla a diventare ambasciatrice dell’UN Women:
In 2015, The Duchess became the UN Women’s Advocate for Women’s Political Participation and Leadership. In this role, she gave a speech on the importance of gender equality on International Women’s Day for UN Women in New York City. Ahead of her appointment to this role, Her Royal Highness spent time at the UN’s New York office to understand the organisation’s day-to-day work before embarking on a learning mission to Rwanda.
e sotto questa descrizione una frase in evidenza in caratteri cubitali:
Del suo ingresso in chiesa da sola come metafora della sua indipendenza si è detto. E delle polemiche su un’eventuale ipocrisia anche. Ma importa davvero se l’impegno di Megan sia vero o recitato? Quello che importa è che le bambine e le ragazze guarderanno a lei e quello che troveranno su youtube, tra un servizio sul royal wedding e una sua partecipazione a show americani, anche questo discorso. E chissà che questo non cambi la cultura, più di tanti programmi di empowerment femminile!